"Blocchiamo tutto": il giorno dopo. Aggiornamenti, corrispondenze e valutazioni
Milano: l'onda lunga della repressione del 22 settembre | Irlanda: anche a Dublino bloccato il porto in sostegno della Palestina | Ue: respinta la richiesta di revoca dell’immunità a Ilaria Salis
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BLOCCHIAMO TUTTO - Centinaia e centinaia di migliaia di persone – “oltre un milione”, secondo le valutazioni di USB – per le strade di 80 città d’Italia ieri, lunedì 22 settembre, nell’ambito dello sciopero generale per la Palestina e in supporto alla Global Sumud Flotilla, contro il genocidio per mano israeliana e l’economia di guerra in tutta Italia. A lanciare l’astensione di tutte le categorie dal lavoro è stata l’Unione Sindacale di Base e l’adesione di Adl Cobas, Cobas, Cub e Sgb, dietro la parola d’ordine “Blocchiamo tutto!”.
In tutta Italia – e per tutto il giorno – svariate centinaia di migliaia di persone si sono materializzate nelle piazze in un centinaio di città tra manifestazioni, cortei, piazze e blocchi, come raccontato per l’intera giornata del 22 settembre da Radio Onda d’Urto: trovate qui tutte le corrispondenze.
Quella del 22 settembre è stata una prova di forza imponente da parte di una composizione ampia, radicale, combattiva e trasversale. Qualche numero: almeno 100mila a Roma, 50mila a Milano e Bologna, poco meno a Napoli, Firenze, Palermo, Venezia, Genova, Torino, tra blocchi in porti, autostrade, tangenziali, superstrade, stazioni, metropolitane.
Sul tema, abbiamo raccolto aggiornamenti, commenti e valutazioni grazie a:
Guido Lutrario dell’esecutivo nazionale dell’USB - Unione Sindacale di Base.
Raja, compagna del Centro Sociale Lambretta in collegamento da Milano, dove il tentativo di blocco della stazione centrale è stata repressa con manganelli e 11 arresti. 2 persone minorenni trasferite al carcere Beccaria, 9 maggiorenni al carcere San Vittore.
Federico della nostra redazione Emilia Romagna da Bologna, il giorno dopo il lungo blocco di autostrada e tangenziale, tra idranti, cariche e lacrimogeni. Qui 8 i fermi, di cui 4 tramutati in arresto.
Simone dei Gap di Livorno dal porto di Livorno, dove prosegue prosegue lo sciopero e il presidio permanente contro l’attracco della SLNC Seven, la nave statunitense usata per il trasporto di armi e di mezzi militari il cui arrivo nel porto toscano è previsto per questa sera, martedì 23 settembre. DI seguito un frammento del suo intervento.
Mariam Ghassan dei Giovani Palestinesi e del Coordinamento Palestina Brescia, da Brescia, che ha visto oltre 25mila persone mobilitate in 2 cortei per la Palestina, a poche ore di distanza l’uno dall’altro. Anche qui cariche, manganellate e lacrimogeni da parte della polizia.
Sempre sull’andamento della giornata di lotta di ieri a Brescia, sulle frequenze di Radio Onda d’Urto, anche il commento a tre voci con Muhannad Abuhilal, medico palestinese dell’Associazione di amicizia Italia-Palestina e del Coordinamento Palestina Brescia, vicepresidente Palmed Italia; Giorgio Cremaschi di Potere al Popolo e Coordinamento Palestina Brescia e Umberto Gobbi, nostro redattore, nonché parte dell’Associazione Diritti per tutti e del Coordinamento Palestina Brescia. Qui le loro valutazioni e, di seguito, un estratto delle valutazioni di Umberto Gobbi.
Qui anche tutti gli aggiornamenti dalla Palestina e dalla Global Sumud Flotilla.
Dopo la carrellata di commenti e valutazioni sulla giornata di sciopero generale e mobilitazione per la Palestina di ieri, passiamo a un aggiornamento ulteriore su Milano.
Qui cinque persone - di cui due persone minorenni (un ragazzo e una ragazza di 17 anni) - erano state arrestate durante le due ore di corpo a corpo tra manifestanti e polizia alla stazione Centrale. I provvedimenti sono stati adottati dalla Procura e dalla Procura minorile in seguito ai primi accertamenti della Digos, dopo che otto manifestanti erano stati accompagnati in Questura nel tardo pomeriggio. Le accuse sono di resistenza e lesioni, con l’aggravante introdotta dal Decreto Sicurezza per i reati commessi contro le forze di polizia. Altre tre persone sono state denunciate a piede libero. Altre tre identificate ma non denunciate.
