Israele verso l'annessione della Cisgiordania occupata, mentre la CIG impone di aprire agli aiuti
La contestazione del Cybertech Europe 2025 da parte del BDS | Corrispondenza dal Rojava: gli stadi della rivoluzione | Migranti: ancora morti nel Mediterraneo | Lavoro: quale sarà il futuro di Iveco?
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PALESTINA - La Corte Internazionale di Giustizia ha sentenziato che Israele deve facilitare l’ingresso di aiuti Onu Gaza, garantire “i bisogni fondamentali” della popolazione e “non usare la fame come metodo di guerra”. Smentite, se ve ne fosse bisogno, le illazioni di Tel Aviv sull’Unrwa, accusata addirittura nei mesi scorsi di essere una sorta di… succursale di Hamas. Così l’attesa decisione della Corte, chiamata a un parere consultivo legale dall’Assemblea Generale Onu. Il parere non è vincolante per Tel Aviv, che parla di “vergogna”, ma aumenta la pressione su Israele affinché consenta l’ingresso di aiuti umanitari a Gaza. Dal 10 ottobre, data del cessate il fuoco, a Gaza entrano in media 750 tonnellate di aiuti, poco più di un terzo delle 2.000 considerate “obiettivo minimo” dal PAM.
Nel mentre a Tel Aviv c’è il vicepresidente Usa Vance per cercare di dare una parvenza di senso all’annuncio di pochi giorni fa di Trump in Qatar, con la sparata sulla “pace e la nuova alba” vagheggiata per la regione. Giovedì a Tel Aviv Rubio, per un altro colloquio con Netanyahu, che ha già visto Witkoff e Kushner. Insomma da tre giorni i più importanti funzionari Usa fanno avanti e indietro con Israele per impedire che il suo governo coloniale e suprematista riprenda la guerra aperta.
Non solo però; gli emissari di Trump paiono voler capire davvero quanto Netanyahu davvero sia in grado di controllare i suoi. Non a caso, nelle stesse ore dell’arrivo di Rubio, la Knesset ha approvato in prima lettura l’annessione di tutta la Cisgiordania occupata. Nonostante l’opposizione addirittura di Netanyahu, i legislatori hanno votato 25-24 per far avanzare il disegno di legge. Decisivo il voto di Yuli Edelstein, deputato del Likud, partito del premier, che non ha scelto di uscire dall’aula, come chiesto dal premier e schierandosi così con i coloni fascisti e pure con pezzi della “cosiddetta” opposizione.
Ai microfoni di Radio Onda d’Urto, il commento a caldo di Ugo Giannangeli, avvocato, esperto di diritto internazionale e attivista per la Palestina. Di seguito un estratto del suo intervento.
Sempre attorno all’attuale situazione in Palestina, oggi abbiamo trattato anche:
la nuova mobilitazione per la Palestina in programma sulle rive del Benaco per iniziativa di docenti, studenti e studentesse. L’appuntamento con “La scuola per Gaza” - questo il titolo dell’iniziativa - è per sabato 25 ottobre a Desenzano del Garda (piazza Malvezzi), come raccontano qui Alessandro e Letizia del Collettivo Gardesano Autonomo.
la contestazione del Cybertech Europe 2025 da parte del movimento per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS). Qui i perché della protesta nelle parole di Luca di BDS Roma.
ROJAVA - Radio Onda d’Urto si trova in Rojava, nei territori del Nord e dell’Est della Siria controllati dall’Amministrazione autonoma democratica guidata dai principi del confederalismo democratico. Di seguito, uno stralcio della corrispondenza arrivata in Redazione oggi, 22 ottobre 2025:
“In uno stadio, il 12 marzo 2004, durante una partita di pallone, si accende una delle scintille che nei decenni hanno alimentato il fuoco della rivoluzione confederale diventata realtà nel luglio 2012 in Rojava. Allo stadio di Qamishlo, città a maggioranza curda, si disputava il match tra la squadra di casa e la squadra di Deir Ezzor, città a maggioranza araba. Durante la partita, i tifosi ospiti iniziarono a inneggiare a Saddam Hussein per i massacri che il suo regime aveva compiuto contro la popolazione curda del nord dell’Iraq. I tifosi del Qamishlo reagirono. La polizia del regime Baath siriano intervenne attaccando la tifoseria curda e uccise 9 persone. Al corteo funebre, la folla intonò slogan contro il regime di Bashar al Assad e la polizia aprì il fuoco uccidendo altre 23 persone. In seguito a questi fatti la rivolta divampò in tutte le città curde della Siria settentrionale. La rivolta di Qamishlo è considerata la prima sollevazione di massa in Rojava e uno dei semi della rivoluzione iniziata 8 anni più tardi.
