Aggressione squadrista al picchetto operaio di Seano
Gli obiettivi israeliani a Gaza e in Libano | Il dramma dei profughi in fuga | La polizia sgombera Muschio Selvaggio | Appello alla solidarietà concreta per Tiziano
Buonasera,
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A cura della redazione informativa, viene pubblicata non appena chiudiamo la porta della Radio alle 20: come tutte le email, tu la puoi leggere quando vuoi!
Le trasmissioni, comunque, proseguono sulle nostre frequenze: alle ore 20 La chitarra e il potere. Storie e autori delle canzoni politiche di protesta in Italia e nel mondo; alle 21 Tracce; alle 23 Rusty Cage; all’1 di notte la replica di Navdanya.
LOTTE OPERAIE - Attacco squadrista al picchetto degli operai della pelletteria Confezione Lin Weidong di Seano, vicino a Prato (Toscana). Nella notte tra martedì 8 e mercoledì 9 ottobre, un gruppo di persone ha aggredito il turno di guardia con spranghe di ferro. “Ci siamo difesi come possibile - hanno fatto sapere compagne e compagni del Sudd Cobas Prato e Firenze - ma abbiamo 4 feriti. Gli infami sono andati via urlando ‘la prossima volta vi spariamo’." Tra i feriti, anche Luca Toscano, coordinatore del sindacato di base.
Il picchetto rientra nello sciopero portato avanti, da domenica 6 ottobre, da 25 operai di origine pachistana impiegati in 5 piccole aziende della moda e del tessile di Prato.
Sudd Cobas (Sindacato Unione Democrazia Dignità) - il sindacato di base che lo ha indetto - lo ha definito “Strike day“ e lo ha fissato appositamente di domenica, ovvero quando le suddette aziende dovrebbero essere chiuse, ma di fatto non lo sono. Lavoratrici e lavoratori lottano infatti contro le condizioni di iper sfruttamento imposte dall'azienda: turni sfiancanti di 12 ore, 7 giorni su 7, per un totale di 84 ore di lavoro a settimana anziché 40.
Il presidio comunque prosegue, anzi, è stata indetta per domenica 13 ottobre una manifestazione antimafia con partenza dal picchetto di via Galilei alle 17.30, come racconta ai nostri microfoni Arturo dei Sudd Cobas Prato Firenze.
Per approfondire quanto accaduto a Seano, qui l’articolo e le testimonianze raccolte durante la giornata.
Sempre sul fronte delle lotte operaie, oggi sulle frequenze di Radio Onda d’Urto anche:
Stellantis: verso lo sciopero unitario del 18 ottobre. Delio Fantasia segretario FLMU – CUB Cassino
La protesta di lavoratori e lavoratrici della In’S di Tortona
MEDIO ORIENTE - Altre 15 vittime nell'assedio israeliano su Jabalia, a nord della Striscia di Gaza. A dirlo Al Jazeera, che denuncia il bombardamento di un campo di tende di sfollati nel cortile dell'ospedale Al-Saeed. L'Unrwa ha invece annunciato l'evacuazione di sette delle sue scuole che ospitano sfollati nelle aree a nord della Striscia, aggiungendo che sono almeno 400mila le persone intrappolate nel nord della Striscia di Gaza. Le truppe di Tel Aviv, intanto, continuano a emanare ordini di evacuazione; l'ultimo, oggi, dà 24 ore di tempo per abbandonare l'unico ospedale ancora attivo a Gaza nord. Nelle zone centrali e meridionali della Striscia si segnalano altri raid aerei, con 42mila morti accertati in un anno e 2 giorni di genocidio, oltre a circa 100mila feriti e decine di migliaia di dispersi.
Allargando lo sguardo, Israele starebbe ultimando i preparativi per quella che definisce “una significativa risposta militare” al lancio di razzi dall'Iran della scorsa settimana, senza nascondere le frizioni con gli Usa.
La guerra, dunque, si fa sempre più un orizzonte accettato e accettabile, da sfruttare per “ridefinire i panorami economici, politici, culturali e antropologici del nostro presente”. Di tutto questo si parlerà da giovedì 10 ottobre a Bologna, grazie al ciclo di incontri “Una congiuntura di guerra”, come ha raccontato ai nostri microfoni Niccolò, parte di Radio Onda d’Urto Emilia-Romagna e tra i promotori di uno degli incontri. Di seguito un estratto della sua presentazione.
I massacri israeliani continuano intanto anche in Libano.
Raid costanti sulla valle della Beeka e Beirut, dove le autorità libanesi hanno arrestato un cittadino israeliano con passaporto britannico: è Joshua Tartakovsky, 42 anni, giornalista che, tra le altre cose, scrive per il quotidiano del partito comunista israeliano Zo HaDerech. Non sono chiare le accuse. Più a sud, infuriano intanto i combattimenti via terra: Hezbollah ha respinto due volte le incursioni a Blida e Labouneh, mentre 100 razzi sono partiti dal Libano andando a colpire il Nord di Israele. Il bilancio è di 3 soldati di Tel Aviv feriti gravemente.
L'esercito occupante ha inoltre disposto altri ordini di evacuazione ai danni di 100mila libanesi, di oltre 100 villaggi tra Tiro e Sidone. Qui, nel villaggio di Wardaniyeh, ci sono 4 uccisi e 10 feriti in un raid israeliano che ha distrutto un albergo che ospitava famiglie sfollate. Un libanese su 4 - circa 1,2 milioni di persone – risulta già oggi sfollato. 180mila si trovano in centri per sfollati, pieni e al collasso. 400.000 persone sono fuggite dal Libano in Siria. Di queste, 300mila sono cittadini siriani che si erano rifugiati in Libano allo scoppio della guerra civile siriana ma 100mila sono libanesi.
Sulle nostre frequenze, abbiamo approfondito tutto questo con:
Prof. Francesco Mazzucotelli, docente di Storia della Turchia e del vicino Oriente presso l’Università di Pavia
REPRESSIONE - Sgombero di polizia questa mattina ai danni di Muschio Ribelle, lo spazio sociale occupato lo scorso 26 luglio all’interno della Riserva Naturale Bosco d’Alcamo (Trapani).
Lo spazio è nato in “risposta allo spopolamento e alla desertificazione di queste zone”, per un “riavvicinamento alla terra” e per “creare spazi e iniziative sociali che possano arricchire la comunità e migliorare la qualità della vita di tutte”.
In mattinata, abbiamo raccolto la corrispondenza di Geo, attivista di Muschio Ribelle, di cui potete ascoltare un estratto qui di seguito
Sempre in tema repressione, ci siamo occupati anche dell'appello alla solidarietà concreta che arriva dallo Spazio sociale Sbago di Urbino, dove milita anche Tiziano, il giovane malmenato e arrestato dalla polizia durante la manifestazione per la Palestina e il Libano del 5 ottobre a Roma.
Ora Tiziano è ai domiciliari, ma sono molte le iniziative in cantiere per aiutarlo a far fronte alle spese mediche e legali, come ci ha raccontato Yasmine, attivista palestinese e amica di Tiziano.
A chiudere la newsletter, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia) e i suoi anniversari. Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere il mondo e poi… trasformarlo.
9 Ottobre 1967 - Morte di Che Guevara:
Se hai letto fin qua…
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