Per due degli arrestati maggiorenni, due ragazze, dopo la notte a San Vittore si è svolto il processo per direttissima questo pomeriggio. Sono state scarcerate con obbligo di firma, resta l’accusa per resistenza. Per il terzo, 37 anni, si attende la convalida del gip e l’eventuale applicazione di una misura cautelare.
Ai microfoni di Radio Onda d’Urto, l’aggiornamento con Raja del CS Lambretta.
Di seguito un estratto della sua ricostruzione
Le due persone minorenni hanno invece trascorso la notte in carcere all’istituto minorile Beccaria e saranno giudicate dal Tribunale apposito. Per sostenerle, alle 18.30 di oggi si è tenuto un presidio proprio davanti al carcere minorile Beccaria, dove abbiamo raggiunto telefonicamente un compagno solidale.
IRLANDA - Dall’Italia al resto del mondo. Nel quadro della giornata internazionale di mobilitazione per la Palestina di ieri, lunedì 22 settembre 2025, alcune centinaia di manifestanti hanno bloccato per diverse ore la circolazione da e per il porto della capitale irlandese Dublino.
La mobilitazione è stata accompagnata dalla richiesta alla politica di accelerare l’approvazione del disegno di legge per interrompere i rapporti commerciali con territori occupati da Israele (Occupied Territories Bill), un progetto che ha iniziato il suo percorso ben 7 anni fa e che dovrebbe essere approvato (per quanto molto cambiato rispetto all’impostazione originaria) all’inizio del 2026.
In Irlanda la questione palestinese e l’impegno contro il genocidio in corso per mano di Tel Aviv è un tema importante nella campagna elettorale in corso per le elezioni presidenziali, che si terranno il prossimo venerdì 24 ottobre.
Ne abbiamo parlato qui con Carlo Gianuzzi, nostro collaboratore sulle questioni irlandesi nonché autore e conduttore, insieme a Sara Agostinelli della rubrica “Diario d’Irlanda”, che va in onda all’interno del programma “La polvere della Battaglia” ogni ultimo sabato del mese. Per aggiornamenti sull’attualità irlandese, Nord e Sud, potete seguire anche il podcast “Diario d’Irlanda – An Irish Journal”, che trovate a questo link.
REPRESSIONE - La Commissione giuridica del Parlamento europeo ha respinto la richiesta ungherese di revoca dell’immunità all’eurodeputata Ilaria Salis, di Avs, con 13 no e 12 sì. La decisione finale sarà presa in plenaria probabilmente il 7 ottobre, indipendentemente dall’esito di oggi. La plenaria però tradizionalmente conferma il parere della commissione, ed è per questo che il voto rappresenta un momento positivo per evitare che la Salis torni nelle grinfie di Orban. Decisivi i voti di 2 esponenti dei Popolari, che disattendendo la linea del loro relatore, lo spagnolo Lazàra, hanno votato contro la revoca dell’immunità ai danni della Salis.
Intanto ieri, 22 settembre, si è tenuto l’ottavo giorno del processo per Maja a Budapest. All’esterno un gruppo di sostenitori arrivati da lontano è stato ripreso da alcuni neofascisti, come ormai accade spesso alle udienze. E’ stato ascoltato un testimone, che però non è in grado di riconoscere Maja, e anche le altre prove fornite risultano poco attendibili. Per Maja prosegue l’isolamento in carcere a Budapest. Prossimi appuntamenti processuali il 26 e 29 settembre e 2 e 8 ottobre.
Su tutto questo, abbiamo raccolto sulle nostre frequenze il commento e le valutazioni di Ilaria Salis, eurodeputata di AVS. Di seguito un estratto del suo intervento.
Oggi sulle nostre frequenze anche:
EGITTO: torna libero l’attivista Alaa Abdel Fattah, figura chiave della rivolta del 2011. Ai nostri microfoni, il commento di Giuseppe Acconcia, docente di Stato e società in Nordafrica all’Università Statale di Milano
STATI UNITI: Trump all’ONU taglia corto sulla Palestina e ribadisce il suo sostegno a Israele. In collegamento da New York, il resoconto della giornalista Marina Catucci.
BRESCIA: incendio in un deposito di pneumatici in una palazzina di Rovato. L’analisi di Dario Balotta, portavoce bresciano di Europa Verde, che chiede chiarezza sull’accaduto.
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia). Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere la storia dei movimenti operai, di classe e rivoluzionari.
23 settembre 1977 - Bologna, Radio Alice: inizia il convegno contro la repressione