Chi c'è dietro lo spionaggio di Luca Casarini?
Il folle piano per Gaza di Trump e Netanyahu | Atteso l'“appello storico” di Abdullah Öcalan | È morto il partigiano bresciano Rino Torcoli | A Genova ennesimo omicidio sul lavoro
Buonasera,
questa è FuoriOnda, la newsletter quotidiana nei giorni feriali di Radio Onda d’Urto. A cura della redazione informativa, viene pubblicata non appena chiudiamo la porta della Radio alle 20: come tutte le email, tu la puoi leggere quando vuoi!
Le trasmissioni, comunque, proseguono sulle nostre frequenze: alle 20 Se non li conoscete (a cura di Osservatorio Democratico sulle Nuove Destre – Azione Antifa Brescia); alle 21 Tracce; alle 23 Rusty Cage; infine, all’1, la replica di Navdanya.
Qui trovate tutti i modi in cui ascoltare Radio Onda d’Urto in diretta!
REPRESSIONE - “Per spiarmi è stato usato Paragon un software militare prodotto in Israele, tra i più sofisticati al mondo. Dentro questo livello forsennato di guerra contro i poveri, contro i migranti poi ovviamente il target sono anche coloro che si impegnano nella solidarietà, nel costruire aiuto in mare e terra.“
Così Luca Casarini, capomissione e tra i fondatori di Mediterranea commenta ai nostri microfoni l’operazione di spionaggio ai suoi danni. È stata la stessa associazione che ne ha dato dato notizia: “Con una comunicazione ufficiale, Meta, la società che gestisce la messaggistica Whatsapp, ha informato Casarini che il suo telefono era stato violato da una operazione di spyware ad alto livello.
Secondo i media internazionali, la stessa comunicazione è arrivata a circa 90 persone in tutto il mondo, in particolare attivisti/e e giornalisti/e. La società israeliana Paragon Solution ha dichiarato di averlo fornito al governo degli USA e ad altre agenzie governative di intelligence di paesi alleati”.
Mediterranea - ricordando che le attività di soccorso in mare e di sostegno alle persone rinchiuse nei lager libici sono monitorate dai servizi segreti italiani che operano anche in Libia e Tunisia - si domanda inoltre “se il governo italiano abbia autorizzato una simile operazione e se i servizi italiani utilizzino Paragon”.
Luca Casarini di Mediterranea commenta e racconta cosa è successo ai microfoni di Radio Onda d’Urto.
PALESTINA - “La Palestina non è in vendita”. Con questo slogan, fuori dalla Casa Bianca, migliaia di manifestanti pro-palestinesi hanno protestato contro il piano di occupazione della Striscia di Trump, che prevede la pulizia etnica di oltre 2 milioni di palestinesi per farne la... Costa Azzurra del Medio Oriente. Incontrando Netanyahu, alla Casa Bianca in barba al mandato d’arresto della Corte Penale Internazionale, Trump ha detto che “gli Usa prenderanno il controllo di Gaza" e che "i palestinesi dovrebbero lasciarla per sempre", trasformando la Striscia “nella riviera del Medio Oriente”.
“Qualsiasi trasferimento forzato o espulsione da un territorio occupato è severamente proibito” ha ricordato l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk; di “piano razzista volto a sradicare la causa palestinese" parla invece Hamas. Esulta la destra colonica israeliana, mentre persino Anp, Paesi arabi e Ue respingono la deportazione di 2 milioni di palestinesi in Egitto e Giordania; paesi che hanno anch’essi respinto l’uscita del leader Usa. Trump tuttavia non si limita tuttavia alle sparate, ma le accompagna a minacce concrete: la Casa Bianca chiede al Congresso Usa di approvare, la prossima settimana, un altro pacchetto di vendita di armi a Tel Aviv, per 1 mld di dollari.
Sulle frequenze di Radio Onda d’Urto, il commento di Samir Al Qaryouti, giornalista italo-palestinese. Potete ascoltarlo qui.
Tutto questo mentre a Gaza continuano a emergere cadaveri e nella Cisgiordania occupata proseguono gli assalti contro Jenin, Tulkarem e Tubas, dove da inizio anno sono morte 70 persone, di cui 10 bambini. Centinaia i prigionieri, 30 dei quali solo stanotte nelle incursioni israeliane condotte praticamente ovunque: Tulkarem, Tubas, Hebron, Ramallah, Nablus, Qalqilya e Gerusalemme Est. Tel Aviv li chiama “arresti di terroristi”, ma non ci sono né prove né accuse per questi rapimenti, così come non c’è nulla – un’indagine, un indagato, un processo – per l’omicidio di Shireen Abu Akleh, giornalista palestinese-americana di Al Jazeera, che 1000 giorni fa veniva ammazzata volontariamente dai cecchini israeliani mentre seguiva un altro assalto in Cisgiordania, quello di Jenin del maggio 2022. Mille giorni dopo, colleghe e colleghi di Abu Akleh, riuniti nel Sindacato dei giornalisti palestinesi, sono tornati a chiedere verità e giustizia. Di seguito, la traduzione, in italiano, di uno stralcio del loro appello.
