La situazione in Cisgiordania. Le interviste a Samir Al Qaryouti e Michele Giorgio
Verso lo sciopero studentesco di venerdì | Amnesty denuncia la gestione dell'ordine pubblico a Udine | Il prezzo dei beni essenziali sale del 25% in quattro anni
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Le mire coloniali israeliane su mezzo Medio Oriente si concretizzano sempre di più, senza nessun argine reale. Oggi gli occhi sono puntati in particolare sul Libano; a meno di due settimane dal primo anniversario del cessate il fuoco, mai violato da Hezbollah a differenza delle migliaia di attacchi di Tel Aviv, le truppe occupanti hanno cominciato a costruire un nuovo muro di separazione in territorio libanese, tra la località libanese di Yarun e la dirimpettaia israeliana Yiron. Samir Al Qayrouthi, giornalista italo-palestinese e nostro collaboratore
Dal Libano alla Striscia di Gaza, dove gli aerei da guerra israeliani hanno lanciato tre attacchi aerei su Beit Lahiya, mentre si sono uditi colpi d’arma da fuoco a est del campo profughi di Bureij, nella parte centrale di Gaza, e più a sud, vicino Rafah; qui ci sarebbero 4 vittime, che portano il totale dei morti dal via del cosiddetto cessate il fuoco oltre quota 270 morti, oltre a 700 feriti. Gli aiuti umanitari entrano poi con il contagocce. Al momento è aperto solo il valico nord, quello di Zikim, mentre la popolazione va incontro alla stagione fredda, la più drammatica per oltre 2 milioni di persone tra tende e rifugi di fortuna.
Cisgiordania occupata; ancora attacchi impuniti dei coloni, che hanno assaltato 2 villaggi palestinesi, prima di essere cacciati...dai soldati occupanti. Su questo il capo di stato maggiore dell’Idf, Eyal Zamir, ha accolto le proteste dei suoi stessi sottoposti, dicendosi “determinato a porre fine a questo fenomeno; agiremo con severità finché giustizia non sarà fatta”. Così Zamir parlando delle milizie armate coloniche, che spadroneggiano nei territori teoricamente gestiti dall’Anp, in crisi irrerversibile di credibilità tra gli stessi palestinesi.
Il punto della situazione con Michele Giorgio, corrispondente del Manifesto e direttore di Pagine Esteri
UDINE - Il 14 ottobre 2025, in occasione della partita di calcio Italia-Israele, si è svolta a Udine la manifestazione nazionale “Show Israel the red card” contro la partecipazione della nazionale di calcio israeliana alle qualificazioni per la prossima Coppa del mondo e contro la normalizzazione del genocidio nella Striscia di Gaza per mano israeliana. Amnesty International Italia ha pubblicato un rapporto dettagliato su scontri, fermi e ampio uso di lacrimogeni in quella occasione. Ne abbiamo parlato con il portavoce Riccardo Noury.
Dal calcio al basket; venerdì 21 novembre a Bologna la partita di Eurolega tra Virtus e Maccabi Tel Aviv, squadra emblema del sionismo con una tifoseria famosa per le sue idee suprematiste e razziste. Per questo diverse realtà del mondo dello sport popolare, sindacali e associative sono mobilitate con la manifestazione “Show Israele Red Card”; corteo il 21 novembre, ore 18, da Piazza Maggiore a Bologna. Roberto della Polisportiva Hic Sunt Leones
CLIMA - Prosegue a Belem, in Brasile, la Cop30, la trentesima conferenza dell’Onu sul clima. All’esterno del summit, nel centro della capitale dello stato amazzonico del Parà, migliaia di persone hanno dato vita alla Marcia globale per la Salute e il clima.
Al termine del corteo un gruppo di manifestanti è riuscito a invadere la zona blu, area diplomatica del vertice, gridando slogan contro lo sfruttamento petrolifero in Amazzonia e lanciando la parola d’ordine: “tassare i miliardari”. “Il governo mente: la foresta e i popoli non stanno bene”, hanno dichiarato attiviste e attivisti, tra cui molti esponenti dei popoli indigeni , del collettivo Juntos che rivendica salari e diritto alla salute e del Movimento Sem Terra. Le guardie dell’UNFCC, l’agenzia climatica delle Nazioni Unite, hanno formato cordoni per contenere i manifestanti, che sono stati allontanati dopo diversi momenti di tensione, durante i quali attiviste e attivisti hanno denunciato l’uso della forza da parte della sicurezza dell’ONU.
Da Belem Vincenzo Ghirardi, cooperante italiano da 27 anni in Brasile per conto della ong bresciana No One Out Ascolta o scarica
Oggi su Radio Onda d’Urto anche:
Verso lo sciopero studentesco di venerdì 14. Diverse interviste
In quattro anni, i prezzi dei beni essenziali crescono del 25%. L’intervento di Mauro Antonelli, UNC, ai nostri microfoni
La Federazione del Chiese ha annunciato una manifestazione per domenica 15 marzo a Calcinato per ribadire la propria contrarietà a qualsiasi ipotesi di depurazione del Garda con scarico nel fiume Chiese. Ne abbiamo parlato con il presidente Gianluca Bordiga
Sull’ex Ilva il governo ha un piano: la chiusura. I sindacati abbandonano il tavolo.
Ucraina: l’esercito russo avanza a Polrovsk, Zaporizhzhia e Kupiansk. Il punto della situazione con il giornalista Fulvio Scaglione, direttore di Insideover.
Morti sul lavoro: giovedì presidio a Brescia in occasione dell’udienza in tribunale per la morte di Mirko Serpelloni
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia). Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere la storia dei movimenti operai, di classe e rivoluzionari.
12 Novembre 1977 La polizia irrompe a Radio Onda Rossa







