Altri stati riconosceranno (forse) la Palestina, ma Israele la sta radendo al suolo
"È stata una provocazione sionista", gli accusati sulla presunta aggressione in Autogrill | Genova: nuova vittoria dei portuali contro il trasporto di armi | Speciale sul Ghibellin Fuggiasco di Verona
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PALESTINA - Anche oggi l'esercito israeliano ha massacrato oltre 40 palestinesi. Sono ormai più di 60mila le persone uccise dalle forze di occupazione nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. 1.320 di queste sono state ammazzate mentre cercavano una manciata di farina presso le trappole mortali allestite dalla finta ong israelo-statunitense Ghf.
Mentre lo stato di Israele prosegue - sempre indisturbato - il genocidio, aumentano gli stati, suoi alleati, che annunciano di voler riconoscere "lo Stato di Palestina". Il governo italiano di Meloni non ci pensa nemmeno, ma dopo Francia e Gran Bretagna, ora anche Canada, Australia, Finlandia, Portogallo e Germania fanno sapere che stanno considerando di intraprendere questa iniziativa. "La recente conferenza dell’Onu a New York ha dimostrato che Israele si trova sempre più in una posizione di minoranza e un numero rapidamente crescente di Paesi europei è disposto a riconoscere uno Stato palestinese senza un processo negoziale preliminare", ha affermato nel pomeriggio il ministro degli Esteri tedesco, spiegando che per Berlino il riconoscimento "deve avvenire alla fine di un processo, che deve però iniziare ora". Ora, dopo che l'esercito israeliano ha raso al suolo la Striscia di Gaza e, insieme ai coloni, sta facendo altrettanto nella Cisgiordania occupata. Su Radio Onda d'Urto ne abbiamo parlato con Shukri Hroub, dell'Unione Democratica Arabo-Palestinese. Di seguito un estratto del suo intervento:
Altri contributi su Palestina e solidarietà internazionale con la resistenza palestinese oggi su Radio Onda d’Urto:
“Aggressione antisemita? No, provocazione sionista”. Emerge la versione degli accusati
Torino: 47 persone indagate per le manifestazioni pro Palestina
LAVORO - Mobilitazione per la Palestina e contro la logistica delle armi. A Genova questa mattina i portuali del collettivo Calp, insieme al sindacato Usb, hanno annunciato che tre container contenenti materiale bellico, destinati a La Spezia e trasportati dalla nave Cosco Pisces, non verranno sbarcati nè a Genova nè a La Spezia.
La compagnia Evergreen ha deciso di farli rientrare direttamente verso l’Asia orientale, dove erano stati inizialmente caricati. La decisione segue le ampie proteste portate avanti dai lavoratori portuali in questi mesi presso gli scali liguri: “questa decisione rappresenta un risultato concreto dell’azione sindacale e della pressione esercitata da USB, che aveva proclamato 24 ore di astensione dal lavoro per il 5 agosto al terminal PSA Genova Prà”, scrivono i Calp che ribadiscono con forza: “non lavoreremo per la guerra”. Stamattina abbiamo intervistato Josè Nivoi, portuale dei CALP e di Usb. Di seguito un passaggio della sua corrispondenza:
VERONA - Si è chiusa l’esperienza di occupazione abitativa del Ghibellin Fuggiasco. Attiviste, attivisti e comunità migrante del Laboratorio Autogestito Paratod@s di Verona hanno comunicato alla stampa una decisione presa già da alcuni mesi e che ha portato alla chiusura definitiva dello stabile di viale Venezia 51, a Verona, lo scorso 10 maggio. Il tempo intercorso da allora è servito a Paratod@s per elaborare una posizione politica da rendere pubblica e anche per continuare a trovare una soluzione abitativa alle decine di migranti che senza il Ghibellin non hanno un posto dove abitare. Radio Onda d’Urto ha incontrato la comunità del Ghibellin presso il Laboratorio Autogestito Paratod@s e ha realizzato una trasmissione speciale con i protagonisti dell’esperienza dell’occupazione abitativa.
Oggi su Radio Onda d’Urto anche:
Manca meno di una settimana alla XXXIII Festa di Radio Onda d’Urto!
Vi aspettiamo dal 6 al 23 agosto 2025 in via Serenissima a Brescia: sul sito www.festaradio.org tutte le informazioni sui concerti del palco principale, i dibattiti, le presentazioni di libri, l’enogastronomia popolare, lo spazio per bambine-i “Siamo Gatti” e tanto altro ancora!
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia). Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere la storia dei movimenti operai, di classe e rivoluzionari.
31 luglio 1959 - Nei Paesi Baschi nasce E.T.A.