Ancora bombe israeliane in Palestina e Siria
E le iniziative in solidarietà al popolo palestinese | Manifestazione ad Alba per Mamadou Saliou Diallo e Issa Loum | Presidio per Juan a Brescia | Un anno senza Toni Negri, convegno a Bologna
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MEDIO ORIENTE - Secondo il ministro della Difesa israeliano Katz, citato dal quotidiano Haaretz, sarebbe più vicino che mai un accordo tra Hamas e governo israeliano su tregua e scambio ostaggi-prigionieri. Intanto però Israele continua il genocidio del popolo palestinese: le forze di occupazione hanno bombardato un’altra scuola-rifugio dell’Unrwa a Khan Younis, uccidendo almeno 20 persone. Un altro edificio scolastico è stato colpito a Beit Hanoon. Qui sono state uccise 43 persone. Il bilancio dei morti ammazzati a Gaza ha ormai superato quota 45 mila.
Anche in Siria Israele continua ad avanzare sul terreno verso Damasco e bombardare dal cielo. Circa 20 i raid aerei israeliani in varie regioni siriane, per continuare la distruzione sistematica di qualsiasi arma del fu esercito del regime siriano rimasta sul territorio.
A nord-est l’Amministrazione autonoma confederale denuncia come imminente un attacco di invasione da parte di milizie jihadiste ed esercito turco su Kobane, città simbolo della resistenza anti-Isis nel 2014 e della stessa rivoluzione del Rojava due anni prima.
Nel frattempo il sedicente Esercito nazionale siriano e l’esercito turco continuano ad attaccare con artiglieria e bombardamenti aerei l’area della diga di Tishrin. Sul terreno sono già stati respinti a più riprese dalle Forze siriane democratiche. Con una conferenza stampa straordinaria che si è tenuta nella città araba di Raqqa, intanto, l’Amministrazione autonoma della Siria del nord-est ha presentato “L’iniziativa del dialogo siriano per costruire la nuova Siria”.
Intanto torna a farsi sentire, da Mosca, Bashar al Assad. Oggi ha affermato che la sua evacuazione da Damasco non è stata “premeditata” e che è stata richiesta dal Cremlino. In un comunicato, Assad afferma anche che ormai la Siria è “in mano ai terroristi”, queste le sue parole. Per fare il punto della situazione nel vicino oriente, stamattina abbiamo intervistato Michele Giorgio e Samir al-Qaryouti. Di seguito un breve estratto dell’intervento di Michele Giorgio per quanto riguarda l’occupazione dell’intera regione del Golan da parte dell’esercito israeliano:
Oggi abbiamo raccontato anche due iniziative di solidarietà al popolo palestinese, contro l’occupazione e il genocidio, che si sono svolte tra ieri e oggi in Italia:
Brescia: un migliaio di persone alla fiaccolata per la Palestina e il Libano
All’Università di Roma Tre contestata la laurea honoris causa all’israeliana Daphne Barak-Erez
LAVORO - Nella notte dell’11 dicembre ad Alba (Cuneo) sono stati ritrovati i corpi senza vita di due ragazzi: Mamadou Saliou Diallo e Issa Loum, 28 e 30 anni. Erano deceduti giorni prima, pare per avere acceso un fuoco in un luogo chiuso, un ex deposito dismesso, per cercare di scaldarsi e resistere al freddo. Il monossido di carbonio li avrebbe soffocati. Ieri ad Alba c’è stata una manifestazione per ricordare i due braccianti, contro “una società che non sa accogliere e anzi ruba benessere sfruttandone il lavoro schiavizzato”. Noi abbiamo chiesto un resoconto della giornata di mobilitazione a Vito, compagno del Collettivo Mononoke.
Sempre sul tema lavoro:
REPRESSIONE - Stamattina si è tenuta la terza udienza del processo che vede imputato Antonio Sorroche Fernandez (Juan), compagno di area anarchica accusato di terrorismo per l’attacco alla Polgai di Brescia del 2015.
Un processo iniziato il 14 ottobre scorso e che vede Juan costretto a partecipare in videoconferenza dal carcere di Terni, dove è detenuto da anni in AS2. La sua richiesta di poter partecipare in presenza al processo, fatta nel corso della scorsa udienza, è stata rifiutata dalla giudice. Compagne e compagni hanno raggiunto da tutta Italia il presidio solidale organizzato davanti al Tribunale in concomitanza dell’udienza. Noi abbiamo sentito in diretta dal presidio una compagna di Trento.
TONI NEGRI - Un anno fa, il 16 dicembre 2023, moriva Antoni Negri, militante comunista, filosofo, uno dei protagonisti dell’operaismo italiano e tra i marxisti contemporanei più importanti al mondo. Toni Negri è stato tra i protagonisti dell’elaborazione teorica e della prassi politica che caratterizzò l’esperienza dell’operaismo italiano, prima con i “Quaderni rossi” e poi con la rivista “Classe operaia”. A cavallo tra gli anni Novanta e i primi Duemila, insieme allo statunitense Michael Hardt, scrisse alcune opere fondamentali per lo sviluppo dei movimenti contemporanei, a partire in quegli anni dai movimenti contro la globalizzazione neoliberista. Tra questi “Impero”, “Moltitudine” e più di recente “Assemblea”. Oggi all'Università di Bologna si è tenuto un convegno di studi sul suo pensiero dal titolo Antonio Negri (1933 - 2023). Sulle tracce di un pensiero a venire. Qui il collegamento dalla conferenza con Elia Zaru, nostro redattore e ricercatore in Storia delle dottrine politiche all'Università di Bologna.
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia) e i suoi anniversari. Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere il mondo e poi… trasformarlo.
16 dicembre 1979 - La strage di Sa Janna Bassa
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