Israele esporta le tattiche di Gaza a Jenin. Coloni assaltano l'Unrwa a Gerusalemme Est.
Guerra dei dazi: Trump punta l'Europa, nel mirino pure di Musk | Da Roccaraso a Ponte di Legno: di chi è la montagna? | Caso Almasri: migrante torturato denuncia Meloni & C. |
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Le trasmissioni, intanto, proseguono sulle nostre frequenze: alle 20 All that jazz; alle 21 Punk Rock City; alle 22 Desert Caravan; alle 23 Revolution Rock.
Qui tutti i modi in cui potete ascoltare in diretta Radio Onda d’Urto!
PALESTINA - Coloni israeliani hanno preso d'assalto la sede dell'agenzia Onu Unrwa nel quartiere di Gerusalemme Est di Sheikh Jarrah. Il tutto dopo le due leggi votate da Tel Aviv che di fatto puntano a privare decine di migliaia di rifugiati palestinesi di servizi essenziali, tra cui istruzione e assistenza sanitaria.
Israele nel frattempo esporta le tattiche genocidiarie da Gaza alla Cisgiordania. Nel mirino Jenin, assaltata da 14 giorni, con almeno 25 vittime. Nelle ultime ore 20 edifici (in foto) sono stati fatti saltare in aria dalle forze di occupazione sioniste. Il Municipio di Jenin ha dichiarato che “15.000 persone sono state sfollate a forza: è un disastro umanitario in corso”. Da giorni Tel Aviv assedia anche Tamoun e Tulkarem. L’Anp parla di "pulizia etnica", chiedendo un Consiglio di sicurezza dell’Onu ad hoc.
Nella Striscia di Gaza intanto le squadre di soccorso hanno recuperato i corpi di 20 palestinesi uccisi a Zayed; cadaveri che portano il totale delle vittime in 15 mesi a 47.500. Sono però ancora migliaia le vittime sotto le macerie e per le strade.
In questo scenario una delegazione d’alto profilo di Hamas è volata a Mosca, dichiarando di essere “pronta alla seconda fase dei negoziati”, quella più complicata, perché riguarda il futuro di Gaza. Su questo nelle prossime ore è in calendario un incontro, a Washington, anche un faccia a faccia tra Trump e Netanyahu.
Su Radio Onda d’Urto l’analisi di Christian Elia, giornalista che si occupa da anni di Medio Oriente, autore di “J’accuse – Gli attacchi del 7 ottobre, Hamas, il terrorismo, Israele, l’apartheid in Palestina e la guerra“, con la testimonianza della relatrice speciale Onu per i Territori Occupati Palestinesi, Francesca Albanese. Ascolta qui.
Vi proponiamo di seguito un breve stralcio dell’intervista a Christian Elia:
DAZI…E POI? - In vigore praticamente da oggi (il via libera era arrivato nel fine settimana) i dazi Usa voluti da Trump. Nel mirino per ora Cina, Canada e Messico che a loro volta annunciano contro-dazi, anche se - almeno sui due confini degli Statas - sono in corso delle trattative con Città del Messico e Ottawa. Telefonate al riguardo tra Trump e il premier (dimissionario) canadese Trudeau, mentre la presidente messicana Sheinbaum e il tycoon hanno concordato un mese di stop ai dazi, con 10.000 soldati messicani mandati al border, in chiave antimigranti.
L’Ue intanto si prepara, essendo il prossimo obiettivo del tycoon, che usa i dazi come arma di ricatto per puntellare il potere imperiale Usa. Bruxelles si dice pronta a “difendersi”, anche se ci sono numerose differenze politiche da Paese a Paese.
Sull’argomento dazi e guerra commerciale abbiamo sentito:
Andrea Cegna, nostro collaboratore dal Messico.
Alessandro Volpi, docente di Geografia politica all’Università di Pisa
Francesco Schettino, docente di Economia a La Sapienza di Roma.
Li puoi ascoltare, tutti e tre, cliccando qui.
Ancora economia: sale l'inflazione. A gennaio +0,6% su dicembre e 1,5% sul 2024, dal +1,3% del mese precedente. Volano i beni energetici, con bollette sempre più altte (+28%, rispetto al precedente +12%). L'inflazione sale anche in Eurozona: + 2,5%.
ALMASRI - Migranti. Le opposizioni – M5s, Avs, Pd, Iv e +Europa – hanno chiesto, in avvio dei lavori alla Camera, che la Meloni e i ministri Nordio e Piantedosi “riferiscano subito in Parlamento” sul caso del torturatore libico Almasri, fermato a Torino con un mandato d’arresto internazionale della Cpi ma poi caricato, in fretta e furia, su un aereo dei Servizi segreti italiani diretto a Tripoli. “Senza le loro informative – ha detto la capogruppo dem, Chiara Braga – non riprenderanno i lavori delle Camere”, di fatto bloccati dalla scorsa settimana.
