Il dl "Sicurezza" è legge
Speciale referendum su lavoro e cittadinanza | Prosegue il viaggio di Freedom Flotilla verso Gaza | Il movimento femminista argentino Ni una menos compie dieci anni e scende in piazza contro Milei
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DL “SICUREZZA” - Il dl sicurezza è legge. Nel primo pomeriggio il voto del Senato ha approvato definitivamente la lunga teoria di provvedimenti repressivi e liberticidi voluti dal governo Meloni per colpire e prevenire le lotte sociali. In aula proteste delle opposizioni. Stamattina la seduta era stata sospesa in seguito alle urla "vergogna" scandite dai senatori di Pd, M5S e Avs che hanno lasciato i propri banchi e si sono schierati al centro dell'emiciclo, davanti agli scranni del governo. Noi oggi abbiamo commentato la notizia con Eugenio Losco, avvocato che per primo ha ottenuto il rinvio alla Corte costituzionale del decreto, che esprime diversi elementi di incostituzionalità. Di seguito un estratto del suo intervento:
REFERENDUM - Si avvicinano i referendum sui 4 quesiti della Cgil sul lavoro e quello relativo alla cittadinanza. I seggi saranno aperti domenica 8 e lunedì 9 giugno. Servono circa 25milioni di votanti per arrivare al quorum. I 5 quesiti al centro di referendum chiedono - oltre al dimezzamento, da 10 a 5 anni, dei tempi per la cittadinanza - di rendere più difficili i licenziamenti, garantire la responsabilità del committente di fronte ad appalti e subappalti, ridurre il precariato e mettere un freno allo stillicidio di lavoratori-trici che muoiono per un salario. Sul tema dei referendum stiamo realizzando una serie di approfondimenti tra analisi, prese di posizione e interviste, casuali e senza filtri, realizzate in diversi luoghi di Brescia, la città da cui trasmettiamo, e della sua provincia. Trovate tutto qui.
PALESTINA - Prosegue il genocidio per mano israeliana nella Striscia di Gaza. La pulizia etnica è portata avanti senza sosta da Tel Aviv che oggi ha bombardato e distrutto il centro per la dialisi renale di Deir El Balah. A est di Khan Younis è stata colpita una tenda per gli sfollati nei pressi della scuola Al-Innawi, usata come rifugio. Ieri le truppe di occupazione israeliane hanno aperto il fuoco contro centinaia di civili, ridotti intenzionalmente alla fame, presi di mira vicino a uno dei cosiddetti centri di distribuzione - in realtà veri e propri lager - in mano alla finta ong israelo-statunitense Gaza Humanitarian Foundation. Su questo oggi il capo degli affari umanitari dell’Onu, Tom Fletcher, ha dichiarato che l’uccisione dei palestinesi in fila per gli aiuti umanitari è frutto di scelte deliberate da parte di Israele “che hanno sistematicamente privato due milioni di persone di beni essenziali alla loro sopravvivenza”.
Alle 22 di stasera è previsto il voto del Consiglio di sicurezza dell'Onu su una risoluzione algerina che chiede il cessate il fuoco e l'accesso umanitario a Gaza, oltre che il rilascio dei prigionieri, ma è probabile che si scontri con l'ennesimo veto Usa.
Per quanto riguarda l’assalto, quotidiano, di militari israeliani e coloni alla Cisgiordania occupata: oggi i coloni hanno stabilito un nuovo avamposto illegale su terreni di palestinesi nel villaggio di al-Taybeh, a est di Ramallah. Il tutto dopo che il governo fascista di Netanyahu e dei ministri-coloni come Smotrich e Ben Gvir ha approvato un’altra ventina di insediamenti illegali in West Bank. Qui potete ascoltare gli aggiornamenti di stamattina con Michele Giorgio in collegamento da Gerusalemme.
Prosegue intanto il viaggio in mare, alla volta di Gaza, dell’imbarcazione Madleen di Freedom Flotilla Coalition. Obiettivo: rompere l’assedio e raggiungere le coste palestinesi per portare aiuti umanitari alla popolazione della Striscia. Ieri sera attiviste e attivisti hanno denunciato la presenza di un drone che per ore ha sorvolato il veliero, a una settantina di km a sud delle coste greche. Il timore era che si trattasse di un’arma israeliana come quella che poche settimane fa aveva colpito un’altra imbarcazione della coalizione umanitaria, ma è stato fugato dalla Guardia Costiera Ellenica, che ha rivendicato la paternità del sorvolo senza pilota. Mentre scriviamo, la Madleen si trova ancora in mare aperto vicino l’isola di Creta, come riferito ai nostri microfoni, nel pomeriggio, anche da Michele Borgia del gruppo comunicazione di Freedom Flotilla Italia:
NI UNA MENOS - Il movimento transfemminista argentino Ni una menos compie dieci anni.
Tutto iniziò il 3 giugno 2015, quando centinaia di migliaia di donne si ritrovarono nelle piazze di tutto il Paese per dire basta ai femminicidi e alla violenza maschile sulle donne e di genere. Nasceva, quel giorno, il movimento che ha poi ispirato i movimenti femministi e transfemministi di mezzo mondo, Italia in primis, e dato il via a un nuovo ciclo di lotte.
In tutti questi anni il movimento Ni una menos ha sempre portato avanti in Argentina una politica femminista e transfemminista fortemente intrecciata con quella per i diritti sociali. Dieci anni dopo – con il neoliberista di estrema destra Javier Milei al governo – il movimento femminista argentino salda la propria lotta con quelle di lavoratrici e lavoratori, di pensionate e pensionati che, da quando il governo liberista ha tagliato le pensioni, scendono nelle strade di Buenos Aires ogni mercoledì contro le politiche ultraliberiste del governo, tra tagli e privatizzazioni.
Nel caso di mercoledì 4 giugno 2015, dunque, le manifestazioni celebrano anche l’anniversario della nascita di Ni una menos.
Oggi su Radio Onda d’Urto anche:
Viterbo: vasto incendio alla facoltà di Agraria dell’Università della Tuscia
Venerdì 6 giugno 2025: “una serata per ricordare Moussa Diarra” al CSA Magazzino 47 di Brescia
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia). Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere la storia dei movimenti operai, di classe e rivoluzionari.
4 giugno 1989 - La repressione, in Cina, del movimento di Piazza Tienanmen