In tremila a Udine contro la partita dell'apartheid tra Italia e Israele
Stragi continue tra Palestina e Libano | Israele minaccia ancora l'Unifil: "I caschi blu se ne vadano ora" | Prato: in migliaia contro le sprangate al picchetto operaio
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Una volta chiusa la redazione informativa, proseguono le trasmissioni sulle nostre frequenze: alle 20 All that jazz (di e con Paolo Bruno); alle 21 Punk rock city (con Luciano “Cianotik” Taffurelli); alle 22 Desert Caravan (musica e culture psichedeliche); alle 23 Revolution Rock; alla mezzanotte la replica di Rebeldias.
MEDIO ORIENTE - "Diamo un calcio all' apartheid. Fuori Israele dalla Fifa". Questo lo striscione di apertura del corteo per Palestina e Libano a Udine, in occasione della partita di calcio Italia – Israele, partecipato da almeno 3mila persone. "E' in corso un genocidio, non sarà una partita a farcelo dimenticare"; "un unico obiettivo, boicottare Israele", "Fifa ban Israel" gli slogan principali scanditi nel centro storico friulano. "Questa partita dà spazio a Israele per legittimarsi e nascondere i suoi crimini", denuncia il Coordinamento per la Palestina di Udine, promotore della manifestazione a cui hanno aderito un centinaio di realtà solidali da tutto il NordEst.
Abnorme lo schieramento di forze dell'ordine in centro città, mentre lo stadio Friuli, in periferia, è in zona rossa. Dentro non ci sarà quasi nessuno: 12mila i biglietti staccati, molti dei quali regalati da istituzioni sportive (e non solo) a scuole calcio del territorio per evitare di avere lo stadio deserto.
La voce di Laura Pagliari, del Coordinamento per la Palestina di Udine:
Sempre sul corteo di Udine, clicca qui per le altre corrispondenze.
Presidi solidali per Palestina e Libano oggi anche a Milano (in questi istanti, sotto il Consolato Usa) e a Torino, ore 20.30, in piazza Castello. Presidio in corso anche a New York, in un luogo simbolico: un folto gruppo di manifestanti di Jewish Voice for Peace e Jews for Racial and Economic Justice è davanti alla Borsa di Wall Street “contro i produttori di armi quotati in borsa ed il loro ruolo nel massacro in Medio Oriente”. Chiesto l'embargo sulle armi e il cessate il fuoco immediato in Palestina e Libano.
PALESTINA - Da Udine al Medio Oriente, con le ennesime stragi di civili nella Striscia di Gaza per mano israeliana. Un attacco aereo ha colpito il cortile dell’ospedale dei martiri di Al-Aqsa a Deir el-Balah, provocando la morte di almeno 4 persone e il ferimento di altre 70. L’ospedale era già in affanno a causa del gran numero di feriti già presenti per un precedente attacco israeliano su una scuola-rifugio poco distante, ora la situazione è al collasso. Attacchi israeliani si sono registrati inoltre anche nel campo profughi di Jabalia, nel nord, circondato da giorni.
Le vittime palestinesi ufficiali dall’ottobre 2023 sono almeno 42.289, mentre 98.684 le persone ferite dagli attacchi di Tel Aviv.
Israele, intanto, prosegue nella repressione della popolazione palestinese anche nella Cisgiordania occupata. 2 morti e 4 feriti a Jenin, oltre a una trentina di persone rapite, al pari degli altri 11mila prigionieri politici dell’ultimo anno.
Abbiamo fatto il punto su tutto questo, e sui possibili scenari futuri, con Michele Giorgio, direttore di Pagine Esteri e corrispondente del manifesto da Gerusalemme e nostro collaboratore. Qui uno stralcio:
L’intervista completa con Michele Giorgio è invece qui.
LIBANO - In Libano Israele ha nuovamente rivolto un duro attacco all’Onu. Il ministro israeliano Cohen ha accusato Unifil nel Libano meridionale di essere una forza "inutile che non è riuscita a proteggere gli israeliani dagli attacchi di Hezbollah”. Cohen si è rivolto poi al segretario dell'Onu Guterres, dandogli un...ordine: 'E' giunto il momento che lei risponda alla richiesta che le è stata rivolta, che ritiri l'Unifil dalle zone di conflitto e smetta di fare il gioco di Hezbollah”.
Sul terreno Israele continua a martellare senza sosta il Libano, anche a nord (21 le vittime secondo il Ministero della sanità di Beirut), mentre lungo il confine sud sono in corso feroci combattimenti attorno al villaggio Aita al-Shaab. A confermarlo Hezbollah, che ha anche annunciato di aver preso di mira con missili una caserma militare est della città costiera di Netanya, nel centro di Israele. Ieri un attacco a un'altra caserma israeliana, a Binyamina, aveva fatto 4 morti e 70 feriti.
Questa sera Netanyahu riunirà un ristretto gabinetto di guerra sulla rappresaglia per l’attacco di Hezbollah contro la base di Binyamina: già imposto lo sgombero di altri 30 villaggi libanesi a causa dell’aggressione militare in corso.
Il servizio del Giornale Radio con le valutazioni di Rosita Di Peri, docente di Storia del Medio Oriente a Scienze politiche dell'Università degli studi di Torino:
Clicca qui per l’intervista completa alla professoressa Di Peri.
LOTTE OPERAIE - Ancora un omicidio sul lavoro. E’ avvenuto a Roma in via delle Vergini, pieno centro storico, in un palazzo dove erano in corsi lavori di manutenzione. Un ascensore è precipitato nell’impatto ha ucciso un operaio persona ferendone altri due, uno in modo grave.
Sempre lavoro. Nuova protesta degli operatori sociali Gesco che da settimane manifestano contro il licenziamento di 300 addetti, conseguenza della decisione della Asl Napoli 1 di recedere dal contratto. Oggi la protesta al Mann, il Museo Archeologico, con un folto presidio operaio e l’annuncio di altre iniziative.
Infine Seano, Prato, il giorno dopo il corteo con oltre 3mila persone in risposta alle sprangate mafiose contro gli operai in lotta con il Sudd Cobas per pretendere che nel distretto tessile e moda si rispettino i diritti basilari: 8 ore di lavoro su 5 giorni, e non invece le 12 ore al giorno di lavoro, 7 giorni su 7, che si registrano ora. Una delle aziende coinvolte, la Confezioni Wi, oggi ha ceduto alle rivendicazioni operaie, proponendo contratti anche indeterminati e non più il precariato capestro.
La lotta comunque continua, anzi si è allargata proprio grazie al corteo di ieri, di cui abbiamo ampiamente parlato su Radio Onda d’Urto: clicca qui.
ULTIMA GENERAZIONE - La questura di Roma ha chiesto due anni di sorveglianza speciale per Giacomo Baggio, attivista di UG con firma obbligatoria ogni giorno, obbligo di permanenza domiciliare dalle 20 alle 7, divieto di partecipare a manifestazioni anche sportive e musicali. Il Tribunale si è riservato di decidere nei prossimi giorni. La voce di Giacomo Baggio ai nostri microfoni. Ascoltalo qui.
MESSICO - Sempre su Radio Onda d’Urto ci sono le voci dal centro sociale Intifada di Empoli che nel fine settimana ha ospitato gli attivisti messicani del Centro per i Diritti Umani Frayba e del Congresso Nazionale Indigeno
A chiudere la newsletter, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia) e i suoi anniversari. Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere il mondo e poi… trasformarlo.
14 Ottobre 1962 - A Cuba inizia la crisi dei missili tra Urss e Usa:
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