Cosa sta succedendo in Siria? Intervista a Murat Cinar e Davide Grasso
Israele continua a violare la tregua in Libano e ad affamare la popolazione palestinese | Operai e operaie in lotta a Pomigliano d’Arco e Torino | Proclamata la legge marziale in Corea del Sud
Buonasera,
qui è FuoriOnda, newsletter quotidiana nei giorni feriali di Radio Onda d’Urto.
A cura della redazione informativa, viene pubblicata non appena chiudiamo la porta della Radio alle 20: come tutte le email, tu la puoi leggere quando vuoi!
Le trasmissioni, comunque, proseguono sulle nostre frequenze: il martedì sera si inizia alle 20 con Il disagio nella civiltà; alle 21 Blues metal jacket, blues e dintorni con Andrea Fusari; alle 22 Arrapaho; alle 23 Settantasette, storia e altro sulla popular music.
Qui trovate tutti i modi in cui potete ascoltare in diretta Radio Onda d’Urto!
MEDIO ORIENTE - Oggi sulle frequenze di Radio Onda d’Urto un focus interamente dedicato all’offensiva su larga scala mossa dalle milizie jihadiste nel nord della Siria. Inizia qui la newsletter di oggi e il nostro aggiornamento quotidiano sul Medio Oriente.
In Siria, l’avanzata di Hayat Tahrir al Sham e del sedicente Esercito nazionale siriano si dirige, da un lato, contro le aree controllate dall’esercito del regime siriano di Assad e dai suoi alleati, dall’altro contro le aree della rivoluzione confederale della Siria del nord e dell’est ispirata e guidata dal movimento di liberazione curdo, difesa dalle Forze Democratiche Siriane.
Quali sono le bande jihadiste attive in Siria? Qual è la loro storia nella guerra civile siriana in corso dal 2011? Quali sono i loro rapporti con il governo turco di Erdogan? Queste alcune delle domande che abbiamo posto, nell’ampio spazio dedicato, a Murat Cinar, giornalista turco che vive in Italia, nostro collaboratore, e Davide Grasso, ricercatore presso il dipartimento di Culture, politica e società dell’Università di Torino, anche lui nostro collaboratore. Potete ascoltare qui le loro considerazioni e, di seguito, un estratto dell’analisi di Murat Cinar
In Libano, invece, continuano le violazioni della tregua da parte di Tel Aviv, con bombardamenti nel sud del Libano e nella Valle della Bekaa che hanno causato, solo oggi, almeno una decina di vittime.
“La politica libanese in generale si sta muovendo per cercare di mantenere questa tregua e andare verso una pace reale - ha raccontato ai nostri microfoni da Beirut il giornalista free-lance Mauro Pompili - basti pensare che il governo libanese sta cercando di fare di tutto per dispiegare nel più breve tempo possibile, in un sol colpo, 6000 uomini dell’esercito libanese sulla linea di confine. Questo vorrebbe dire che a quel punto Israele dovrebbe arretrare completamente, andarsene in quello che è il proprio confine ed evitare qualsiasi contatto”.
Di questo e molto altro abbiamo parlato con il giornalista free-lance Mauro Pompili: potete ascoltarlo qui. Di seguito, invece, un estratto della sua corrispondenza
In Palestina, intanto, si continua a morire di fame e per le bombe.
36 i morti in 24 ore, con il totale ufficiale delle vittime che supera quota 44.500 (sono 44.502), oltre a 105.454 feriti e almeno 10mila dispersi. Solo in mattinata raid a Gaza City, Rafah, Khan Younis Beit Lahia, nel nord della Striscia, senza alcun aiuto da 50 giorni. Qui prosegue la pulizia etnica di Tel Aviv. 75 mila persone intrappolate senza cibo, acqua, energia, farmaci, un tetto sulla testa. In 24 ore 6 morti e più di 20 feriti anche nella Cisgiordania Occupata. Qui la corrispondenza da Gerusalemme di Michele Giorgio, corrispondente de Il Manifesto e direttore di Pagine Esteri. Di seguito un estratto in cui spiega quelle che sembrerebbero le intenzioni di Israele
LOTTE OPERAIE - Notte davanti ai cancelli per gli operai di Pomigliano d’Arco, Napoli, dopo l’annuncio dei licenziamenti a fine anno. La crisi di Stellantis si fa sentire, in prima battuta, sulle numerose aziende dell’indotto come questa.
