ANTIFA: Libertà vigilata per Gino, almeno fino all'udienza del 28 gennaio
Ultima FuoriOnda del 2025: ci si rilegge il 5 gennaio. Ma le trasmissioni non si fermano: scopri il palinsesto di Radio Onda d'Urto
Buonasera,
Qui è FuoriOnda, la newsletter quotidiana nei giorni feriali di Radio Onda d’Urto. Si tratta dell’ultima edizione del 2025: in occasione del periodo natalizio viene sospesa fino al 4 gennaio incluso. Anche il palinsesto della radio “on air” è modificato in questi giorni: ecco tutto quello che devi aspettarti in questi giorni!
Qui tutti i modi in cui potete ascoltare Radio Onda d’Urto in diretta!
Il sito in questi giorni sarà un po’ meno aggiornato del solito, ma tu puoi comunque ascoltare le trasmissioni che ti sei perso/a nelle ultime settimane, a cominciare dagli speciali dedicati ai nostri primi 40 anni.
PALESTINA - Palestina. Continuano le violenze delle forze di occupazione in Cisgiordania. I bulldozer israeliani insieme all’esercito hanno demolito case palestinesi a Beita (nord-ovest di Nablus), a Jabal al-Mukabber (sud-est di Gerusalemme occupata) e al villaggio beduino di al-Araqib nel deserto del Negev. Il tutto dopo che il governo dello stato sionista ha approvato di recente 19 nuovi insediamenti coloniali in West Bank. I militari israeliani hanno poi aperto il fuoco a Birzeit, a nord di Ramallah, ferendo ai piedi un giovane palestinese.
Anche stamattina all’alba gli aerei da guerra israeliani hanno bombardato la Striscia, in particolare la zona di Rafah, a sud, l’area est di Gaza e Jabalia a nord. Qui ci sarebbe l’ennesima vittima palestinese. Diversi i feriti. Dall’accordo di cessate il fuoco dell’11 ottobre 2025, Israele ha ucciso in tempo di tregua più di 400 palestinesi. Il numero del genocidio a Gaza – dal 7 ottobre 2023 a oggi - sfiora le 71mila persone ammazzate da Israele.
Nonostante questo, Israele ha dichiarato che è Hamas, definita come al solito organizzazione terroristica, a violare il cessate il fuoco. Un ordigno è esploso contro un veicolo dell’Idf nell’area di Rafah e un militare israeliano è rimasto leggermente ferito. Hamas ha invece risposto che si è trattado di un ordigno inesploso dell’esercito israeliano a causare l’esplosione.
Nel frattempo è arrivato il primo ok del parlamento israeliano a una commissione di inchiesta sui fatti del 7 ottobre; un ok che è stato accompagnato dalle proteste in aula e di gruppi di attivisti e di molti familiari degli ex ostaggi che da giorni manifestano contro quello che ritengono un organismo inadeguato per indagare sul 7 ottobre, perché controllato direttamente dal governo. «La verità è stata già abbastanza insabbiata, non i può insabbiare ancora», denunciano i manifestanti puntando il dito contro Netanyahu, che non era in aula.
L’esercito israeliano, stamattina, è tornato a bombardare anche il sud del Libano, anche in questo caso violando il cessate il fuoco, qui in vigore in teoria dal novembre 2024 ma mai rispettato dall’esercito di Tel Aviv. Proprio l’Idf oggi rivendica di aver colpito postazioni di lancio-missili del movimento sciita Hezbollah, sostenendo che siano questi a minacciare l’accordo di tregua.
L’esercito israeliano, stamattina, è tornato a bombardare anche il sud del Libano, anche in questo caso violando il cessate il fuoco, qui in vigore in teoria dal novembre 2024 ma mai rispettato dall’esercito di Tel Aviv. Proprio l’Idf oggi rivendica di aver colpito postazioni di lancio-missili del movimento sciita Hezbollah, sostenendo che siano questi a minacciare l’accordo di tregua.
FREE ALL ANTIFA - Gino Rexhino Abazaj, il militante antifascista coinvolto nel processo agli antifascisti per i fatti di Budapest, ha ottenuto la libertà vigilata in Francia. Era stato arrestato qualche giorno fa dopo una richiesta di estradizione stavolta della Germania nel quadro di un mandato d’arresto europeo.
La corte d’appello di Parigi ha deciso oggi di rimetterlo in libertà vigilata in attesa dell’udienza fissata per il 28 gennaio.
Militante per il diritto alla casa, Gino viene accusato dall’Ungheria, insieme ad un’altra decina di persone, di aver picchiato dei neonazisti che avevano terrorizzato la capitale ungherese nel giorno dell’onore del febbraio 2023. Nel processo sono coinvolte anche tra cui Ilaria Salis e Maja T che si trova in carcere da due anni a Budapest.
La vicenda è lunga: Gino era stato fermato a Parigi nel novembre 2024, è stato incarcerato, poi rimesso in libertà vigilata, il 26 marzo scorso. Ad aprile, aveva poi ottenuto la totale libertà prima di questo nuovo arresto a metà dicembre e ora nuovamente la libertà vigilata.
La Francia, si era opposta alla sua estradizione a Budapest invocando “rischi di trattamento inumano”. Ora il suo legale, Youri Krassoulia dice di avere un timore: “Se Gino venisse consegnato alla Germania potrebbe poi essere consegnato all’Ungheria”, come accaduto – spiega – in casi simili.
Ai nostri microfoni Eugenio Losco, legale che sta seguendo i fatti relativi al cosiddetto “Giorno dell’onore” e Nic del Comitato anti repressione di Milano. Ascolta o scarica
Il presidente dell’Ucraina Zelensky ha rivelato, senza pubblicarlo, il nuovo piano in venti punti da parte Usa per porre fine alla guerra in Ucraina. Secondo Zelensky non si pretende che l’Ucraina rinunci al progetto di entrare nella Nato, spetterà alla Nato deciderlo.
I punti su cui non c’è accordo sono quelli relativi ai territori e alla gestione della centrale nucleare di Zaporižžja, che per gli USA dovrebbe avere una gestione congiunta tra Usa, Ucraina e Russia. Proprio su Zaporižžja si sono concentrati gli attacchi russi di stanotte. Due i feriti.
Dall’altra parte, le autorità russe riferiscono di droni ucraini abbattuti su tutto il territorio della Federazione, compresa l’area della capitale Mosca, dove intanto stanotte è esplosa un’altra bomba nella stessa strada in cui il generale dell’esercito russo Fanil Sarvarov è stato fatto saltare in aria qualche giorno fa. Tre persone, di cui due agenti della polizia stradale, secondo l’agenzia AP sono rimasti uccisi. Attacchi che fanno capire quanto sia in difficoltà il servizio di sicurezza russo FSB. La bomba è stata confermata come opera dell’Ucraina da una fonte anonima all’interno dell’intelligence ucraina all’agenzia AP.
Ai nostri microfoni, Andrea Muratori, analista economico e studioso di geopolitica ha scritto su InsideOver un articolo su questo tema. Ascolta o scarica
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia). Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere la storia dei movimenti operai, di classe e rivoluzionari.
24 Dicembre 1920 Nasce Stormè Delarverie, attivista LGBTQIA+








