L'Emilia Romagna è di nuovo sott'acqua
In Libano la situazione è ormai critica | Berlino segue Londra e sospende l'invio di armi a Israele | L'Honduras reagisce al tentato golpe | Folla di solidali al processo di Maysoon Majidi
Buonasera,
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A cura della redazione informativa, viene pubblicata non appena chiudiamo la porta della redazione alle 20: come tutte le email, tu la puoi leggere quando vuoi!
CRISI CLIMATICA - Emilia Romagna piegata, per la terza volta in poco più di un anno, da devastanti alluvioni.
Il ciclone Boris che nei giorni scorsi aveva colpito, lasciando morte e distruzione, intere aree dell’Europa centrale e orientale, ha preso maggiore forza una volta passato sul Mediterraneo, a causa delle elevate temperature del mare. Arrivato sulla Romagna ha scaricato in pochissimo tempo una quantità d’acqua superiore a quella record del maggio 2023. Le impetuose piogge che da martedì sera stanno cadendo incessantemente sulla Romagna e su parte dell’Emilia, stanno provocando l’esondazione dei fiumi e la rottura degli argini. Esattamente come a maggio 2023, con le stesse modalità e nelle stesse aree.
A preoccupare particolarmente è Lugo, Comune nel ravennate da oltre 30 mila abitanti. L’amministrazione ha invitato tutte e tutti “a salire ai piani alti con acqua, cibo, medicinali, beni di prima necessità, cellulare e caricabatterie”.
Dopo poco più di un anno dalle precedenti alluvioni, tra chi vive in Emilia Romagna torna insomma la preoccupazione.
Abbiamo raggiunto Paolo Missiroli, docente presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, che ci ha aggiornato sulla situazione da Faenza. Trovate qui il suo racconto e, a seguire, un estratto della sua corrispondenza
MEDIORIENTE - Secondo attacco terroristico israeliano in Libano in due giorni.
È successo ieri e, anche in questo caso, come martedì, gli ordigni sono stati innescati a distanza, facendo esplodere i walkie-talkie e le radio di militanti di Hezbollah, manomessi dall’intelligence israeliana. Gli apparecchi appartenevano allo stesso lotto acquistato dal movimento sciita libanese.
L’attacco ha provocato 450 feriti, che si sommano alle migliaia registrate nel primo raid. Secondo il Ministero della Sanità libanese, il bilancio complessivo dei due attacchi è di 32 morti.
Beirut ha reagito dichiarando: “Israele pagherà”. Intanto, si attende il discorso di Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, mentre i combattenti libanesi hanno lanciato missili contro postazioni israeliane, ferendo cinque soldati. L’IDF sta spostando truppe dal sud di Gaza al confine libanese, e il ministro della Difesa Gallant ha dichiarato: “la guerra si sposta a nord, inizia una nuova fase”.
A Beirut, abbiamo raggiunto Mauro Pompili, giornalista freelance: qui la sua corrispondenza, di cui potete ascoltarne un estratto di seguito.
Nel frattempo, mentre emergono nuovi dettagli sull’operazione di intelligence che ha portato agli attacchi terroristici israeliani in Libano, la Germania ha deciso di sospendere l’invio di armi a Israele. Una decisione pianificata da tempo ma resa pubblica solo il 18 settembre 2024, attraverso un rapporto dell’agenzia Reuters, che cita fonti vicine al Ministero dell’Economia.
Sul tema, abbiamo sentito Andrea Muratore, analista di scenari geopolitici e autore di un articolo su InsideOver. Trovate qui la sua analisi, di cui potete ascoltarne un frammento cliccando sul pulsante di seguito.
INIZIATIVE - Sabato 21 settembre, il Comitato No comando Nato né a Firenze né altrove chiama a Firenze una MANIFESTAZIONE CONTRO IL COMANDO NATO E L’ECONOMIA DI GUERRA.
HONDURAS - Clima molto teso in Honduras dopo la denuncia della presidente Xiomara Castro.
Castro ha denunciato un tentato golpe contro il suo governo e a cui nei giorni scorsi è stata data una forte risposta con grandi manifestazioni popolari.
“Ma cosa si vuol fare pagare alla presidente di sinistra, al governo dal gennaio 2022? - si chiede Marco Consolo ai nostri microfoni - Il tentativo di ricostruire e rifondare il paese dopo 12 anni di un regime oligarchico di narcodittatura appoggiato dagli Stati Uniti, un paese che ha una grande importanza geostrategica per gli USA, dove vi è la più grande base nordamericana dell’America Centrale. E questa ricostruzione consiste nello smantellare l’apparato criminale e corrotto dei governi precedenti, nel ridurre le profonde diseguaglianze sociali (la povertà è stata ridotta del 10% ma c’è ancora molto da fare perchè il 60% della popolazione è indigente) ed in sintesi nel trasformare un modello economico e fiscale che favorisce le multinazionali”
Per sentire l’intervista completa a Marco Consolo basta cliccare qui, dove troverete anche la corrispondenza da Città del Messico del nostro redattore Andrea Cegna.
CROTONE - Si è svolta ieri, mercoledì 18 settembre, l’udienza per il processo all’attivista curdo-iraniana Maysoon Majidi, da 9 mesi in carcere a Reggio Calabria con l’infondata accusa di essere stata la scafista dell’imbarcazione sulla quale ha raggiunto le coste italiane insieme ad altre persone migranti.
Maysoon è giunta in aula provata dallo sciopero della fame che sta sostenendo per protestare contro l’accusa nei suoi confronti, ma sostenuta da una folla di solidali.
L’attivista curdo-iraniana è potuta intervenire in aula: ha respinto le accuse e chiesto – supportata dal suo avvocato – che le fossero concessi i domiciliari al posto del carcere. Su questo aspetto in particolare il riesame si esprimerà il prossimo 17 ottobre.
Ci ha offerto un commento all’udienza di ieri il suo avvocato, Giancarlo Liberati: potete ascoltarlo qui. Di seguito un estratto dela sua analisi.
APPUNTAMENTI - Si è svolto ieri sera, presso il csa Magazzino 47 di Brescia, l’incontro ‘Cosa succede nel sud della Palestina?’ con l’attivista palestinese Hamudi Hureini. Qui l’audio integrale dell’incontro, a cui hanno partecipato più di 150 persone.
A chiudere la newsletter, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia) e i suoi anniversari. Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere il mondo e poi… trasformarlo.
19 Settembre 1943 - Eccidio Di Boves:
Se hai letto fin qua…
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