Venerdì 29 novembre la Transnova - azienda attiva nel campo della logistica negli stabilimenti di Torino Mirafiori, Cassino (Frosinone), Melfi (Potenza) e Pomigliano d’Arco (Napoli) - ha infatti comunicato che l’appalto con l’ex Fiat chiuderà il 31 dicembre. A rischio, in tutta Italia, 650 posti di lavoro.
Da qui le proteste di operai e operaie. Presidio dei lavoratori della Trasnova impegnati a Pomigliano, che per il secondo giorno consecutivo stanno effettuando un picchetto davanti all’ingresso merci e fermato la produzione. Tensione con le forze di polizia, arrivati ai cancelli in tenuta antisommossa, come ha spiegato ai nostri microfoni Mario di Costanzo responsabile settore automotive Napoli Fiom Cgil. Potete ascoltarlo qui. Di seguito un estratto del suo racconto
Lavoratori e lavoratrici in lotta anche a Torino.
L’azienda agroalimentare Fogliati ha infatti improvvisamente deciso di trasferire l’attività di logistica agro-alimentare fuori dal magazzino di Torino ed appaltare l’attività a Gb Service: ciò provocherà il licenziamento di 50 lavoratori e lavoratrici che si occupano dell’attività di carico/scarico, picking e confezionamento.
Stamane, operai e operaie – che da decenni lavorano tra i siti dei mercati generali Caat di Grugliasco e del polo logistico di Orbassano – sono in presidio dalla sede regionale Inps di corso Vittorio, dopo gli incontri in prefettura e regione come sindacato a seguito degli scioperi dal magazzino Eden Fruit di Saluzzo (dove parte della merce di Fogliati già viene lavorata): in difesa del posto di lavoro e a garanzia di un salario per sopravvivere e mantenere le famiglie.
Abbiamo approfondito qui istanze e rivendicazioni di lavoratori e lavoratrici con Daniele dei Si Cobas.
COREA DEL SUD - In Corea del Sud è stata proclamata la legge marziale.
Il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol ha dichiarato di averla emessa contro le forze “anti-stato” e contro un’opposizione che controlla il Parlamento del paese, il quale accusa di simpatizzare, in maniera propagandistica, con la Corea del Nord.
Dopo l’annuncio di Yoon, funzionari dell’esercito hanno dichiarato l’inagibilità del Parlamento e annunciato che non saranno tollerati raduni politici. La nota è stata diffusa dall’agenzia di stampa Yonhap, finanziata dal governo. I militari hanno anche detto che i medici in sciopero devono tornare a lavorare entro 48 ore. Migliaia di medici sono infatti in sciopero da mesi per opporsi alle riforme del Governo.
Secondo la legge sudcoreana, la legge marziale può essere revocata con un voto di maggioranza in parlamento, dove il Partito Democratico dell’opposizione detiene la maggioranza, dunque la situazione resta incerta, estremamente tesa, ma in evoluzione, come ci racconta qui Claudio Landi, giornalista in pensione che si occupa di questioni asiatiche. Di seguito un estratto della sua analisi.
Oggi, sulle frequenze di Radio Onda d’Urto abbiamo approfondito anche:
La morte della partigiana Iole Mancini. Ci lascia a 104 anni la staffetta partigiana che militò con i GAP e partecipò all’attacco di via Rasella
Onda Anomala: il rapporto Ispra sul consumo di suolo.
La vittoria dei socialdemocratici alle elezioni legislative in Romania e l’avanzata dell’estrema destra
Buon 39esimo compleanno, Radio Onda d’Urto! Le iniziative di dicembre per festeggiare, insieme, a Brescia
L’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia) e i suoi anniversari. Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere il mondo e poi… trasformarlo.
3 dicembre 1979 - La Notte Dei Fuochi
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