Guerra e speculazioni: pagano ancora (in bolletta) lavoratrici e lavoratori
Affari d'oro per chi vende armi ed energia | Israele vuol far saltare la tregua a Gaza | Il Pkk dichiara il cessate il fuoco, Ankara bombarda | Mobilitazione nazionale dei garanti dei detenuti
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GUERRA E CAROVITA - Dopo la lite tra Trump e Zelensky venerdì alla Casa Bianca, con il presidente ucraino di fatto “cacciato” dallo Studio ovale dal tycoon e dal suo staff, nel fine settimana i leader dei paesi europei (più lo stesso Zelensky) si sono riuniti a Londra. Obiettivo: tentare di elaborare una strategia comune in risposta alle trattative bilaterali sull’asse Mosca - Washington sulla fine della guerra in Ucraina. A fare gli onori di casa il premier britannico Starmer, che insieme a Macron sostiene di aver elaborato una proposta - finalizzata a una prima tregua della durata di un mese - che mantenga forte l’alleanza con gli Usa senza liquidare Kiev. Secondo il leader laburista, la premier italiana Meloni darà il proprio contributo nello stabilire “ponti” tra Ue e Usa dopo gli strappi di Trump. Meloni ha confermato l’intenzione di vedere Trump a breve, ma frena sull’idea - caldeggiata dai governi inglesi e francese, oltre che dalla presidente della Commissione Ue von der Leyen - di armare e inviare un esercito di decine di migliaia di soldati europei come forza di interposizione.
L’Amministrazione Usa, però, non sembra al momento troppo interessata ai “ponti” con il Vecchio Continente, tanto che insieme ai suoi continua ad attaccare Zelensky e a minacciare di sospendere definitivamente gli aiuti Usa a Kiev.
In tutto questo, a far festa è l’industria delle armi: Leonardo registra un rialzo del 17,5% a 45,26 euro in una corsa che la vede appaiata ad altri colossi degli armamenti e delle tecnologie militari come la tedesca Rheinmetall, che guadagna il 16% .
Non solo. Schizzano ancora anche i prezzi delle risorse energetiche: nuovo rialzo del 6,4% a 47,16 euro al megawattora per il gas, mentre l’ottimismo sui colloqui per la pace in l’Ucraina svanisce insieme alle aspettative che alcuni flussi del gas russo potessero tornare in Europa. A farne le spese sono i lavoratori e le lavoratrici europei e non solo. In Italia il prezzo delle bollette di gas e luce è aumentato del 20% nel giro di pochi mesi dopo che il governo Meloni, lo scorso luglio, ha gettato milioni di utenti in pasto alle decine di società del mercato libero rimuovendo il servizio di “maggior tutela”. Venerdì, il cdm ha stanziato 3 miliardi di euro per il decreto Bollette. Su questo abbiamo raccolto i commenti di Alessandro Volpi, Marco Vignola e Pino Gesmundo.
PALESTINA - Nella Striscia di Gaza la tregua è sempre più fragile e la seconda fase dei negoziati sempre più a rischio. Tel Aviv, però, nega l’evidenza: “siamo ancora nell’accordo, non lo stiamo violando, non torneremo immediatamente in guerra”, afferma Netanyahu davanti alla Knesset, aggiungendo di essere d’accordo con l’inviato speciale degli Stati Uniti Witkoff sul fatto che le parti sono troppo distanti per passare a una seconda fase dell’intesa. Sul campo le notizie offrono una realtà opposta a quella descritta da Netanyahu: sempre vietato l’ingresso di aiuti a Gaza, mentre l’esercito israeliano continua ad uccidere. Due civili vittime di in un raid nel centro di Rafah ed alcuni civili feriti nell’area di Al Mawasi, vicino Khan Yunis. l’Idf ha effettuato bombardamenti anche in diverse aree settentrionali della Striscia.
