Decine di uccisioni israeliane tra Gaza, Cisgiordania e Libano
A Bologna zona rossa per la partita del Maccabi Tel Aviv | Sabato il corteo nazionale contro guerra e patriarcato | Ex-Ilva, a Genova sciopero e occupazione della fabbrica
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PALESTINA - Israele viola in maniera sistematica la tregua, con pesanti raid in corso in tutta la Striscia di Gaza. Dal tardo pomeriggio raid continui tra Gaza City, Khan Younis, Zeitoun e Al Mawasi, con un totale – per ora - di almeno 24 morti e decine di feriti. Tel Aviv parla di rappresaglia “contro Hamas”, dopo un presunto attacco vicino Khan Younis ai soldati occupanti, nessuno del quale è comunque rimasto ferito e su cui, al momento, il Movimento islamico di resistenza non si è ancora espresso. Quel che è certo è che dall’11 ottobre, via del surreale cessate il fuoco trumpiano, Tel Aviv ha ammazzato più di 300 persone a Gaza, con 800 feriti e 600 cadaveri estratti dalla macerie in cui è ridotta la Striscia. Non si hanno numeri precisi – comunque, migliaia di persone – sul fronte invece dei rapiti, definiti “arrestati” dagli occupanti israeliani; gli ultimi, oggi, 3 pescatori, vicino al porto devastato di Gaza, mentre cercavano di prendere il mare per sfamarsi.
Il tutto mentre la fase 2 della tregua resta solamente nei desiderata degli Usa, costretti oggi a non dare seguito all’annuncio di incontro tra l’inviato speciale Usa Witkoff e il capo negoziatore di Hamas Khalil al-Hayya, a causa delle pressioni di Netanyahu, oggi in visita ai propri militari nei territori occupati in Siria dopo la fuga di Assad. Condanna – a parole – arriva dal negoverno islamista di Damasco.
Torniamo in Palestina con la Cisgiordania. Decine di palestinesi soffocati dai lacrimogeni lanciati dalle forze israeliane durante un’incursione militare a Beit Ummar, a nord di Hebron, da ieri dichiarata “zona militare chiusa”, con coprifuoco totale e potere di vita e di morte da parte degli occupanti sionisti. C’è almeno una vittima, oltre a rastrellamenti, interrogatori, torture e ruberie, come denunciato oggi dalla Società dei Prigionieri Palestinesi. La loro denuncia, in italiano.
Infine il martoriato il sud del Libano, anch’esso sotto aggressione israeliana. Nel pomeriggio Tel Aviv ha rivendicato una serie di raid, con 1 vittima a Tiro e 10 feriti, studenti su un bus di passaggio. Altri attacchi sono segnalati, per ora senza vittime, in tutta la fascia meridionale del Paese dei Cedri. La scusa – “colpire Hezbollah e-o Hamas” è la stessa usata per il massacro impunito ieri sera, 13 morti – soprattutto bambini – e decine di feriti al campo profughi di Ain al-Hilweh, vicino Sidone, il più grande insediamento palestinese in Libano, con un drone che ha preso di mira un veicolo vicino alla moschea Khalid bin al-Walid, piena di persone, nella più sanguniosa delle migliaia di violazioni del cessate il fuoco in vigore –in teoria – da un anno, 27 novembre 2024, e mai violato da parte libanese.
Questa mattina a Radio Onda d’Urto l’approfondimento con Eliana Riva, caporedattrice di Pagine Esteri.
Dal Medio Oriente...all’Italia, da Bologna. Sulla partita di basket della vergogna, quella di venerdì Virtus Bologna e Maccabi Tel Aviv, società e tifoseria dell’estrema destra sionista, Piantedosi mostra i muscoli; nonostante le proteste, persino del moderato sindaco Lepore e del Silp, il sindacato di polizia legato alla Cgil, la partita è confermata e si terrà al PalaDozza, nel centro della città. Disposte 2 maxizone rosse, con ingressi controllati a vista, strade e persino scuole chiuse, cantieri del tram sigillati. Confermato però pure il corteo, ore 18 da piazza Maggiore, dentro la campagna “Show Israel the Red Card”, con l’appello di decine di realtà, bolognesi e non, a partire da quelle dello sport popolare, di base e proPalestina. Federico Marchetti, redattore di Contropiano Bologna.
