Colpita in mare aperto la Freedom Flotilla, pronta a portare aiuti a Gaza
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FREEDOM FLOTILLA - Droni (con ogni probabilità) israeliani hanno colpito in acque internazionali la Coscience, nave della Freedom Flotilla Coalition for Gaza. La prua è stata squarciata due volte. Le esplosioni hanno provocato un incendio e hanno aperto una breccia nello scafo. Nel mirino il generatore di corrente che alimenta l’imbarcazione. La nave, attraccata in acque internazionali al largo di Malta, era pronta a salpare per Gaza, carica di aiuti umanitari e attrezzature mediche.
Tutte le persone a bordo, una trentina, sono salve, ma hanno deciso di non scendere. I danni alla nave sono però “ingenti, e ci vorrà del tempo per capire come riparare e ritentare il viaggio di solidarietà”, fa sapere la Freedom Flotilla, che poi denuncia: “il sito web di tracciamento dei voli ADS-B Exchange ha notato un C-130 Hercules dell’Aeronautica militare israeliana partito da Israele nel primo pomeriggio di giovedì, in direzione Malta. I dati mostrano che l’Hercules non è atterrato ma ha sorvolato la parte orientale dell’isola a una quota relativamente bassa – inferiore ai 5000 piedi (1500 metri) – per un periodo di tempo piuttosto lungo. L’Hercules ha continuato a sorvolare l’isola diverse ore prima che la Freedom Flotilla Coalition venisse attaccata. Secondo i dati di tracciamento dei voli, l’aereo è rientrato in Israele circa sette ore dopo”. La CNN ha contattato l’esercito israeliano per un commento al riguardo. L’IDF ha rifiutato di commentare i dati di tracciamento dei voli.
Radio Onda d’Urto si è collegata con la Freedom Flotilla Coalition: ascolta qui
MEDIO ORIENTE - Ancora Palestina, ma non solo. Israele avrebbe respinto una proposta egiziana per un cessate il fuoco temporaneo in cambio del rilascio di numerosi ostaggi. Così fonti dall’Egitto, che Tel Aviv smentisce, anche se l’altro mediatore - il Qatar - fa sapere che “i negoziati sono di fatto a un punto morto”.
Dentro Gaza intanto la Croce rossa internazionale fa sapere che “l’intervento umanitario nella Striscia è sull’orlo del collasso totale”, visti i due mesi consecutivi di aiuti stoppati dal blocco criminale di Israele, che prosegue impunito il genocidio: 43 le vittime oggi in un'ondata di attacchi israeliani a Gaza, in particolare ad Al Bureji, a Beit Lahiya e a Gaza city, dove è stata colpita una "Takiya", una cucina comunitaria che cercava di sfamare migliaia di persone.
Il genocidio israeliano a Gaza, in corso dall'ottobre 2023, ha finora causato 52.418 vittime palestinesi documentate e 118.091 feriti. Migliaia di vittime sono però intrappolate sotto le macerie, inaccessibili alle squadre di emergenza e di protezione civile, a causa dei continui attacchi israeliani sulla Striscia.
Continua l’aggressione sionista anche nella Cisgiordania occupata: un palestinese di 39 anni è stato ucciso dalle forze di occupazione durante un’incursione nel campo profughi di Balata, a est di Nablus. Centinaia di arresti a Tulkarem, città sotto assedio da 100 giorni; si tratta di residenti che cercavano di tornare alle loro case e recuperare qualche avere, dopo che Tel Aviv ha annunciato un’ondata di demolizioni forzate. Spari sulla folla: ferito, in maniera non grave, un giornalista, Rou'a Duraydi. Il fotoreporter che era con lui, Fadi Yassin, è invece tra i fermati.
Israele è inoltre protagonista (in negativo) di attacchi aerei in Libano, nonostante l’accordo di tregua in vigore da novembre 2024, e a Damasco, in Siria, dove ha schierato altre truppe sul terreno con la giustificazione di volere difendere la minoranza drusa, al centro da una settimana di scontri armati con gli jihadisti sunniti diventati governo a Damasco (un centinaio, al momento, le vittime dai due lati)
Radio Onda d’Urto ha fatto il punto della situazione con il giornalista Michele Giorgio, corrispondente de Il Manifesto e direttore di Pagine Esteri. Ascoltalo qui
BRESCIA - A chiudere questa pagina, la solidarietà internazionale e locale. A Brescia Sanitari per Gaza organizza una “Tenda di solidarietà con la popolazione civile e con il personale sanitario detenuto illegalmente nelle carceri israeliane”.
L’iniziativa si svolgerà da martedì 6 a venerdì 9 maggio, 24 ore su 24, nel piazzale degli Spedali Civili a Brescia, davanti all’ingresso principale: un luogo simbolico per “denunciare la crisi sanitaria e portare sostegno ai medici e agli operatori sanitari palestinesi che, oltre a essere arrestati illegalmente e torturati, sono presi di mira dall’occupazione israeliana”. Tra le richieste avanzate la richiesta di un “cessate il fuoco permanente per permettere l’ingresso degli aiuti umanitari e l’evacuazione dei circa 13.000 feriti che necessitano di cure mediche immediate fuori dalla Striscia”.
PRIMO MAGGIO - Dopo la newsletter speciale di ieri, dedicata alla Festa dei lavoratori e delle lavoratrici con le corrispondenze da Brescia e di Torino, oggi Radio Onda d’Urto è tornata a parlare del Primo Maggio e delle mobilitazioni, in Italia (dove oggi si registrano 2 morti, a Brindisi e Roma, e un ferito grave) ma non solo:
Milano: in migliaia (in foto) giovedì pomeriggio alla May Day precaria organizzata da sindacati di base e movimenti. Le valutazioni di Mattia Scolari, della Cub:
Turchia: Dura repressione a Istanbul, dove anche quest’anno la polizia ha arrestato centinaia di manifestanti - oltre 400 - per impedire i cortei in piazza Taksim, luogo simbolo delle lotte operaie e sociali sul Bosforo. Murat Cinar, giornalista della sinistra turca e nostro collaboratore:
Francia: 300mila persone in piazza, 100mila solo a Parigi. Qui, all’altezza di Place de la Bastille, la polizia è intervenuta con gas lacrimogeni e cariche. 25 fermi, diversi feriti tra cui alcuni giornalisti buttati a terra e manganellati. Ascolta qui la corrispondenza di Francesco Di Gesu, docente a Parigi e nostro collaboratore.
ASCOLI - Manifestazione antifascista ad Ascoli Piceno sabato 3 maggio alle ore 15.30 da piazza Cecco D’Ascoli “contro ogni forma di fascismo e repressione”. Il tutto a seguito della doppia visita di polizia al panificio “L’assalto ai forni”, la cui titolare aveva esposto uno striscione per gli 80 anni dalla Liberazione. Successivamente, neofascisti locali avevano affisso due striscioni contro la titolare del panificio.
Su Radio Onda d’Urto l’intervista a Cecilia, del Collettivo Caciara, e ad Alessandro, . del Fronte della Gioventu’ Comunista, che ha aderito al corteo. Ascolta qui.
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
2 Maggio 1920: I “Tre Giorni Rossi” della Repubblica di Viareggio.