Continuano le violenze di militari e coloni israeliani anche in diverse città e villaggi palestinesi della Cisgiordania, dove la polizia e l’esercito di Tel Aviv continuano a demolire abitazioni e ad arrestare quotidianamente decine, se non centinaia, di palestinesi ogni giorno. Tutto questo mentre, con l’altra mano, libera alcune centinaia di detenuti palestinesi nell’ambito del cessate il fuoco. In Radio, stamattina, abbiamo fatto il punto della situazione in Palestina con Eliana Riva, capo-redattrice di Pagine Esteri.
Nel pomeriggio, del blocco degli aiuti umanitari a Gaza, e della minaccia di tagliare energia e acqua, abbiamo parlato anche con il giornalista Samir Al Qaryouti
KURDISTAN - Dalle diverse organizzazioni del movimento di liberazione curdo – tra Iran, Iraq, Siria e Turchia – sono arrivati nel fine settimana comunicati di approvazione e allineamento all’appello storico di Abdullah Ocalan, leader e cofondatore del Partito dei Lavoratori del Kurdistan.
Proprio il Pkk ha aperto il giro, dichiarando sabato un cessate il fuoco unilaterale con lo stato turco e confermando di essere pronto a convocare un congresso per discutere la proposta di scioglimento se - e solo se - venissero garantite le condizioni di sicurezza per svolgerlo e se la discussione potrà essere guidata dallo stesso Ocalan, che deve quindi essere liberato.
Approvazioni all’appello di Ocalan sono arrivate anche dalle Forze Siriane democratiche e dal Pyd, il partito che guida la rivoluzione confederale in Rojava, dal Pjak curdo-iraniano, dalle istituzioni autonome di Shengal in nord-Iraq e dal Congresso nazionale del Kurdistan (KNK). Dallo stato turco, però, nel fine settimana sono arrivate solo bombe (di nuovo): in Siria del nord-est, nei pressi della Diga di Tishreen, e sulle montagne del Kurdistan iracheno (nord-Iraq), dove si trova la guerriglia del Pkk. L’aggiornamento di stamattina è con Tiziano Saccucci, dell’Ufficio Informazione Kurdistan Italia.
Sull’appello di Abdullah Ocalan vi segnaliamo anche la nostra intervista ad Havin Güneşer, esponente dell’Iniziativa internazionale “Libertà per Ocalan - Pace in Kurdistan”.
CARCERE - Condizioni disumane nelle carceri italiane: oltre 62mila i detenuti a febbraio 2025, a fronte di meno di 47mila posti disponibili. Il sovraffollamento è pari al 132,4%.
Si tratta di dati diffusi dai garanti delle persone private personale nell’ambito della mobilitazione nazionale indetta per la giornata di oggi: “Carcere: liberare la speranza!”. Le Regioni dove si registra il maggiore sovraffollamento sono la Lombardia, la Puglia, il Veneto e il Molise e il carcere attualmente più sovraffollato d’Italia, con un tasso del 214%, è quello di San Vittore a Milano seguito da quello di Foggia. Al terzo posto Canton Mombello, a Brescia, sempre oltre il doppio della capienza consentita.
Inoltre, nelle carceri italiane si continua anche a morire: 54 i detenuti che hanno perso la vita dentro le mura solo nei primi due mesi del 2025. Lo scorso anno furono 248. I suicidi sono stati tredici solo negli ultimi sessanta giorni. Ai nostri microfoni è intervenuta Luisa Ravagnani, garante delle persone private della libertà personale del Comune di Brescia.
Oggi su Radio Onda d’Urto anche:
Desenzano: centinaia di persone in piazza per difendere l’ospedale sul Montecroce
Bologna: sabato scorso centinaia in piazza contro l’aumento del biglietto TPer
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia). Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere la storia dei movimenti operai, di classe e rivoluzionari.
3 marzo 1991 - A Los Angeles il pestaggio di Rodney King
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