Il "piano" di Trump per Gaza spinge verso la guerra
Spionaggio: dal caso Graphite a Cellebrite | Lavoro: la lotta di educatrici ed educatori a Cremona, il presidio per Mirko "Sick" a Brescia | Free all antifas: Gino resta in carcere in Francia
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GAZA - Israele e gli Usa tifano per la ripresa a pieno regime dell’aggressione militare. "Se Hamas ferma il rilascio dei prigionieri, allora non c'è accordo e sarà guerra": così il ministro della Difesa israeliano Katz, aggiungendo che in caso di ripresa “l’intensità sarebbe ancora maggiore. Non finiremo senza la sconfitta di Hamas, il rilascio completo dei prigionieri e la realizzazione della visione di Trump per Gaza", ossia la deportazione completa di 2 milioni di palestinesi lontano dalla Striscia, dove non si sa. Replica di Hamas: “non accettiamo minacce. Entro sabato Tel Aviv attui tutti i punti dell’intesa, finora disattesi” come l’ingresso massiccio di aiuti, la fine degli omicidi da parte di droni e cecchini e la libertà reale di movimento per i palestinesi.
Attorno alla Striscia si registrano intensi movimenti dell’esercito di occupazione israeliano, che coglie pure l’occasione per un ulteriore rinvio – fine febbraio – nel lasciare il sud del Libano, occupato dall’autunno. La richiesta è arrivata anche a Il Cairo, dove si tratta su più piani, il principale del quale resta quello di Gaza.
Oggi in Egitto è arrivata la delegazione di Hamas, poche ore dopo quella israeliana. Oggi abbiamo fatto il punto sulla situazione in Medio oriente, in particolare tra Gaza e Libano, con Rosita Di Peri, docente di Storia del medio oriente all’Università di Torino. Ecco un estratto del suo intervento:
MIGRANTI - Non solo Graphite, il software dell’azienda israeliana Paragon, finito al centro delle cronache perché utilizzato (da chi, essendo in dotazione solo a Governi, forze di polizia e agenzie di intelligence?) per spiare persone impegnate nell’attivismo sociale o addirittura nel giornalismo mainstream.
Nel vasto novero di strumenti di spionaggio e intercettazione che collegano i Paesi occidentali come l’Italia all’apparato militar-tecnologico di Israele (e di cui la Palestina è lo storico, quanto drammatico, laboratorio di collaudo), l’assemblea No Cpr Torino accende i riflettori su Cellebrite, società di “intelligence digitale con sede a Petah Tikva, Israele” che – attraverso il tool Ufed – è in grado di copiare dati dai sistema operativi Android o iOS, compresi smartwatch e smartphone, bypassando il Pin e leggendo anche dati eventualmente cancellati e crittografati.
Una vicenda che l’Assemblea No Cpr Torino ha sperimentato sulla propria pelle a partire dal 20 marzo 2024, quando a seguito del blocco di un volo Royal Air Maroc, con il quale stava per essere deportata una persona di nazionalità marocchina da Malpensa, 3 smartphone venivano sequestrati dalla polizia di frontiera, prima che il fermo di 5 persone si trasformasse in arresto per 4 di queste. Oggi abbiamo ricostruito la vicenda con una compagna e un compagno dell’Assemblea No Cpr di Torino.
LAVORO - A Cremona, in Piazza Stradivari, un presidio ha espresso grande preoccupazione per il futuro lavorativo di 156 educatori ed educatrici impiegati fino a oggi in 5 cooperative sociali. Le motivazioni risiedono nell’assegnazione della gara d’appalto del progetto SAAP ad una cooperativa bergamasca che al momento non offre alcuna certezza sulle loro condizioni di lavoro. In un centinaio, nonostante la pioggia, hanno protestato contro il bando promosso dall’Amministrazione Comunale. Con noi Andrea, educatrice in una delle cooperative cremonesi escluse dal bando.
A Brescia invece riparte il processo per omicidio colposo ai danni di 2 imprenditori per la morte di Mirko “Sick” Serpelloni, 27enne musicista e illustratore deceduto nel settembre 2023 dopo una caduta da 6 metri d’altezza nel crollo di un lucernario sul tetto della Errepi Interni di Manerbio (Brescia) sul quale stava lavorando. La prima udienza si è svolta il 3 ottobre 2024. Il titolare della Bettinelli Group ha chiesto il rito abbreviato, mentre quello dell’azienda committente ha chiesto il non luogo a procedere. Domani, giovedì 13 febbraio, alle 10 del mattino, in concomitanza con l’udienza è stato indetto un presidio fuori dal Tribunale, da amici/che di Sick, dalla madre Maruska e dalla sorella che si sono costituite parte civile. Clicca qui per sentire l’intervento ai nostri microfoni di Maruska, la mamma di Mirko “Sick”.
FREE ALL ANTIFAS - A Parigi oggi si è svolta un’altra udienza per il processo di estradizione di Gino, antifascista italo-albanese fermato nel paese transalpino a fine 2024 su mandato d’arresto spiccato da Budapest nell’ambito della persecuzione voluta da Orban nei confronti delle mobilitazioni antifasciste del febbraio 2023 contro il cosiddetto “Giorno dell’onore”, che ogni anno porta nella capitale magiara gruppi neonazisti di tutta Europea. La richiesta di arresti domiciliari per Gino è stata respinta, e quindi dovrà restare nel carcere francese di Fresnes.
Fuori dal tribunale, si è radunato un presidio di solidarietà organizzato dal Comitato di solidarietà francese per Gino. Un gruppo di compagni e compagne è riuscito ad entrare in aula, accertandosi che Gino sta bene, nonostante la difficile situazione detentiva. In risposta a questi eventi, è stato indetto un corteo a Milano per sabato 1 marzo, in solidarietà non solo a Gino, ma anche a Maya, a tutti gli antifascisti e tutte le antifasciste denunciate. La mobilitazione è un segno di supporto e di lotta contro le ingiustizie. In questo articolo la corrispondenza di Nic, di Free All Antifas, da Parigi.
UCRAINA - Nel tardo pomeriggio il Cremlino ha fatto sapere che Putin e Trump hanno avuto una telefonata, durata un'ora e mezza. Conferma la Casa Bianca, secondo la quale i due "hanno concordato di lavorare insieme, molto da vicino, anche visitando le rispettive nazioni” (Putin ha già invitato Trump a Mosca) e facendo iniziare immediatamente i negoziati sull’Ucraina”, non informata della chiamata: “ho parlato subito dopo con Zelensky”, ha confermato lo stesso Trump. Clicca qui per lo scenario tratteggiato sull’Est Europa da Fulvio Scaglione, direttore di Inside Over
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A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia). Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere la storia dei movimenti operai, di classe e rivoluzionari.
12 febbraio 1980: a Roma le BR uccidono il docente Vittorio Bachelet.
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