Un’altra partita di basket è in calendario già domani, giovedì, stavolta a Milano, tra l’Olimpia e l’Hapoel Tel Aviv. Alle 18.30 fuori dal Forum di Assago presidio di realtà solidali con la Palestina contro lo sportwashing israeliano. Dentro il Forum, i tifosi dei Milano Brothers invitano poi “a sventolare un fazzoletto bianco come segno di rispetto per le vittime di tutti i crimini commessi dallo stato israeliano”. L’intervento di Luca Paladini, consigliere regionale e fondatore de I Sentinelli di Milano
EX ILVA - Rottura totale tra governo e sindacati al secondo tavolo in una settimana sulla situazione dell’ex-Ilva. “Il governo ha deciso di chiudere l’azienda senza garantire un futuro ai lavoratori”, denunciano Usb, Fiom, Fim e Uilm che hanno abbandonato il tavolo e indetto per oggi una giornata di sciopero unitario.
A Genova gli operai hanno occupato lo stabilimento e sono partiti in corteo, bloccando il traffico, verso la stazione di Cornigliano. “Questa mattina dopo l’assemblea dei lavoratori la decisione è stata immediata”, dice Armando Palombo, rsu Fiom in Acciaierie d’Italia, ai microfoni di Radio Onda d’Urto. “Abbiamo occupato la fabbrica, preso i mezzi e siamo partiti in corteo a Cornigliano. Abbiamo allestito il presidio, le tende e i gazebo nella piazza di Cornegliano e ci passiamo la notte. Vogliamo risposte sul nostro futuro, perché il piano del governo è la chiusura dello stabilimento”. Sulla pagina dedicata sul sito di Radio Onda d’Urto, lo stesso Palumbo e gli interventi di Aldo Valentini, RSU dell’Unione Sindacale di Base e Emanuele Albano, lavoratore ex-Ilva iscritto all’Unione Sindacale di Base.
NON UNA DI MENO - “Sabotiamo guerre e patriarcato. Facciamo salire la marea!“, è questo lo slogan scelto dal movimento femminista e transfemminista Non Una di Meno per lanciare il doppio appuntamento organizzato in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne e di genere.
Due gli appuntamenti in programma: sabato 22 novembre, con la manifestazione nazionale a Roma, e martedì 25 novembre, con cortei, azioni e iniziative in tutte le città in cui è presente un nodo parte della rete.
“In un paese che si prepara al riarmo approfondendo disuguaglianze e discriminazioni – scrive Non Una di Meno sul comunicato di lancio dell’iniziativa, che trovate qui – la violenza patriarcale diventa programma di governo ed è normalizzata dalla produzione ossessiva di misure e leggi misogine e transfobiche. (…) Dalla giornata del TDOR del 20 allo sciopero del 28 sarà perciò, di nuovo, agitazione permanente. Occupiamo le piazze per bloccare tutto e unire le lotte!“.
Abbiamo approfondito i dettagli dell’iniziativa e del piano politico che sottende, nonché il contesto politico e sociale in cui cade questo 25 novembre, con Claudia di Non Una di Meno Roma Ascolta o scarica
A Milano nel pomeriggio di mercoledì Non Una Di Meno ha occupato uno spazio abbandonato, l’ex scuola primaria di via Vallarsa 19, zona corso Lodi; una TAZ, occupazione temporanea, verso la doppia mobilitazione contro violenza di genere, femminicidi e patriarcato dei prossimi giorni. Ai microfoni di Radio Onda d’Urto Chiara di NUDM Milano Ascolta o scarica
…e ancora ai microfoni di Radio Onda d’Urto…
Secondo appuntamento con gli approfondimenti dedicati alle elezioni regionali di domenica e lunedì prossimo. Dopo il focus sulla regione Veneto, sul sito di Radio Onda d’Urto è disponibile il focus dedicato alla Campania e domani alle 12 andrà in onda quello dedicato alla Puglia. Ascolta le interviste sulla pagina dedicata sul nostro sito.
La trasmissione locale del Garda - Val Sabbia, in onda ogni terzo lunedì del mese. La puntata è dedicata alle infiltrazioni della criminalità organizzata sul Garda e in particolare nella provincia di Verona. Si parla delle principali inchieste passate e in corso, che dimostrano la “colonizzazione mafiosa” del tessuto economico locale, anche in vista delle elezioni regionali del 23 e 24 novembre
Si avvicina alla conclusione il processo ai tre cittadini palestinesi Anan, Ali e Mansour, in corso presso il tribunale de L’Aquila. Nella prossima udienza, prevista per il 21 novembre, si chiuderà l’istruttoria dibattimentale, prima delle conclusioni del Pubblico Ministero e della difesa. Il punto della situazione con l’avvocato Flavio Rossi Albertini e Pier del Coordinamento romano di solidarietà al popolo palestinese
Free All Antifa: quattro sigle europee nella lista delle organizzazioni terroristiche. Ne parliamo con Luca del comitato antirepressione di Milano
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia). Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere la storia dei movimenti operai, di classe e rivoluzionari.
19 Novembre 1942 Operazione Urano a Stalingrado







