40 anni di Radio Onda d'Urto: al via la Campagna Abbonamenti!
Liberato Mohamed Shahin, lascia il CPR di Caltanissetta I Vicenza: sgomberato il Boscodromo I Prato: ancora un'aggressione contro i Sudd Cobas I Cile: il neopresidente è Kast, nostalgico di Pinochet
Qui è FuoriOnda, la newsletter quotidiana nei giorni feriali di Radio Onda d’Urto. Iniziamo la newsletter con il via, oggi della settimana che porta ai 40 anni della Radio, nata il 18 dicembre 2025. Tutta la settimana sarà quindi caratterizzata da trasmissioni speciali, con materiale d’archivio durante lo spazio approfondimenti. Ci saranno riflessioni sulla storia e l’importanza di un’emittente libera, senza né padroni e né padrini, senza un minuto di pubblicità commerciale. Una radio completamente autofinanziata, e per questo ribadiremo costantemente l’importanza di abbonarsi a Radio Onda d’Urto e continuare a sostenerla: bastano 8 euro al mese!
Due gli appuntamenti pubblici a cui vi invitamo:
venerdì 19 dicembre – a Milano, la presentazione del libro L’Onda d’Urto. Autobiografia di una Radio in movimento e una serata di socialità al csa Lambretta: appuntamento alle 18.30 in via Rizzoli 13 (MI), a seguire cena benefit e dj set.
sabato 20 dicembre – Le vie del Gatto Nero: dalle 10 alle 12 il trekking urbano con tappe davanti alle sedi storiche della Radio insieme alla guida turistica Rossana Braga per la contestualizzazione urbana, Marco Ugolini sul Carmine ribelle e antifascista e Marcello Zane, collaboratore della Fondazione Micheletti per il borgo rosso e anarchico di Campo Fiera e Porta Milano. Prenotazioni gratuite ma obbligatorie allo 030.45670; ritrovo alle ore 9.30 in piazzale Cremona.
Qui, invece, tutti i modi in cui potete ascoltare Radio Onda d’Urto in diretta!
Altri link utili:
PALESTINA - In Palestina da inizio cessate il fuoco, il 10 ottobre, Israele ha continuato ad attaccare Gaza quotidianamente, effettuando 800 attacchi e uccidendo 400 persone, con oltre 1000 feriti e impedendo l’ingresso reale di aiuti, mentre nella Striscia continua a imperversare il brutto tempo, con quel che resta delle tende totalmente sott’acqua e una ventina di vittime per il freddo. Una vittima oggi anche nella Cisgiordania Occupata, un adolescente, ammazzato durante un raid militare vicino a Betlemme.
Dalla Palestina all’Italia: Mohamed Shahin - volto noto delle mobilitazioni per la Palestina a Torino - ha lasciato il Cpr di Caltanissetta in applicazione della decisione della Corte di Appello piemontese che si è pronunciata per la cessazione del suo trattenimento nella struttura. A Shahin, da oltre 20 anni residente a Torino e volto noto della mobilitazione costante per la Palestina, è stato consegnato un permesso di soggiorno provvisorio emesso dalla Questura di Caltanissetta.
Questo dopo che la Corte di Appello di Torino si è pronunciata per la cessazione del trattenimento nel Cpr. I giudici hanno accolto uno dei ricorsi presentati dagli avvocati dell’uomo, i quali hanno sostenuto che anche alla luce di nuova documentazione, non sussistono elementi che possono far parlare di sicurezza per lo Stato o per l’ordine pubblico. L’imam era stato colpito da un provvedimento di espulsione firmato dal ministro Piantedosi che intendeva, proprio per la sua presenza costante e generosa alle mobilitazioni torinesi per la Palestina, deportarlo in Egitto, dove rischiava tortura e morte, per la sua opposizione anche al regime dell’autocrate Al Sisi.
Shahin ora è libero e l’espulsione non è più esecutiva, può stare in Italia in attesa che si concluda l’iter sulla domanda di asilo politico. Nonostante l’uscita dal Cpr e il ritorno in libertà, il provvedimento di Piantedosi resta tuttavia in piedi, dal punto di vista legale, con il Viminale a “pensare al ricorso” contro lo stop all’espulsione.
Su Radio Onda d’Urto l’avvocato Gianluca Vitale, legale di Shahin.