Sempre sul caso delle torture ai migranti in Libia, Lam Magok Biel Ruei, vittima e testimone delle torture di Almasri, ha presentato alla Procura di Roma una denuncia per ‘favoreggiamento’ contro Meloni, Nordio e Piantedosi, che avrebbero ‘sottratto il torturatore libico alla giustizia’ rimandandolo in Libia.
L’intervista a Sarita Fratini, scrittice, blogger di saritalibre.it, attivista antirazzista e fondatrice di JL Project, progetto legale contro i respingimenti in Libia, dal 2023 parte delle attività condotte da Mediterranea Saving Humans. Ascoltala qui.
Di seguito, uno stralcio dell’intervista a Sarita Fratini:
LA MONTAGNA NON SI ARRENDE - Abbiamo poi cercato di capire qualcosa di più di quello che sta accadendo a Roccaraso, stazione sciistica a L’Aquila. Il 26 gennaio 150 pullman turistici sono arrivati in un solo giorno nell’Alto Sangro; in un giorno registrate oltre 20mila presenze sugli impianti e altrettanti turisti per le vie del paese appeninico, che conta non più di 1200 abitanti.
Tutto questo ha riacceso il dibattito sulla fruizione della montagna e sulla promozione di quel turismo “mordi e fuggi” che amplifica l’overtourism e la speculazione sull’ecosistema montano durante la stagione sciistica.
“Una fruizione sempre più classista, tra Spa costose e skipass da 100 euro”, spiega Alessandro Bono - Collettivo 5e37 e redattore di Radio Onda d’Urto Valle Camonica- che domenica (clicca qui) ospita un’iniziativa dentro la mobilitazione nazionale “La Montagna non si arrende”, che coinvolgerà Alpi e Appennini.
Su Radio Onda d’Urto le valutazioni di Alessandro Bono sulla Valle Camonica e della giornalista Serena Giannico, autrice di un articolo sul quotidiano comunista Il Manifesto dedicato al “caso Roccaraso”. Ascoltala qui.
GERMANIA - Musk lancia la sua Opa sull’Europa, dietro lo slogan "Make Europe Great Again". "Gente d'Europa: unitevi al movimento Mega", ha scritto in un post su X, riprendendo una vecchia frase dell’ungherese Orban. Contro Musk oggi protesta antifascista a L’Aja, Paesi Bassi; sanzionata la facciata dello showroom di Tesla con slogan antifascisti e svastiche capovolte proprio contro il padrone Usa.
L’obiettivo del multimiliardario è quello destabilizzare un Vecchio Continente già piuttosto traballante, a partire dalla locomotiva d’Europa, la Germania, al voto anticipato il 23 febbraio. I sodali di Musk e Trump, i neonazisti di Afd, sono secondi nei sondaggi e coccolati anche dalla Cdu del segretario Merz; l’opposizione alle aperture verso l’ultradestra hanno portato in piazza ieri, in tutta la Germania, mezzo milione di persone. Proteste che hanno costretto Merz, almeno a parole, a un passo indietro: "Noi possiamo assicurare una cosa: con il partito che si fa chiamare AFD noi non collaboreremo, né prima, né dopo. Mai" ha detto oggi a Berlino, al congresso di partito, che gli ha riservato una doppia ovazione dopo queste parole.
Sulla Germania Leonardo Ravaioli, compagno di Connessioni Precarie che vive a Francoforte e il nostro collaboratore Elia Rosati, docente a contratto alla Statale di Milano e studioso di movimenti neofascisti. Qui l’intervista di Radio Onda d’Urto
BELGIO - Dalla Germania al Belgio, dove Bart De Wever e i 14 membri del neogoverno hanno giurato a Bruxelles. Il leader dell’NVA, la destra nazionalista fiamminga è primo ministro del governo “Arizona”, dai colori della bandiera dello stato Usa: blu per i liberali, rosso per i socialisti, arancione per i cristiano-democratici e giallo per i nazionalisti fiamminghi. Fuori l’estrema destra razzista e xenofoba del Vlaams Belang, secondo partito del Belgio al voto dello scorso giugno con il 13,8% rispetto al 16,7% dell’NVA di De Wever, già sindaco di Anversa e primo indipendentista fiammingo a governare il Belgio.
Su Radio Onda d’Urto da Bruxelles le valutazioni di Germano Mascitelli, compagno e attivista del PTB, il Parti du Travail de Belgique, il partito belga del lavoro, formazione di sinistra. Ascolta l’intervista cliccando qui.
Oggi, sulle frequenze di Radio Onda d’Urto, abbiamo parlato anche di:
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia). Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere la storia dei movimenti operai, di classe e rivoluzionari.
3 febbraio 1985: Desmond Tutu diventa il primo arcivescovo africano in SudAfrica
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