Crisi climatica: impennata nei pronto soccorso per il caldo, stop ai lavori all'aperto
Due operai colti da malore in cantiere; alluvioni in Val di Susa | Ungheria: l'antifascista Maja in ospedale dopo un mese di sciopero della fame | Stragi di Brescia e Bologna: ergastoli e condanne
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CRISI CLIMATICA - Italia ed Europa alle prese con l'emergenza climatica. Diciassette bollini rossi per caldo nelle città italiane oggi, 18 domani e giovedì.
Pronto soccorso sempre più affollati da Nord a Sud: 'Registriamo un'impennata dal 5 al 20% in più di entrate', dice il presidente della Società italiana di medicina di emergenza e urgenza Riccardi. La più alta percentuale di malori 'in persone pluripatologiche, pazienti cronici o tra gli anziani, perché in questi soggetti le ondate di calore possono aggravare patologie preesistenti e portare a manifestazioni acute'.
Tra i più esposti ci sono invece lavoratori e lavoratrici dei cantieri e che svolgono in generale attività lavorative all'aperto.
Oggi altri due operai sono stati colti da malore mentre stavano lavorando in una buca, a Tezze sul Brenta, in provincia di Vicenza, alle 15.30. Uno dei due è in coma ed è stato sottoposto a rianimazione, intubato e portato in elicottero all'ospedale di Bassano del Grappa (Vicenza).
Dopo giorni di richieste da parte dei sindacati, confederali e di base, finalmente anche la reticente Lombardia si aggiunge, a partire da mercoledì, alle altre 12 regioni che vietano il lavoro sotto il sole dalle 12.30 alle 16.
Una vittima della crisi climatica anche a Bardonecchia, in alta Val Susa, dove, a causa della quantità di acqua piovuta in poco tempo è esondato il Rio Frejus. Un uomo di 70 anni è annegato. Proprio nella Valle che resiste oggi iniziativa del movimento No Tav contro la passerella organizzata da Telt – la società italofrancese incaricata dei lavori della Torino-Lione - al Parco di Augusto di Susa.
Le parole di Doriana del Movimento No Tav:
ANTIFASCISMO - E’ finita in ospedale Maja, l’antifascista tedesca detenuta in Ungheria per aver partecipato alle manifestazioni antinaziste a Budapest nel febbraio 2023.
Maja è in sciopero della fame da inizio giugno contro le sue condizioni detentive: l’isolamento costante in cella, gli scarafaggi, le ispezioni corporali giornaliere sono solo alcuni aspetti che Maja denuncia dal carcere ungherese.
Oggi, martedì 1 luglio, il ricovero in un ospedale a seguito del peggioramento delle sue condizioni di salute. Ricovero avvenuto, però, in un ospedale al confine con la Romania e a 260 km da Budapest. La sua salute, scrivono i compagni e le compagne del gruppo Free All Antifas, “è peggiorata a tal punto che è stato necessario il ricovero in ospedale”.
Ancora antifascismo, tornando a (quasi) 45 anni fa.
Il fascista di Avanguardia Nazionale Paolo Bellini è stato condannato in via definitiva all’ergastolo per la Strage di Bologna, avvenuta alla stazione il 2 agosto 1980. Bellini è dunque considerato il quinto uomo dell’attentato che provocò la morte di 85 persone e il ferimento di oltre 200.
Lo hanno deciso martedì 1° luglio i giudici della Cassazione. Condanne anche a 6 anni per l’ex capitano dei carabinieri Piergiorgio Segatel per depistaggio e a quattro anni per Domenico Catracchia, amministratore di alcuni condomini di via Gradoli a Roma, per false informazioni al pubblico ministero.
A quasi 45 anni dall’anniversario della Strage, la giornata di oggi è l’esito di
“un processo estremamente significativo e di un risultato che chiude il cerchio sui mandanti dell’attentato più grave nel nostro Paese”
fa sapere ai microfoni di Radio Onda d’Urto Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione familiari delle vittime della Strage di Bologna.
“I mandanti furono i vertici della loggia massonica P2, oltre che essere i finanziatori, insieme ai vertici dei servizi segreti italiani e fu eseguita da terroristi fascisti: questo è ciò che questa sentenza certifica”.
Dalla Strage di Bologna a quella di Brescia, del 28 maggio 1974.
Depositate le motivazioni della sentenza di condanna, per la strage fascista, di Stato e della Nato di piazza Loggia, 28 Maggio 1974 relativa al neofascista veronese e all’epoca minorenne, Marco Toffaloni, da anni scappato in Svizzera.
Si attende ora l’esito dell’altro processo, quello al neofascista Roberto Zorzi, da anni negli Usa, anche per indagare i livelli superiori rispetto agli esecutori.
L’avvocato Federico Sinicato, legale di parte civile:
Oggi, sulle nostre frequenze, trovi anche
Non da ultimo, l’aggiornamento di oggi da Gaza con Sami Abu Omar, operatore del centro socio-culturale Vik e nostro storico collaboratore:
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia). Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere la storia dei movimenti operai, di classe e rivoluzionari.
1 luglio 1920 - Eccidio contadino di Marzagaglia:
È tempo di 730 e dichiarazione dei redditi!
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