"FuoriOnda" speciale Usa: Trump torna alla Casa Bianca
Edizione speciale della newsletter dedicata al voto negli States: voci, analisi e corrispondenze di Radio Onda d'Urto sul 5 novembre.
Buongirono,
qui è FuoriOnda, la newsletter quotidiana nei giorni feriali di Radio Onda d’Urto, in edizione speciale per le elezioni presidenziali negli Usa.
Alle ore 20, invece, l’appuntamento quotidiano, con tutte le notizie del giorno.
ELEZIONI USA - Dalle ore 6.00 di questa mattina, mercoledì 6 novembre, Radio Onda d’Urto è in diretta grazie a voci, corrispondenze e analisi sia dagli States che dall’Italia, contenute nello speciale “From the East Coast to the West Coast“: dentro, contro e – se possibile – oltre i meri dati elettorali in arrivo dagli Usa.
La notizia principale è quella relativa alla Casa Bianca: Donald Trump è il 47esimo presidente degli Usa, con i Repubblicani che hanno anche ottenuto la maggioranza al Senato. Testa a testa invece per quanto riguardo la Camera dei Rappresentanti, dove i Democratici sperano ancora di farcela.
Nessun testa a testa, nessuna conta delle schede al cardiopalma: Trump torna alla Casa Bianca e lo fa senza nemmeno troppi sforzi. Il conteggio non è ancora definitivo – ci vorranno ore, forse giorni – ma i repubblicani sono già sopra quota 270 grandi elettori, avanti in tutti e 7 gli Stati in bilico, a partire dalla più popolosa, la Pennsylvania. Il conteggio complessivo potrebbe portare Trump sopra al risultato del 2016, quando ottenne 304 grandi elettori. Se l’en plein fosse confermato, il tycoon arriverebbe a 312, contro i 226 della Harris.
Anche a livello di voti assoluti, Trump vince: nel momento in cui scriviamo, ai repubblicani oltre 71milioni di voti, contro i 66 milioni dei democratici. Un trend, quello di destra, confermato anche al Senato, con i Repubblicani già maggioranza assoluta e i Dem sotto. La vittoria repubblicana ha mandato in soffitta definitivamente il ricordo del cosiddetto Blue Wall, il muro democratico costituito da Stati come Pennsylvania, Michigan e Wisconsin, ex Stati operai poi travolti dalla deindustrializzazione. Spariti lavori comunque tutelati e retribuiti, come quelli delle grande fabbriche, restano i servizi, sottopagati e precari. Risultato: la disoccupazione è sì ai minimi, ma i salari e le condizioni di vita sono peggiorate in modo diffuso.
Le prime indicazioni del voto mostrano inoltre uno spostamento significativo verso Trump degli aventi diritto di origine latinoamericana, con percentuali che arrivano a due terzi dei consensi per i Repubblicani in ampie zone di Texas e altri Stati, soprattutto nei dintorni del confine, il “border” con il Messico.
In diversi Stati, come per esempio il Michigan, dove vive un’ampia comunità di persone di origini palestinesi e arabe, un ruolo importante pare averlo giocato anche il sostegno acritico di Biden e Harris al genocidio israeliano a Gaza: i voti per i democratici sono inferiori alle ultime tornate, mentre Trump ha riportato alle urne tutti (o quasi) i propri sostenitori.
Abbinati al voto delle presidenziali, negli Usa, c’erano anche decine di referendum, sui temi più disparati. Tre di questi riguardavano il diritto di scelta delle donne in tema di aborto. Florida e Nebraska mantengono i divieti ultrarepressivi in vigore, mentre in Arizona i movimenti per i diritti delle donne ottengono un allungamento dei tempi per il ricorso legale all’aborto.