Intanto ancora armi e complicità internazionali. A Bologna 'Cambiare rotta', con la bandiera palestinese, ha interrotto l'iniziativa dedicata alla cybersecurity organizzata nel plesso universitario Belmeloro. Tra le aziende espositrici, molte sono produttrici anche di armi da guerra, coinvolte pure anche nell’occupazione israeliana, come testimonia nel commento qui riportato Lorenzo Rocca del Laboratorio Autogestito Paratod@s, parte della Rete contro la fiera delle armi EOS di Verona, che sabato pomeriggio sarà in piazza per una protesta.
TURCHIA - Il co-presidente del partito della sinistra turca e curda Dem Tuncer Bakırhan ha confermato e annunciato al parlamento turco che il leader e cofondatore del Partito dei Lavoratori del Kurdistan, Abdullah Öcalan, sta preparando un “appello storico” per una soluzione duratura della questione curda in Turchia e in Medio oriente. Bakırhan ha esortato il governo di Erdogan ad accogliere l’eventuale apertura a un dialogo e compiere passi democratici per la pace.
Quando dall’isola-carcere turca di Imrali, dove Ocalan è rinchiuso dal 1999, arriverà il messaggio del leader del movimento di liberazione curdo, “la palla passerà nel campo di Erdogan e del suo governo, cui chiediamo di svolgere il suo ruolo in conformità con questa chiamata storica”, ha detto Bakırhan.
Sempre ad Ankara, e nella stessa giornata, Erdogan stava però accogliendo con tutti gli onori l’autoproclamato presidente ad interim della Siria Al Jolani, che ora si fa chiamare con il suo nome, Ahmad al-Shara. “Siamo d’accordo su tutti i punti”, ha dichiarato il presidente della Repubblica di Turchia al termine dell’incontro di un paio d’ore, accompagnato da una sfarzosa cerimonia ufficiale.
“A 13 anni dallo scoppio della guerra civile siriana, la Turchia si avvicina al suo obiettivo: assumere il controllo del paese vicino”, riassume e commenta il giornalista turco Murat Cinar sulle colonne de Il Manifesto di mercoledì 5 febbraio 2025.
Lo stesso Murat Cinar ha commentato entrambe le notizie su Radio Onda d’Urto
RESISTENZA - È morto martedì 4 febbraio 2025, all’età di 94 anni, il partigiano bresciano Rino Torcoli, che partecipò alla Resistenza come giovanissima staffetta nella 122esima Brigata Garibaldi, operativa in Val Trompia, nel Bresciano.
I funerali si svolgeranno giovedì 6 febbraio 2025, alle 14.30, presso la Pieve di Concesio (BS).
Nella trasmissione dedicata alla memoria di Rino Torcoli, la redazione di Radio Onda d’Urto ha intervistato Isaia Mensi, ricercatore storico della Val Trompia, e riproposto una testimonianza d’archivio dello stesso Rino Torcoli tratta dal Memoriale della Resistenza italiana Noi partigiani. Trovate qui tutti i contributi raccolti.
Proprio per ricordare e commemorare chi, come Rino Torcoli, ha dato tutto nella lotta per la libertà, Radio Onda d’Urto ha organizzato tre gite sociali antifasciste in occasione dell’80esimo anniversario della Liberazione dall’occupazione nazista e dalla dittatura fascista (25 aprile 1945 – 25 aprile 2025).
Il primo appuntamento è per domenica 23 febbraio con la visita alle ex carceri naziste di Marano Vicentino, dove dal maggio 1944 transitarono numerosi partigiani catturati dal 263°battaglione orientale dell’esercito tedesco. Le iscrizioni sono aperte e i posti limitati! Trovate qui tutti i dettagli.
LAVORO - Un operaio metalmeccanico di 36 anni è morto questa mattina, mercoledì 5 febbraio, nel porto di Genova.
A causare la morte del lavoratore – impiegato presso le Riparazioni Navali del porto ligure – un’elica rotante staccatasi da una grande imbarcazione in riparazione al Molo Giano. Indetto subito dai sindacati uno sciopero del comparto metalmeccanico delle Riparazioni Navali per l’intera giornata di oggi e per domani.
Ai microfoni di Radio Onda d’Urto, il racconto e l’analisi a caldo di Luca Marenco, funzionario delle Riparazioni Navali del porto di Genova per la Fiom Cgil
La scia di sangue sul lavoro si è tuttavia estesa anche in altre parti d’Italia.
Un camionista trentenne ha perso la vita sulla A7, Milano – Genova, nel ribaltamento del Tir che stava guidando, a cui si aggiungono 3 feriti gravi tra Lombardia e Toscana.
Passando all’Europa, c’era anche la Cgil, con Fiom e Filctem, alla manifestazione continentale di oggi organizzata da IndustriAll Europe (il sindacato europeo dell’industria), che ha visto sfilare a Bruxelles migliaia di lavoratrici e lavoratori metalmeccanici e chimici. Chiesto un piano europeo che “tuteli l’occupazione con una transizione energetica e sociale giusta”. Di seguito il commento di Marco Falcinelli, segretario generale Filctem Cgil, la categoria dei chimici, in collegamento da Bruxelles.
Oggi sulle frequenze di Radio Onda d’Urto anche
No al depuratore del Garda a Esenta! Manifestazione sabato 8 febbraio a Lonato
Grateful Dead Psychedelic Experience: la due giorni al Cox 18 di Milano (venerdì 7 e sabato 8 febbraio)
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia) e i suoi anniversari. Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere la storia dei movimenti operai, di classe e rivoluzionari.
5 febbraio 1848 - Per Karl Marx l'ennesimo processo per attività sovversive
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