Gaza: un altro giorno all'inferno
Entrati i primi (pochi) aiuti dopo oltre 2 mesi di blocco | Governo litiga sul terzo mandato | Morta a 17 anni al primo giorno di lavoro | Brescia calcio rischio retrocessione, proteste dei tifosi
Buonasera,
Qui è FuoriOnda, newsletter quotidiana nei giorni feriali di Radio Onda d’Urto.
A cura della redazione informativa, viene pubblicata non appena chiudiamo la porta della Radio alle 20: come tutte le email, tu la puoi leggere quando vuoi!
Le trasmissioni, intanto, proseguono sulle nostre frequenze: come ogni lunedì alle ore 20 All that Jazz; alle 21 Punk Rock City; alle 22 Desert Caravan; alle 23 Revolution Rock.
Qui tutti i modi in cui potete ascoltare Radio Onda d’Urto in diretta!
PALESTINA - Un altro giorno all’inferno nella Striscia di Gaza. Gli attacchi aerei israeliani continuano anche oggi a martellare la Striscia da nord a sud.
Sono salite a oltre 70 le persone uccise solo da questa mattina, che si sommano alle centinaia massacrate negli ultimi giorni da Israele. Dopo aver raso al suolo quel poco che rimaneva di Gaza City, a nord, ora l’esercito occupante ha emesso un’ordine di evacuazione forzata per Khan Younis, a sud, insieme a Bani Suheila e Abasan, annunciando un attacco “senza precedenti”.
Un’attacco che si inserisce nell’operazione israeliana denominata “Carri di Gedeone”, come spiega ai microfoni di Radio Onda d’Urto la professoressa Rosita di Peri, docente di Storia del Medio Oriente all’Università degli studi di Torino:
Ennesimo esodo forzato per le famiglie di rifugiati palestinesi, che come pedine vengono obbligate a spostarsi, ora, da a Khan Younis verso il campo profughi di al-Mawasi a ovest, come imposto dall’esercito israeliano che, però, l’aveva bombardato fino a poche ore prima.
A non muoversi, invece, sono le 116 mila tonnellate di aiuti umanitari bloccati ai valichi che – dopo oltre due mesi di blocco totale degli ingressi – potrebbero ora poter entrare, esiguamente, nella Striscia. Potrebbero, perchè dopo l’autoritazzione di Israele non c’è ancora chiarezza su quando e come gli aiuti saranno autorizzati ad entrare.
I media palestinesi riferiscono che 50 camion che trasportano farina, olio da cucina e legumi sarebbero dovuti entrare a Gaza già da oggi, mentre quelli effettivamente entrati ad ora sono 5 camion dell’Onu che trasportano aiuti, tra cui il cibo per bambini che hanno valicato meno di un’ora fa il valico di Kerem Shalom.
A un valico vicino, quello di Rafah, si trova una delegazione di parlamentari, giornalisti e cooperanti internazionali italiani che hanno raggiunto nel fine settimana sul lato egiziano il valico a sud della Striscia.
Dal valico di Rafah, Radio Onda d’Urto ha raggiunto questo lunedì:
PALAZZO - Veniamo alle notizie dall’Italia, con la politica di Palazzo.
Scontro interno alla maggioranza. Spaccatura sul terzo mandato. Il governo (leggasi Fdi) ha impugnato davanti alla Corte costituzionale la legge della Provincia autonoma di Trento (leggasi Lega) che porta da due a tre il limite dei mandati consecutivi per il presidente. La delibera è arrivata dopo uno scontro aperto tra i ministri, in particolare Calderoli della Lega e Lollobrigida di Fdi. Alla fine i ministri del Carroccio hanno votato contro l’impugnazione.
Durissima la replica del presidente trentino Fugatti, anche lui della Lega, secondo il quale l'impugnazione è “un atto istituzionale molto pesante contro le prerogative dell'autonomia trentina, con una chiara valenza politica”.
L’intervista a Lorenzo Vianini, redattore di Radio Tandem.
Con Vianini abbiamo parlato anche del ballottaggio delle elezioni amministrative in 13 comuni del Trentino Alto Adige.
MOVIMENTI - A proposito di autonomie, è in corso a Venezia il festival delle Regioni e delle province autonome : domani qui è attesa Meloni e il Ministro dell’Interno Piantedosi.