I nostri approfondimenti, da ascoltare, scaricare e condividere:
Ore 13.00 - Il riassunto della notte e della mattinata elettorale dagli Usa all’interno del Giornale Radio delle ore 13.00. Lo puoi ascoltare qui:
Ore 12.00 – Intervista a Matteo Battistini, americanista docente a Bologna e autore di “Storia di un feticcio. La classe media americana dalle origini alla globalizzazione”. Con lui una prima analisi di come hanno votato i gruppi sociali ( donne, ispanici, afro-americani, mussulmani, studenti e giovani…) Ascolta o scarica
Ore 11.45- Il programma economico di Trump prevede la “protezione del Paese” sia dai supposti nemici interni (come tasse e regolamentazioni eccessive) sia dalle presunte minacce esterne, principalmente gli immigrati e la Cina, attraverso dazi elevati e politiche commerciali aggressive. Le valutazioni di Andrea Fumagalli economista e nostro storico collaboratore Ascolta o scarica
Ore 11.30 – Trump supera formalmente i 270 elettori ed è quindi ufficialmente presidente degli Usa. L’intervista a Marco Sioli, docente di Storia e Istituzioni dell’ America del Nord alla Statale di Milano sui alcuni fattori che hanno influito sul voto: carovita, aumento dei prezzi e questione dei migranti. Ascolta o scarica
Ore 11.15 – L’intervista a Raffaella Baritono, docente di Storia e istituzioni delle Americhe all’Università di Bologna. Ascolta o scarica.
Ore 11.00 – Il commento di Mario Maffi, già docente di Cultura Anglo – Americana alla Statale di Milano, esperto di culture urbane, immigrate e giovanili, sulle profonde contraddizioni sociali degli USA, le prospettive di classe e la guerra. Ascolta o scarica
Ore 10.30 – L’analisi di Fabrizio Tonello, docente oggi all’università di Padova e in passato a New York e Pittsburgh, collaboratore di numerose riviste sui temi statunitensi e dei media Ascolta o scarica
Ore 8.25 – Trump sul palco a Palm Beach, in Florida, per il primo intervento da (neo)presidente degli Usa: manca solo l’ufficialità. Ne parliamo dentro la seconda edizione del Giornale Radio. Ascolta o scarica
Ore 8.15 – Torniamo in Messico dal nostro corrispondente, Andrea Cegna sulle prime reazioni in SudAmerica al secondo mandato di Trump.Ascolta o scarica
Ore 8.00 – La corrispondenza da Washington con Marina Catucci, corrispondente del quotidiano “Il Manifesto”, sulle prime reazioni della base democratica e sul possibile peso – elettorale – della protesta contro l’atteggiamento del ticket Biden – Harris sul genocidio in corso a Gaza. Ascolta o scarica
Ore 7.45 – Una carrellata di prime pagine online dai media Usa, internazionali e italiani di fronte al voto negli States a cura di Radio Onda d’Urto. Ascolta o scarica
Ore 7.30 – Trump a un passo dalla conferma ufficiale della vittoria, già ottenuta al Senato, mentre alla Camera i democratici tentano il recupero. In questo caso buoni risultati per l’ala sinistra dei Dem; rieletti i 7 candidati della cosiddetta “Squad”, come Alexandria Ocasio-Cortez, Ayanna Pressley, Greg Casar, Summer Lee, Delia Ramirez, Ilan Omar del Minnesota e Rashida Tlaib. Di questo e delle altre principali notizie parliamo nel primo Giornale Radio del mattino. Ascolta o scarica
Ore 7.10 – Dal quartier generale della democratica Kamala Harris, a Washington, la corrispondenza con Sacha Biazzo, giornalista freelance e fellow della Columbia Journalism Review. Ascolta o scarica
Ore 6.50 – Dal Messico il nostro corrispondente, Andrea Cegna: con lui ci concentriamo sul voto della comunità latinoamericana negli States (qui Trump aumenta di molto i consensi). Ascolta o scarica
Ore 6.30 – Dalla Florida, dove Trump stravince, le valutazioni di Pietro Bianchi, docente universitario a Gainesville Ascolta o scarica
Ore 6.10 – La corrispondenza dalla California con Luca Celada, giornalista e corrispondente del quotidiano “Il Manifesto”, per cui firma l’editoriale nell’edizione odierna, dal titolo “L’America e il mondo hanno già perso”. Ascolta o scarica
Ore 6.00 – Le prime valutazioni e sensazioni da Brooklyn, New York, con Simone Piro, studente italiano e nostro collaboratore.Ascolta o scarica