Israele assedia Jenin e viola la tregua uccidendo a Rafah, nella Striscia di Gaza
Venerdì a Brescia per difendere il diritto a manifestare contro i fascisti | Scarcerato il torturatore Almasri | Ocalan incontra di nuovo il partito Dem | Rivolta nel CPR di Gradisca
Buonasera,
questa è FuoriOnda, la newsletter quotidiana nei giorni feriali di Radio Onda d’Urto. A cura della redazione informativa, viene pubblicata non appena chiudiamo la porta della Radio alle 20: come tutte le email, tu la puoi leggere quando vuoi!
Le trasmissioni, comunque, proseguono sulle nostre frequenze: alle 20 Radura – viaggio nei conflitti dell’hinterland italiano; alle 21 Tracce; alle 23 Rusty Cage; infine, all’1, la replica di Navdanya.
Qui trovate tutti i modi in cui ascoltare Radio Onda d’Urto in diretta!
PALESTINA - Israele ha bombardato, in violazione al cessate il fuoco. Nel campo profughi di Shaboura, vicino Rafah, un drone ha ucciso una persona, ferendone 5. Spari anche dal mare sulla costa di Gaza City, per impedire ai pescatori palestinesi di uscire con le barche. Altri spari - dai cecchini – lungo il cosiddetto corridoio Netzarim, quello che taglia in due, orizzontalmente, la Striscia. I circa 150 corpi estratti e identificati in questi giorni portano il totale ufficiale dei morti palestinesi durante il genocidio israeliano a quota 47.161. Per chi è sopravvissuto, nonostante la tregua, le sfide quotidiane per la sopravvivenza sono continue: dagli ordigni inesplosi, centinaia e centinaia, sotto il suolo o tra le rovine alla mancanza di qualsiasi bene di base; totalmente ko le reti fognarie, di gas, luce e anche gli impianti di desalinizzazione.
In Cisgiordania prosegue l’aggressione israeliana chiamata “Muro di ferro”. Nel mirino Jenin, roccaforte della resistenza e già attaccata, da settimane, dall’Anp di Abu Mazen. Il bilancio è di 11 morti, 37 feriti, 30 arrestati, decine di case, negozi e auto in fiamme, centinaia di persone obbligate, sotto la minaccia delle armi, a lasciare il campo profughi. Tutte le città della West Bank sono isolate tra loro da 900 check point, il che rende impossibile la vita quotidiana; una donna di 45 anni è morta perchè i militari occupanti hanno impedito all’ambulanza che la voleva portare in ospedale per un infarto di arrivare all’ospedale di Hebron. Gli unici a muoversi indisturbati sono i coloni, a cui Trump ha tolto le sanzioni, che assaltano impuniti i villaggi palestinesi: nel mirino ancora una volta la zona a sud di Hebron, Masafer Yatta, con 5 feriti. Ai microfoni di Radio Onda d’Urto Cecilia Dalla Negra, giornalista di Orient XXI.
BRESCIA - La destra in consiglio comunale proporrà durante il Consiglio Comunale di venerdì la condanna unanime, da parte di tutte le forze politiche cittadine, di chi ha partecipato alla piazza antifascista del 28 dicembre a Brescia, caricata a più riprese dalle forze dell’ordine. “Tutto questo succede a ridosso dell’approvazione del nuovo ddl sicurezza: in queste settimane vediamo polizia e questura allinearsi alle nuove direttive del ddl basate su violenza e repressione del dissenso” scrivono Magazzino 47, Diritti per Tutti e Collettivo Onda Studentesca invitando a partecipare al consiglio comunale per ribadire che “l’antifascismo e le lotte sociali non si processano”. In studio per presentare l’iniziativa di Magazzino 47, Diritti per Tutti e Collettivo Onda Studentesca Umberto Gobbi di Diritti per Tutti
Sempre a Brescia, pagano le lotte di inquilini e inquiline: al condominio popolare di via Carpaccio 27 sono iniziati i lavori tanto attesi, conquistati con la mobilitazione.
CPR - Sono giorni di rivolta dentro alle mura del carcere per migranti di Gradisca d’Isonzo, il Cpr in Friuli Venezia-Giulia al confine con la Slovenia, dove sono stipate in vere e proprie gabbie (in foto) e in condizioni degradanti decine di persone in attesa di rimpatrio. Negli ultimi dieci giorni, di fatto ogni notte, si verificano tensioni, proteste, incendi e scontri con le forze dell’ordine. Nonostante cariche, manganellate, pestaggi, spray al peperoncino e lacrimogeni i migranti continuano a denunciare le condizioni inumane a cui sono sottoposti e l’assenza di informazioni sul loro destino.
Nelle ultime ore sono iniziati anche gli arresti e le deportazioni punitive, come a Macomer, in Sardegna, che al pari di Gradisca e via Corelli a Milano ha in comune la gestione, quella della cooperativa sociale Ekene. Ne parla ai microfoni di Radio Onda d’Urto Teresa Florio, della rete Mai Più Lager – No Cpr. Ascolta o scarica.
TURCHIA - Dopo anni di completo isolamento, nel giro di poche settimane una delegazione del partito della sinistra curda e turca Dem, terza forza del Parlamento turco, ha potuto incontrare oggi, mercoledì 22 gennaio e per la seconda volta, Abdullah Ocalan, leader del Partito dei Lavoratori del Kurdistan – Pkk, imprigionato dal 1999. Cosa significa la ripresa della possibilità di avere degli incontri per Ocalan, e che conseguenze potrebbe avere per il futuro della Turchia e del Medio Oriente? Ai microfoni di Radio Onda d’Urto le riflessioni di Vincenzo Miliucci, compagno della Rete Kurdistan Italia
… e ancora ai microfoni di Radio Onda d’Urto
Il generale e torturatore Najeem Osema Almasri Habish, comandante della polizia giudiziaria e responsabile del centro di detenzione di Mitiga, fermato a Torino sabato su mandato di cattura della Corte penale internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità, è già libero e a Tripoli. Accolto da una grande festa, con tanto di fuochi d’artificio. Il commento di Luca Casarini di Mediterranea Saving Humans. Ascolta
Importante udienza nel processo per la Strage di Piazza della Loggia per capire strategie e mandanti del livello superiore a Ordine Nuovo. L’intervista all’avvocato di parte civile Federico Sinicato
Cosa significa il ritiro degli Stati Uniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, con Vittorio Agnoletto e Donatella Albini
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia) e i suoi anniversari. Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere il mondo e poi… trasformarlo.
22 Gennaio 1980 Muore Teresa Noce
Se hai letto fin qua…
… è perché consideri Radio Onda d’Urto uno strumento di informazione importante! La newsletter Fuorionda nasce per dare ancora più visibilità a lotte, iniziative, commenti. Radio Onda d’Urto da sempre vive senza pubblicità, sostenendosi solo con il vostro aiuto e le iniziative di autofinanziamento.
Se pensi che sia importante continuare a tenere viva la radio e aumentare gli spazi di informazione utili a chi ci ascolta, come questa newsletter, considera di abbonarti e di inserire il codice fiscale 02084620174 nella tua dichiarazione dei redditi nello spazio apposito dedicato al 5X1000. Se sei già tra chi ci sostiene, aiutaci diffondendo questa newsletter e la conoscenza della nostra radio!