In Libano entra in vigore il cessate il fuoco, "Una pausa tra due contendenti allo stremo"
Le testimonianze sulla morte di Ramy Elgaml | La commissione Von der Leyen 2.0 raccoglie il minimo storico dei voti | Venerdì sciopero generale e sabato a Roma per la Palestina
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Le trasmissioni, comunque, proseguono sulle nostre frequenze: si parte alle ore 20 con Radura – viaggio nei conflitti dell’hinterland italiano (ogni IV mercoledì del mese); alle 21 Tracce; alle 23 Rusty Cage; all’1 di notte la replica di Navdanya.
LIBANO - Tiene per ora il fragile cessate il fuoco in Libano, iniziato stanotte dopo 14 mesi di colpi a distanza e 2 mesi di aggressione via terra israeliana, che ha provocato 3mila vittime, 20mila feriti e sfollati, un milione e mezzo di sfollati interni o nella vicina Siria Proprio gli sfollati che tentano di rientrare nelle loro case sono nel mirino dell'artiglieria: 2 gli attacchi per impedire ai civili di tornare a Kafr Kila, villaggio raso al suolo dall'esercito israeliano che intende imporre, come detto da Netanyahu, il “divieto ai residenti libanesi di rientrare nelle proprie case a sud del fiume Litani”. Qui entro 60 giorni dovrebbe dislocarsi l’esercito libanese sostituendo Hebzollah, in ripiegamento a nord, dove in molte città ci sono festeggiamenti per le strade, con le bandiere gialle del movimento sciita a farla da padrone.
Abbiamo chiesto a due giornalisti e analisti che conoscono bene il Libano quale delle parti in guerra potrebbe ottenere i maggiori vantaggi. Mauro Pompili che si trova a Beirut e Lorenzo Trombetta, analista di Limes per 20 anni corrispondente per l’Ansa dal Paese dei Cedri. Qui le loro analisi.
Un estratto dell’intervento di Mauro Pompili nel nostro GR
Un estratto di Lorenzo Trombetta nel nostro GR
PALESTINA - A Gaza intanto il genocidio prosegue, nonostante la Resistenza palestinese – Hamas ma non solo – abbia ribadito di esser "pronta" per la tregua con scambio di prigionieri dopo il cessate il fuoco in Libano, giudicato “una vittoria e un grande successo per la resistenza” di Hezbollah.
Said, giornalista e compagno del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, è intervenuto sulle nostre frequenze raccontando la drammatica realtà di Gaza dopo 14 mesi di incessante aggressione israeliana e 76 anni di occupazione.
Maya Wind, antropologa israeliana all’University of British Columbia e autrice del libro “Torri d’avorio e d’acciaio. Come le università israeliane sostengono l’apartheid del popolo palestinese”, intervistata ai nostri microfoni ci spiega come tutte le università israeliane hanno offerto strutture, facoltà e competenze per la formazione militare israeliana e come hanno attivamente soppresso gli accademici critici.
CORVETTO - Il caso Ramy Elgaml, il 19enne morto a bordo di uno scooter con un amico tra sabato e domenica durante un inseguimento dei carabinieri, partito in zona Corso Como e terminato 8 km dopo più a sud, tra viale Ripamonti e via Quaranta. Per aver perso il controllo del mezzo, sostengono i carabinieri; speronati dalla gazzella e finiti fuori strada, secondo amici e famigliari.
Per ora indagati per omicidio stradale in concorso sia il carabiniere alla guida della macchina che il 22enne che guidava lo scooter, in ospedale per le ferite riportate. Nell'inchiesta, condotta dalla Polizia locale e coordinata dalla Procura milanese, disposta l'autopsia sul corpo di Ramy, fissata per venerdì. Domani l’udienza di convalida dell’arresto per il ragazzo di 21 anni fermato dopo gli scontri con la polizia di lunedì al Corvetto, ora militarizzato da Questura e Viminale, mentre a giorni a Milano piomberà Piantedosi. Sul piano non della propaganda ma della verità, la Procura chiede a eventuali testimoni di quanto accaduto nelle prime ore di domenica in zona Ripamonti a Milano di farsi avanti. Sulle nostre frequenze la testimonianza di uno degli amici di Ramy, dal Corvetto e Elio Catania del collettivo off-topic che ha scritto un comunicato per denunciare che ancora una volta si risponde con la militarizzazione del quartiere
Passa per poco la seconda Commissione UE guidata da Ursula Von Der Leyen, 10 voti in più del necessario, peggior risultato di sempre nella storia europea. Nel suo discorso un generico accenno al Green New Deal e, soprattutto, l’acceleratore sule spese militari: “la Russia spende il 9% del Pil per la difesa, l’Ue '1,9%. C'è qualcosa di sbagliato. La nostra spesa per la difesa deve aumentare” ha detto la Von der Leyen, che si è alla fine portata a casa solo 370 sì su 720, in arrivo soprattutto dai Popolari, Liberali e due terzi dei socialdemocratici: qui 90 sì (tutto il Pd tranne gli indipendenti Strada e Tarquinio), 25 no, 18 astenuti (il Psoe spagnolo). Voto analogo per i Verdi – 27sì, 19no, tra cui 4 italiani, e 6 astenuti – ma pure i Conservatori: ok dai 33 meloniani, a sostegno di Fitto, no da altri 39. Contro il Von Der Leyen bis tutti i 43 voti della Sinistra Ue, tra cui SI e M5S. Abbiamo chiesto a Cecilia Strada, europarlamentare eletta da indipendente con il Pd, il perché del suo voto contrario al secondo mandato per la Von Der Leyen. Ascolta la sua dichiarazione o un estratto qui di seguito
E ancora sulle nostre frequenze
Venerdì lo sciopero generale contro la manovra e il governo, con Cgil e Uil da un lato e sindacalismo di base dall’altro, su cui arriva il tentativo di sgambetto di Salvini: precettati i settori del tpl e gli aerei, con 4 ore – e non 8 – di sciopero; niente astensione invece per il trasporto ferroviario, di persone e merci. Sulla piazza bresciana abbiamo sentito Maurizio Murari dei Cobas di Brescia Trasporti e Simone del Centro sociale Magazzino47
Sabato si torna in piazza con una manifestazione nazionale contro il genocidio in Palestina e continua sulle frequenze di Radio onda d’urto la raccolta di interventi in avvicinamento. In vista della manifestazione diverse scuole stanno entrando in occupazione: la corrispondenza dal Liceo Cavour di Roma
Due incontri, giovedì sera, per la tutela del territorio: a Clusone sul futuro della Montagna e contro il progetto di impianto di collegamento sciistico tra Colere e Lizzola; a Castel Mella sul consumo di suolo e il Piano territoriale provinciale.
A chiudere la newsletter… Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia) e i suoi anniversari. Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere il mondo e poi… trasformarlo.
27 Novembre 1967 Occupazione Universitaria Palazzo Campana Torino
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