Oggi, sempre in uno stadio, dall’11 al 13 ottobre 2025, si sono celebrate le conquiste raggiunte dall’Amministrazione autonoma democratica della Siria del Nord e dell’Est”.
Attraverso la storia di alcuni degli stadi del Rojava – tra i quali anche lo “Stadio nero” di Raqqa, utilizzato come prigione da Daesh – in questa corrispondenza inviate-i di Radio Onda d’Urto raccontano una parte della situazione attuale della regione e della rivoluzione confederale. All’interno anche un’intervista a Hewa Bekir, co-presidente del Ministero dello sport della gioventù dell’Amministrazione autonoma democratica della Siria del nord e dell’est, sull’importanza dello sport per la rivoluzione.
Potete ascoltare qui l’intera corrispondenza odierna dal Rojava, nonché guardare le immagini scattate negli stadi dalle nostre/i inviate/i.
Dal Rojava torniamo in Italia, dove il 25 ottobre è convocata l’Assemblea nazionale di Rete Kurdistan Italia aperta a tutte le realtà solidali con il popolo curdo. L’appuntamento è a Bologna, presso il TPO (in via Casarini 17/5), come spiega ai nostri microfoni Tiziano Saccucci di Uiki Ufficio Informazione Kurdistan in Italia. Potete ascoltare qui la presentazione che ha fatto di questa iniziativa e, di seguito, un estratto del suo discorso.
MIGRANTI - La guardia costiera ha recuperato altri 7 corpi di migranti – un uomo, cinque donne e un minore – morti nel naufragio avvenuto nella notte tra il 16 e il 17 ottobre. Si stima fossero 35 le persone a bordo dell’imbarcazione, ma con il recupero di oggi, mercoledì 22 ottobre, il conteggio delle vittime sale a 20.
Alarm Phone aveva ricevuto la chiamata d’aiuto nel pomeriggio del 16 ottobre e chiesto a Italia e Malta di prestare immediatamente soccorso. Nessuno ha risposto, almeno fino a quando non è stato troppo tardi. “Una motovedetta le avrebbe potute salvare in 1 ora e 40 minuti”, denuncia Sea Watch Italy sui propri profili social, intravedendo nell’ormai consueto lassismo delle istituzioni nel rispondere e attivare la macchina dei soccorsi l’ennesima riprova del “razzismo sistemico che permea la nostra società – come riporta la portavoce dell’Ong, Giorgia Linardi, ai nostri microfoni – e che è concausa di scelte politiche dettate da interessi di ben altra natura.”
Intanto poco più a sud, in Tunisia, 40 migranti – tra cui anche neonati – sono morti dopo che la loro imbarcazione si è capovolta al largo della costa di Salakta. 30 i sopravvissuti.
Per raccontare quanto accaduto, abbiamo raccolto ai nostri microfoni il racconto e il commento di Chiara di Alarm Phone e l’analisi di Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch Italy. Potete ascoltare qui le loro voci e le loro riflessioni. Di seguito un estratto dell’intervento di Chiara di Alarm Phone.
LAVORO - Venerdì 24 ottobre 2025 si terrà una assemblea pubblica nella sala comunale di via Villa Glori 13 a Brescia (ore 20) con i lavoratori e lavoratrici di Iveco per approfondire il tema della vendita di Iveco a Tata Motors che interesserà anche lo stabilimento nel capoluogo.
Ad organizzare l’assemblea sono diversi partiti politici (Rifondazione Comunista, PCI, Potere al Popolo, Carc, Sinistra Anticapitalista e Rinascita Socialista) che intendono aprire la discussione sul futuro produttivo dello stabilimento e organizzarsi per chiedere garanzie a difesa di lavoratori e lavoratrici.
Potete ascoltare qui i diversi interventi realizzati durante la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, avvenuta oggi – mercoledì 22 ottobre – all’esterno di quella che resta, nonostante i tagli, la fabbrica più grande di Brescia Città, con circa 1.600 dipendenti. Di seguito un frammento dell’intervento di uno degli operaio Iveco presenti.
Oggi sulle frequenze antagoniste di Radio Onda d’Urto, anche:
DIRITTO ALL’ABITARE: a Bergamo cresce la protesta. Qui, l’intervista a Francesco Macario presidente di Unione inquilini di Bergamo.
SANITÀ: Il Consiglio regionale della Lombardia boccia la legge di iniziativa popolare sulla sanità pubblica. Qui l’intervista al dott. Antonino Cimino di Medicina Democratica.
UCRAINA: Salta il vertice Trump-Putin di Budapest. Il punto con Ennio Remondino, ex inviato in zone di guerra per la RAI
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia). Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere la storia dei movimenti operai, di classe e rivoluzionari.
22 Ottobre 2009 - Muore Stefano Cucchi