Alluvione in provincia di Valencia: almeno 95 vittime
Israele ordina l'evacuazione di Balbeek e poi la bombarda | La destra sionista vuole la cacciata di Francesca Albanese | Sciopero dei pensionati contro la legge di bilancio
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VALENCIA - È strage nella Penisola iberica per le alluvioni che hanno colpito la costa est del Paese. Nel momento in cui inviamo questa newsletter sono 95 i morti accertati. Attorno a Valencia, la zona più colpita, hanno perso la vita almeno 92 persone, soprattutto a Torrent, Chiva, Cheste, Alfafar e Alcudia. Altre 2 vittime sono state segnalate in Castilla-La Mancha, tra Cuenca e Albacete. Un morto anche nella provincia di Malaga.
Si tratta di un bilancio non definitivo, destinato ad aggravarsi, dal momento che sono numerose le persone ancora disperse. Quante non si sa, visto che le autorità spagnole fanno sapere di “non potere ancora dare numeri precisi”, affermando poi che in 8 ore a Valencia è caduta la pioggia di un anno, 490millimetri. Il premier spagnolo Sanchez ha proclamato 3 giorni di lutto nazionale.
Le immagini mostrano, nei dintorni di Valencia, distruzioni incalcolabili; per accogliere gli sfollati sono stati aperti i mercati, i palazzetti e ogni struttura, compresi gli spazi sociali, già attivi per spalare fango e detriti e portare aiuti. Sono 155 mila le case rimaste senza luce e senza copertura telefonica. I collegamenti ferroviari fra Madrid e Valencia sono sospesi per via dei binari sott’acqua. Sono state chiuse anche numerose strade, comprese le autostrade A3 e A7.
Resta da capire come sia stato possibile un bilancio così pesante, tra i peggiori in Europa per un singolo evento climatico, per quanto estremo. Nel mirino c’è il presidente della regione di Valencia, il popolare Carlos Mazón. Un primo allarme ‘rosso’ è stato lanciato alle 7 del mattino di ieri, martedì 29 ottobre, ma solo 13 ore dopo, alle 20,03, quando tutta la zona era già travolta dell’inondazione, è arrivata sui cellulari dei residenti l’invito urgente della Protezione civile a non muoversi. Nel mentre Monzon si stava occupando di tutt’altro, presenziando a un’iniziativa di promozione turistica, dopo aver eliminato, pochi mesi fa, l’Unità di emergenza valenziana per le catastrofi.
Intanto Amet, il servizio meteorologico statale, segnala che il fenomeno della cosiddetta “Dana”, con piogge torrenziali e tornado che colpisce le aree del Mediteranneo, è “una cosa mai vista”, paragonabile solo a due eventi risalenti agli anni Ottanta – dell’ottobre 1982 e del novembre 1987 – che causarono decine di vittime e ingenti danni in Spagna.
Stamattina noi abbiamo raggiunto telefonicamente Victor Serri, fotoreporter del settimanale calatano di movimento La Directa e nostro collaboratore.
MEDIO ORIENTE - L’esercito israeliano ha emesso ordini di evacuazione forzata per i residenti della città di Balbeek e delle vicine Ain Bourday e Douris, nel Libano orientale, anche oggi sotto pesanti bombardamenti. Solo poche ore dopo sono iniziati i raid.
Baalbek era già stata colpita, ma si tratta del primo ordine di evacuazione emesso per la valle della Bekaa e per la città. Una città che, oltre a essere una delle più grandi del Paese, racchiude al suo interno un antico complesso di templi romani dal valore storico-artistico inestimabile, tanto da risultare iscritto nel patrimonio mondiale dell’Unesco.
Il fatto quindi che l’Idf avesse esteso gli ordini di evaquazione a questa zona del Paese non poteva che aumentare i sospetti e le preoccupazioni, soprattutto vista la catastrofe umanitaria che si temeva potesse scatenare un bombardamento in un’aerea così densamente popolata. Cosa che è accaduta: l’aviazione israeliana ha infatti iniziato a colpire Baalbeck e la sua regione solo poche ore dopo la richiesta di evaquazione, in coincidenza con l’inizio del discorso del leader di Hezbollah Naim Qassem.
Poco prima dell’inizio dei raid avevamo raggiunto Mauro Pompili, giornalista e nostro collaboratore da Beirut, che ci aveva aggiornato sulla situazione, di fatto prevedendo quanto sarebbe accaduto. Di seguito un estratto della sua corrispondenza:
A pochi giorni dalla messa fuorilegge da parte della Knesset (il Parlamento di Tel Aviv) dell’Unrwa, agenzia Onu che dal 1949 si occupa dei rifugiati palestinesi cacciati durante la Nabka e nei successivi decenni per mano israeliana dalle proprie terre, la claque proIsraele lancia un nuovo affondo, chiedendo la destituzione dai propri incarichi di Francesca Albanese, relatrice speciale Onu per i Territori Occupati Palestinesi.
Ad andare all’attacco è l’associazione italiana “Setteottobre”, in un testo che confonde – volontariamente – antisemitismo e antisionismo, fatti e propaganda, aggredito e aggressore.
L’attacco arriva, non casualmente, a poche ore dall’ultimo
rapporto Onu di Francesca Albanese (clicca qui per il testo completo in diverse lingue) intitolato “Situazione dei diritti umani nei Territori Palestinesi Occupati dal 1967”.
Noi abbiamo chiesto un commento a Davide Grasso, ricercatore dell’Università di Torino. Di seguito un estratto del suo intervento:
APPROFONDIMENTO - Nella stessa telefonata, con Davide Grasso, ricercatore dell’Università di Torino presso il dipartimento di Culture, politica e società, scrittore e nostro collaboratore, abbiamo discusso del suo recente articolo, pubblicato su Dinamo Press, dal titolo: “Colonialismo d’insediamento e solidarietà transnazionale: quale critica verso nuovi assi della resistenza?” (Clicca qui per leggere l’articolo). Clicca qui per ascoltare l’intervista completa.
PENSIONI - Nell’arco di quattro giorni, dal 28 al 31 ottobre, lo Spi Cgil sarà in piazza con ventuno manifestazioni territoriali, in tutte le regioni italiane, per protestare contro la legge di bilancio del governo Meloni. E non solo: sono molte le questioni in ballo, che vanno dalla rivalutazione del potere d’acquisto fino al sistema fiscale, rilanciando la richiesta di cambiare rotta subito. Un altro modello di sviluppo è necessario.
Oggi su Radio Onda d’Urto anche:
Mosca: “movimenti di estrema destra europei reclutano mercenari per combattere in Ucraina”
La chitarra e il potere: puntata speciale dedicata a Ernesto “Che” Guevara
A chiudere la newsletter…Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia) e i suoi anniversari. Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere il mondo e poi… trasformarlo.
30 ottobre 1831: la cattura di Nat Turner
Se hai letto fin qua…
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