In Ungheria vietato il Pride di Budapest, mentre si autorizzano le marce neonaziste
La corrispondenza da Budapest | Palestina, più di cento morti nei raid israeliani di oggi | Ordine di sgombero "fantasma" per l'ex GKN
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MEDIO ORIENTE - Regge la tregua tra Israele e Iran, mentre non si ferma lo sterminio del popolo palestinese. Oltre 100 le persone massacrate dall’Idf nel giro di 24 ore, salite a oltre 60 quelle uccise da Israele dall’alba di oggi. Tra i morti due membri dell'Ong 'Action contre la faim' (Acf).
Medici senza frontiere ha chiesto di smantellare la Ghf: "finta distribuzione di aiuti alimentari che produce dei massacri a catena" e "sembra concepito per umiliare i Palestinesi", fa sapere oggi in un comunicato la Ong, tornando a chiede la revoca del blocco su cibo, carburante, forniture mediche e umanitarie e il ritorno al precedente sistema di aiuti a Gaza coordinato dalle Nazioni Unite. Abbiamo parlato della situazione con Cinzia Nachira, ricercatrice, saggista, redattrice di R-Project. Ascolta l’intervista.
L’Ufficio dei media a Gaza ha espresso la sua “profonda preoccupazione e condanna” per la scoperta di “pillole di narcotiche del tipo ‘Oxycodone’’ all’interno dei sacchetti di farina distribuiti dai centri di distribuzione della Ghf.
UNGHERIA - Il primo ministro di ultradestra Victor Orban ha minacciato conseguenze legali per chi organizzerà o parteciperà alla manifestazione Budapest Pride, vietata dal governo ma organizzata con un escamotage dal sindaco della città. Il governo italiano è uno dei pochi che non ha condannato la limitazione delle libertà civili imposta da Orban. Ai microfoni di Radio Onda d’Urto Gabriele Piazzoni, segretario generale di ArciGay, raggiunto mentre si trova a Budapest, ha dichiarato che “il governo italiano si è distinto per l’ignavia. Quello italiano è stato uno dei pochissimi governi, l’unico dell’Europa occidentale e uno dei pochissimi in Europa, a non aver fatto note diplomatiche o atti ufficiali di condanna o di protesta nei confronti del governo ungherese per il divieto”.
“Parliamo di negazione dei diritti fondamentali che sono alla base dello stato di diritto dell’Unione Europea di tutti i paesi membri”, ha continuato Piazzoni, facendo notare che lo spezzone italiano dovrà anche “proteggersi”, perché “mentre il Pride è stato negato, il governo invece ha ritenuto di autorizzare tre manifestazioni di vari movimenti neonazisti ungheresi nello stesso pomeriggio, fra l’altro alcuni dei quali incrociando in più punti il percorso che deve percorrere il Pride”.
Ascolta l’intervista di Gabriele Piazzoni ai microfoni di Radio Onda d’Urto.
PIACENZA - Nella notte tra il 25 e il 26 giugno, un gruppo di fascisti di CasaPound e affini ha aggredito alcuni passanti, tra cui diversi minorenni.
L’episodio è avvenuto a margine di una manifestazione indetta da sigle dell’estrema destra locale e da parte degli ultras della ” Curva Nord – Piacenza 1919″, contro quello che hanno definito il “degrado” a Piacenza. “Ripuliamo la città dagli stranieri”, gridavano gli aggressori, come riferito da diversi testimoni. Durante l’aggressione sono stati usati oggetti contundenti, come cinghie e bottiglie.
In questo contesto, è arrivata immediata la risposta della città. Diversi collettivi e realtà di base hanno organizzato un’assemblea pubblica (appuntamento martedì 1 luglio, alle ore 18:30, presso la cooperativa Infragibile di Via Alessandria 16) e una manifestazione antifascista per mercoledì 2 luglio.
Ai microfoni di Radio Onda d’Urto l’intervista a Carlo, compagno del collettivo ControTendenza Piacenza.
…e ancora ai microfoni di Radio Onda d’Urto…
Il 6 settembre torna il Brescia Pride: giornata di rivendicazioni politiche e festa. Ne parliamo con la presidente del comitato Brescia Pride Greta Tosoni
Alla ex-GKN affollata assemblea dopo che nei giorni scorsi si è avuta notizia di un’ordine di sgombero del presidio stesso, mentre tre comuni si apprestano ad entrare nel Consorzio industriale pubblico, per la reindustrializzazione dello stabilimento sulla base del progetto della cooperativa Gff
L’analisi critica dei fatti economici della settimana con l’economista e collaboratore di Radio Onda d’Urto, Andrea Fumagalli: nella puntata di oggi l’incontro sindacati Confindustria, la decisione degli alleati Nato di aumentare al 5% del Pil le spese militari, le proteste del collettivo No space for Bezos alle sue nozze a Venezia e il risiko bancario, stavolta con Monte dei Paschi di Siena. Ascolta la trasmissione
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia). Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere la storia dei movimenti operai, di classe e rivoluzionari.
27 Giugno 1905 Nascono in Usa gli IWW
È tempo di 730 e dichiarazione dei redditi!
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