PRATO - Ennesima violenta aggressione a un presidio sindacale del Sudd Cobas a Prato, il quarto attacco da settembre e il terzo nell’ultimo mese. L’aggressione è avvenuta la sera di domenica 14 dicembre davanti al ristorante “Scintilla” di via Galcianese 77/17, che da dieci giorni è al centro di una vertenza contro i turni di lavoro di 12 ore al giorno e le condizioni di sfruttamento a cui i lavoratori sono sottoposti.Sei persone sono rimaste ferite, tra cui un sindacalista e un delegato di fabbrica, entrambi colpiti alla testa con bottiglie di vetro.
“Eravamo in presidio contro lo sfruttamento e lavoro nero quando i titolari del ristorante hanno provato a trascinare una persona dentro il ristorante provocandoci così tutti, lanciandoci addosso dell’acqua e della birra fino a che la situazione non è degenerata e hanno cominciato a prenderci a bottigliate sulla testa” racconta a Radio Onda d’Urto, Arturo Gambassi del sindacato Sudd Cobas. “È un fatto gravissimo che arriva dopo le prime vittorie ottenute con scioperi e presidi fuori dai ristoranti, in un settore in cui prima non era pensabile organizzarsi sindacalmente e protestare contro condizioni di lavoro che denunciamo da anni.”
Il Sudd Cobas in questi minuti è tornato in presidio davanti al ristorante incriminato di Prato, per difendere il diritto di sciopero e protestare contro la violenza subita. La Questura ha chiuso intanto il locale, per numerose inadempienze di vario genere.
Ai microfoni di Radio Onda d’Urto, diverse corrispondenze da Prato.
VICENZA - Dopo ore di resistenza, le forze dell’ordine hanno sgomberato l’area del Boscodromo di Vicenza per cominciare i lavori di abbattimento dell’edificio di via Rossi 198, nell’ambito dei cantieri Tav in mezzo alla città berica. Attivisti e attiviste hanno resistito incatenandosi, utilizzando estintori e lanci di frutta contro l’escavatore e gli agenti. Durante lo sgombero le forze dell’ordine hanno fatto uso di lacrimogeni. Lo stabile è stato sgomberato. Dalle 18.30, partendo dal presidio al bosco di Ca’ Alte, corteo per attraversare ancora il quartiere dei Ferrovieri e ribadire che la lotta contro la devastazione del Tav, anche a Vicenza, non si ferma.
Su Radio Onda d’Urto Elena Guerra, dell’Assemblea dei boschi che resistono.
CILE - Oggi su Radio Onda d’Urto spazio a LatinoAmerica. 30 minuti in volo libero e ribelle tra il border di Tijuana e gli orizzonti sconfinati della Patagonia, dentro il ciclo della “Cassetta degli Attrezzi”. Appuntamento ogni due lunedì, alle ore 18.45, e in replica il giorno dopo, il martedì, alle ore 6.30.
La puntata di lunedì 15 dicembre 2025 ci porta in Cile, con i risultati del ballottaggio delle elezioni presidenziali, le prime con obbligo di votare e con multe per chi resta a casa. Vince nettamente Josè Antonio Kast, l’estremista di destra, nostalgico di Pinochet e nemico dichiarato di donne, poveri e migranti, che ha ottenuto più del 58%, cioè 7,2 milioni di voti. La candidata del Partito Comunista e del centrosinistra, Jeannette Jara, si è fermata sotto il 42%, 2 milioni di voti in meno rispetto a Kast.
José Antonio Kast è nato nella capitale, Santiago del Cile, nel 1966. La sua famiglia è arrivata dopo la Seconda Guerra Mondiale in SudAmerica dalla Germania. Il padre, Michael Kast, fu membro del Partito nazista e ufficiale delle SS. Il fratello, Miguel Kast, economista dei cosiddetti “Chicago Boys”, è stato ministro del lavoro dal 1980 al 1982 e direttore della Banca Centrale del Cile durante la dittatura militare di Augusto Pinochet, di cui il neopresidente cileno è esplicito ammiratore e nostalgico.
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia). Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere la storia dei movimenti operai, di classe e rivoluzionari.
15 dicembre 1969: l’omicidio a Milano dell’anarchico Pino Pinelli.








