Giornata della memoria tra scomparsa dei testimoni e necessità di non dimenticare
A Roma scritte sioniste contro Anpi, Amnesty, Emergency e altre Ong | Trump vuole "ripulire" Gaza | Dieci anni dopo la liberazione, Kobane resiste agli attacchi turchi | Gli accordi Meloni-Bin Salman
Buonasera,
qui è FuoriOnda, newsletter quotidiana nei giorni feriali di Radio Onda d’Urto.
A cura della redazione informativa, viene pubblicata non appena chiudiamo la porta della Radio alle 20: come tutte le email, tu la puoi leggere quando vuoi!
Le trasmissioni, intanto, proseguono sulle nostre frequenze: alle 20 All that jazz; alle 21 Punk Rock City; alle 22 Desert Caravan; alle 23 Revolution Rock.
Qui tutti i modi in cui potete ascoltare in diretta Radio Onda d’Urto!
GIORNATA DELLA MEMORIA - Oggi, 27 gennaio 2025, ricorre l’ottantesimo anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, in Polonia, da parte dei soldati dell’Armata Rossa. In questa data è stato istituito, nel 2005, il “Giorno della memoria”, per ricordare le vittime dei campi di concentramento nazisti (ebrei, rom e sinti, oppositori politici, omosessuali, testimoni di Geova, persone con fragilità fisiche e mentali).
In occasione della Giornata della memoria, quest’anno abbiamo intervistato il giornalista Guido Caldiron, autore di un interessante articolo uscito ieri sulle pagine de Il Manifesto. Qui la nostra intervista.
Proprio nella giornata della memoria, a Roma è stata proiettata, sulla Piramide Cestia e alla sede della FAO, la scritta “Se Israele avesse bombardato i treni per Auschwitz, vi sareste schierati con Hitler. Ipocrisia e antisemitismo le vostre bandiere”, accompagnata dai simboli storpiati di Emergency, Anpi, Amnesty International e Medici Senza Frontiere, accusate di aver denunciato il genocidio in corso in Palestina per mano dello stato israeliano. Noi abbiamo raccolto i commenti di Riccardo Noury, di Amnesty International, e Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale dell’Anpi.
PALESTINA - È iniziato questo lunedì mattina il ritorno a Gaza delle centinaia di migliaia di palestinesi sfollati in questi 15 mesi di genocidio e pulizia etnica da parte di Israele: stanno attraversando per la prima volta il cosiddetto Corridoio Netzarim da quando è iniziata l’aggressione militare israeliana.
La riapertura del corridoio arriva dopo una nuova intesa tra Hamas e Israele: la liberazione degli ostaggi tra giovedì e sabato, come previsto dall’accordo. In cambio Israele ha riaperto il corridoio a nord di Gaza, dove 200mila palestinesi attendevano di fare ritorno dai loro cari e nelle loro case nel Nord, per l’80% completamente distrutte.
Trump intanto ha suggerito che si dovrebbe “ripulire” la Striscia di Gaza dai due milioni di palestinesi che vi abitano, deportandoli tra Giordania e Egitto. Abbiamo commentato la situazione attuale con Cinzia Nachira, analista internazionale esperta di Medio Oriente e redattrice della rivista R-project. Di seguito un passaggio del suo intervento ai nostri microfoni:
SIRIA - Dieci anni dopo la liberazione da Daesh del 26 gennaio 2015, Kobane celebra l’anniversario e resiste agli attacchi di Turchia e bande jihadiste.
Sono passati dieci anni dai 120 giorni di resistenza con cui le Ypg e le Ypj, insieme a tutta la popolazione civile, riuscirono a respingere il tentativo dell’Isis di occupare la città. Oggi, altri gruppi jihadisti minacciano l’Amministrazione autonoma democratica della Siria del nord e dell’est e la rivoluzione confederale partita proprio dalla città di Kobane nel luglio 2012. Si tratta del sedicente Esercito nazionale siriano, creato, organizzato e manovrato dal governo della Repubblica di Turchia.
Per rompere il silenzio sui crimini di guerra turchi e sulla situazione nella Siria settentrionale, l’Amministrazione autonoma ha aperto le porte a politici/che e giornalisti/e provenienti da diversi paesi europei. La delegazione ha partecipato alle celebrazioni per l’anniversario della liberazione di Kobane e ha incontrato la comandante generale delle Unità di protezione delle donne (Ypj) Rohilat Afrin. Ai nostri microfoni è intervenuta Daniela Galiè, giornalista di Dinamo Press che ha partecipato alla delegazione.
MELONI-BIN SALMAN - È di 10 miliardi di dollari il valore economico degli accordi commerciali siglati ieri, in Arabia Saudita, nell’ambito del bilaterale tra la premier Giorgia Meloni e il principe e primo ministro saudita Mohammad Bin Salman. Una cifra considerevole che, senza neanche passare dalle tasche dello Stato, arriverà ai siti industriali di Leonardo, Fincantieri, Pirelli.
Al centro dell’incontro svoltosi alla corte del principe saudita c’erano infatti, ancora una volta, i finanziamenti all’industria bellica e ad altri settori chiave. Sono dunque le armi le vere protagoniste di questo “nuovo partenariato strategico” sventolato da Meloni come segno evidente di un rafforzamento dei rapporti tra Roma e Riad. Il bilaterale ha infatti posto le basi per l’ingresso dell’Arabia Saudita nel Gcap, il Global Combat Air Program che vede Italia, Inghilterra e Giappone già impegnate nella costruzione di un caccia di sesta generazione. Per commentare la notizia è intervenuto ai nostri microfoni Francesco Vignarca, esponente della Rete Pace e disarmo.
Oggi, sulle frequenze di Radio Onda d’Urto, abbiamo parlato anche di:
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia) e i suoi anniversari. Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere la storia dei movimenti operai, di classe e rivoluzionari.
27 gennaio 1945 - La liberazione di Auschwitz-Birkenau da parte dell’Armata Rossa
Se hai letto fin qua…
… è perché consideri Radio Onda d’Urto uno strumento di informazione importante! La newsletter Fuorionda nasce per dare ancora più visibilità a lotte, iniziative, commenti. Radio Onda d’Urto da sempre vive senza pubblicità, sostenendosi solo con il vostro aiuto e le iniziative di autofinanziamento.
Se pensi che sia importante continuare a tenere viva la radio e aumentare gli spazi di informazione utili a chi ci ascolta, come questa newsletter, considera di abbonarti e di inserire il codice fiscale 02084620174 nella tua dichiarazione dei redditi nello spazio apposito dedicato al 5X1000. Se sei già tra chi ci sostiene, aiutaci diffondendo questa newsletter e la conoscenza della nostra radio!