Il nodo veneziano della rete A Pieno Regime No DL Sicurezza ha lanciato una mobilitazione di protesta. L’iniziativa si inserisce in un più ampio ciclo di proteste nazionali contro il Decreto liberticida, la cui approvazione finale è attesa in Parlamento nei prossimi giorni. L’appuntamento per la contestazione è fissato in città per domani, 20 maggio, alle 10:30 in Campo Sant’Angelo, come tappa di avvicinamento alle giornate di mobilitazione nazionale del 26 e 31 maggio a Roma.
Da Venezia Federica del laboratorio occupato Morion.
LAVORO - Restiamo a Venezia, con la continua la strage sul lavoro.
Questa volta però, a morire, è una studentessa di 17 anni, Anna Chiti, durante il suo primo giorno di lavoro. E’ accaduto sabato a Venezia, su un catamarano turistico sulla quale Anna Chiti stava lavorando.
Un video della sicurezza della marina Santelena ha ripreso l'istante in cui la giovane cade dal catamarano. Come riferisce il titolare della marina, che ha visionato le immagini, Anna Chiti stava tentando di saltare sul pontile con la cima già in mano ma è inciampata finendo in acqua. E' riemersa e ha tentato di risalire sul catamarano, ma la cima è stata agganciata dall'elica in movimento, e l'ha trascinata giù.
Al vaglio degli inquirenti anche il contratto di lavoro e le mensioni della ragazza. A intervenire il padre Umberto Chiti: "Per quel tipo di barca ci voleva più personale, invece lei era da sola con lo skipper. Voglio la verità".
Per la Rete degli Studenti Medi quello della studentessa trevigiana
“non è un caso isolato, ma l’ennesimo episodio di una strage silenziosa che colpisce lavoratori e lavoratrici in tutta Italia”. Ricordano quindi che “nel 2024, secondo i dati del Centro Studi Cub, sono stati registrati 1.482 decessi sul lavoro, con una media di oltre 4 morti al giorno, segnando un aumento del 3,3% rispetto all’anno precedente. Nel primo trimestre 2025 c’è stata poi una drammatica crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: 210 le vittime complessive, con un aumento del +9,9% rispetto al 2024”
Su Radio Onda d’Urto Viola Carollo, coordinatrice regionale in Veneto della Rete degli Studenti Medi.
CALCIO&BUSINESS - Sarebbe in arrivo una penalizzazione di 4 punti per il Brescia calcio per un'irregolarità commessa dalla società dell'imprenditore Massimo Cellino nel pagamento degli stipendi e dei contributi.
Il Brescia calcio "avrebbe coperto la parte relativa alle tasse con crediti d’imposta che in realtà si sono rivelati inesistenti". Qualora la sentenza diventasse definitiva, sarebbe riprogrammato il nuovo play-out tra Sampdoria e Salernitana. Il Frosinone sarebbe salvo e il Brescia verrebbe retrocesso in Serie C.
Proteste dalla tifoseria breciana. Ieri sera, domenica, gli ultrà del gruppo Brescia 1911 - ex Curva Nord hanno appeso un enorme striscione a una delle torri del Castello di Brescia con la scritta "Cellino vattene" (in foto), recandosi poi davanti alla sede della società per una contestazione. Presidiata da oggi la casa di Cellino. L'altro gruppo del tifo organizzato bresciano, la Curva Nord, ha lanciato una protesta che, mentre scriviamo la newsletter, si sta concentrando a partire dalle 20 nella centrale Piazza della Loggia, davanti al Comune.
Sulle frequenze di Radio Onda d’Urto siamo tornati parlarne, dopo averlo fatto due anni fa per commentare una vicenda analoga a parti invertite (Reggina retrocessa e Brescia salvato - ascolta qui), con Diego Piccinelli, portavoce del gruppo ultras “Brescia 1911 – ex Curva Nord”.
Un capitolo, oggi, dedicato alle elezioni:
ANTIFA - A chiudere, un bilancio della manifestazione antifascista di sabato scorso a Milano.
Migliaia di antifasciste e antifascisti sono scesi in piazza sabato 17 maggio contro il Remigration Summit, il convegno che ha raccolto centinaia di neonazisti da mezza Europa all’hotel Condominio di Gallarate, provincia di Varese.
Qui la cronaca della giornata e la diretta su Radio Onda d’Urto;
Qui il bilancio e le valutazioni politiche con Elio Catania del Collettivo Off Topic di Milano.
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia). Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere la storia dei movimenti operai, di classe e rivoluzionari.
19 maggio 1991 - Auro Bruni assassinato dai fascisti nell'incendio del C.S.O.A. 'Corto Circuito' a Roma: