Centinaia in piazza a Brescia per portare solidarietà ai due ristoranti palestinesi danneggiati
In 50mila sabato a Milano per il corteo nazionale contro il genocidio palestinese, cariche di polizia | Abusi in divisa anche alla "TAZ" nel torinese | Ucraina, offensiva russa e negoziati al palo
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PALESTINA - Sfiora quota 51mila il numero di vittime ufficiali del genocidio in Palestina per mano israeliana. 38 le vittime nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore.
L’esercito israeliano ha portato avanti anche oggi attacchi aerei mortali e assalti via terra su tutta la Striscia, anche nella zona designata da Israele come “umanitaria” di al-Mawasi nel sud. Attacchi anche nella Cisgiordania occupata. A Gerusalemme centinaia di coloni israeliani, sostenuti da soldati e poliziotti, membri della Knesset e rabbini, hanno preso d’assalto il complesso della Moschea di Al-Aqsa, il terzo luogo sacro dell’Islam.
A Brescia presidio (in foto) in solidarietà al popolo palestinese e ai due ristoranti palestinesi danneggiati in centro storico nella notte tra sabato e domenica.
A promuoverlo il Coordinamento Palestina di Brescia: “rispondiamo subito alla provocazione sionista-fascista contro i ristoranti palestinesi della nostra città che si è concretizzata con il danneggiamento delle vetrine ed esprimiamo solidarietà ai gestori, lavoratori e lavoratrici dei due locali, Dukka e Nazareni”, scrivevano attivisti e attiviste nel comunicato di indizione.
L’appuntamento era previsto alle ore 18 in piazzetta Bell’Italia, adiacente a piazza della Loggia. A centinaia le persone presenti, nonostante la pioggia.
Qui i collegamenti dalla piazza bresciana.
Domani, martedì, conferenza stampa delle organizzazioni che hanno indetto la manifestazione nazionale (in foto) svoltasi sabato 12 aprile in piazza a Milano con lo slogan “fermiamo la macchina bellica, Palestina libera!”.
Una prima risposta pubblica per denunciare le cariche a freddo e i fermi di polizia in piazzale Baiamonti, con la celere entrata provocatoriamente in mezzo allo spezzone delle lotte sociali fermando 7 persone.
Di seguito il video realizzato da un redattore di Radio Onda d’Urto in piazzale Baiamonti:
Decine di migliaia comunque le persone – circa 50mila per le realtà organizzatrici – che si sono trovate sabato 12 aprile a Milano per la manifestazione nazionale per la Palestina, sottoposta a 77 anni di occupazione e a un anno e mezzo di genocidio per mano dello Stato israeliano.
In ultimo sulla Palestina. Tre compagni milanesi del progetto West Climbing Bank sono stati fermati lungo il confine tra Giordania e Israele diretti al campo profughi di Deishesh.
Interrogati uno alla volta per diverse ore dalla polizia militare israeliana sono poi stati espulsi con un divieto di rientro per 5 anni. Altre persone sono riuscite a proseguire nel viaggio.
ABUSI IN DIVISA - Cariche di polizia nel weekend non solo a Milano.
Violenze poliziesche domenica 13 aprile all’uscita della TAZ (zona temporaneamente autonoma) “Mutazioni” presso l’area dei capannoni abbandonati dell’azienda Kemia Tau nel Torinese, nel comune di La Cassa. All’evento hanno partecipato 500 persone.
Nel primo pomeriggio c’è stato un tentativo di sgombero da parte delle forze di polizia in tenuta antisommossa. Bloccata la strada principale, gli agenti hanno danneggiato i veicoli di alcuni partecipanti al rave, con pneumatici forati e vetri infranti. Le cariche e le manganellate sferrate dalla polizia a coloro che uscivano dalla festa hanno anche provocato numerosi feriti.
Ancora dalle politiche securitarie imposte dal Governo Meloni, dal decreto “anti-rave” al decreto “sicurezza”.
Il decreto legge cosiddetto “sicurezza”, recentemente varato dal Consiglio dei Ministri e firmato dal Presidente Mattarella, è “incostituzionale” per “mancanza delle ragioni di necessaria e straordinaria urgenza per la decretazione governativa”. È l’eccezione sollevata, con richiesta di invio degli atti alla Consulta e una delle prime di questo genere proposte subito dopo l’approvazione dai legali Eugenio Losco e Mauro Straini.
Ai microfoni di Radio Onda d’Urto, l’avvocato Eugenio Losco.
MIGRANTI - Nei primissimi giorni di operatività del Cpr in Albania "si sono stati registrati diversi episodi drammatici e fortemente indicativi: alcune delle persone trasferite hanno messo in atto atti di autolesionismo, si segnala difficoltà nell'accesso all'assistenza legale, è stata rilevata l'assenza di una comunicazione chiara preventiva sul trasferimento forzato, sono state osservate e riportate modalità di trasporto non rispettose della dignità delle persone".
Così il Tavolo asilo e immigrazione che ha recentemente concluso la missione in Albania finalizzata al monitoraggio indipendente della deportazione dei migranti nel Centro di Gjader.
Erano 40 i primi migranti deportati in Albania, ammanettati e scortati dalle forze dell’ordine in assetto antisommossa. E’ quanto andato in scena nella giornata di venerdì 11 aprile nel porto di Shëngjin. L’intervista a Francesco Ferri che era presente durante lo sbarco in qualità di osservatore per l’ONG ActionAid, nell’ambito del Tavolo Asilo e Migrazione.
Ancora migranti, tornando in Italia. Gli eurodeputati Ilaria Salis e Leoluca Orlando hanno effettuato un'ispezione a sorpresa al cpr di Milo, a Trapani.
“La situazione riscontrata è di estrema gravità: violazioni sistematiche dei diritti fondamentali, condizioni di insicurezza, abusi di potere e un generale stato di abbandono” - spiega Ilaria Salis. Un estratto del suo intervento qui.
UCRAINA - Non si ferma l’offensiva russa in Ucraina. Dopo la strage di domenica 13 aprile a Sumy – che ha causato almeno 34 morti e oltre 120 feriti – oggi, lunedì 14 aprile, è stata attaccata anche la città di Odessa, dove i droni hanno colpito anche un ospedale. La capitale Kiev e altre zone del Paese sono in allerta. All’alba colpito un villaggio nella regione di Zaporizhzhia: un attacco che, al momento, sembra non aver mietuto vittime.
Resistenza: un mese di trasmissioni speciali
Il 25 aprile 2025 sarà l’ottantesimo anniversario della Liberazione d’Italia dall’occupazione nazista e dalla dittatura fascista. Radio Onda d’Urto dedica a questa data la programmazione del suo palinsesto, mandando in onda ogni giorno due trasmissioni speciali (qui tutte le puntate).
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia). Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere la storia dei movimenti operai, di classe e rivoluzionari.
14 aprile 1931 - Proclamazione della Seconda Repubblica Spagnola: