Libano: anche l'esercito regolare spara contro gli israeliani. L'Iran: "basta autocontrollo unilaterale"
100 morti tra Gaza e Cisgiordania | Maysoon Majidi; negati per la quinta volta i domiciliari | Piove, mezza Italia trema | A Brescia presidio per Mirko, operaio caduto dal capannone
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Le trasmissioni, comunque, proseguono sulle nostre frequenze: alle ore 20 “C’è Crisi”, un’ora dedicata all’approfondimento internazionale; alle ore 21 Lo Scaffale di Primo (viaggi nell’editoria ribelle e critica); alle ore 22 Radio Fango FM (nuove uscite dall’underground hardcore punk); alle ore 23 FatBeat (musica elettronica) e infine, a mezzanotte, la replica di Undersound, trasmissione studentesca.
LIBANO - L'esercito israeliano ha ordinato per la prima volta di evacuare 25 località a nord del fiume Litani in Libano, tra cui la grande città di Nabatieh, smentendo così nei fatti la foglia di fico di volere una zona “cuscinetto” a sud del Litani: l'obiettivo reale è prendersi tutto il Libano. Dove si combatte, via terra, tra esercito occupante israeliano da un lato e, dall'altro, Hezbollah: 9 i militari israeliani uccisi. Spara contro gli israeliani, ed è la prima volta, anche l'esercito regolare libanese, con un militare di Beirut ucciso a Bint Jbeil, nel sud, mentre l'Organizzazione mondiale della sanità denuncia come in 24 ore siano stati uccisi nei raid israeliani 28 operatori sanitari.
Più a nord Tel Aviv ha bombardato di nuovo la capitale Beirut: ci sono almeno 9 vittime. Raid anche nella valle della Bekaa, in direzione della Siria, mentre ancora più a est, in Iran domani i funerali del leader di Hezbollah, Nasrallah.
Teheran attende pure la rappresaglia di Israele dopo i 200 missili di martedi. Su questo fronte, il presidente Usa Biden ha detto di essere pronto ad aiutare Tel Aviv a colpire “gli impianti petroliferi ”. In replica, una fonte iraniana di alto livello ha detto ad Al Jazeera che Teheran ha inviato un messaggio agli Usa, tramite il Qatar, affermando che "la fase di autocontrollo unilaterale è terminata. Qualsiasi attacco israeliano incontrerebbe una risposta non convenzionale e l'attacco alle infrastrutture israeliane. Non vogliamo comunque una guerra”, si chiude il messaggio.
Le valutazioni su cosa potrebbe accadere ora con Marco De Michelis docente di Storia dei Paesi islamici e del pensiero islamico a Bologna:
PALESTINA - Israele prosegue anche il genocidio in Palestina. Sono 99 le vittime solo oggi a Gaza, con il totale ufficiale arrivato a 41.788 morti dal 7 ottobre 2023, oltre a 96mila feriti e decine e decine di migliaia di dispersi, sotto le macerie. Un morto, un ragazzo di 23 anni, anche vicino a Hebron, nella Cisgiordania Occupata.
Da Gaza a Roma: - 2 alla manifestazione nazionale per Palestina e Libano di sabato 5 ottobre, ore 14 in piazzale Ostiense, metro Piramide, Roma, lanciata da Giovani Palestinesi d'Italia e dall'Udap. La Questura, sospinta dal Governo, conferma la chiusura totale sulla manifestazione, non autorizzata. Domani tavolo tecnico proprio in Questura a Roma per definire il dispositivo poliziesco attorno e dentro la Capitale.
“Sabato saremo in piazza comunque”, dicono gli organizzatori, sostenuti da decine di adesioni da mezza Italia, come la Rete nazionale “Liberi di lottare”, che raduna oltre un centinaio di realtà sociali contro l'ultraliberticida ddl1660.
Su questo abbiamo sentito Ciccio, compagno di Iskra Napoli e della Rete no ddl1660: lo puoi ascoltare cliccando qui.
Sempre verso la manifestazione nazionale del 5 ottobre a Roma, abbiamo raccolto altre due voci, da Genova e Brescia:
MIGRANTI - Resta in carcere Maysoon Majidi, l’attivista 28enne curdoiraniana fuggita via mare dal regime degli Ayatollah, arrestata il 31 dicembre 2023 a Crotone con l’accusa, surreale, di essere una scafista, accusa sempre respinta con segno da Majidi, anche attraverso un lungo sciopero della fame condotto in questi mesi.
Il Tribunale di Crotone, davanti al quale l’attivista é imputata di “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina” (accusa che più volte ha già traballato in aula, come spiegava recentemente il quotidiano “Il Manifesto”) ha rigettato per la quinta volta l’istanza di domiciliari avanzata dell’avvocato Giancarlo Liberati, difensore della donna. Alla richiesta, oggi, si è opposta pure l’accusa.
Ai nostri microfoni le valutazioni post-revoca proprio dell’avvocato Giancarlo Liberati, legale di Maysoon Majidi. Ascolta l’intervista completa qui, oppure di seguito trovi un breve estratto da un minuto, andato in onda nel Giornale Radio:
Ancora migranti, ma da Verona, dove compagne e compagni del Laboratorio Autogestito Paratod@s hanno deciso di chiudere l’esperienza del Ghibellin Fuggiasco, stabile occupato dal 2021 dove abitano attualmente 40 persone senza casa, lavoratori e lavoratrici migranti che non trovano un tetto adeguato al loro salario.
La decisione è stata presa dall’assemblea del Paratod@s a causa delle precarie condizioni della struttura, che si trova proprio a lato del capannone dove ha sede il Paratod@s: lo stabile è pericoloso e non adeguato per essere utilizzato “come alloggio dignitoso per degli esseri umani”. Ne abbiamo parlato qui.
CRISI CLIMATICA - Piove e mezza Italia torna a trattenere il fiato: smottamenti un Umbria, scuole chiuse in Salento, mentre in Romagna evacuazioni preventiva tra Bagnacavallo e Faenza, finite ripetutamente sott’acqua negli ultimi anni.
Più a nord, a Gallarate (Varese), c’è voluto pure un elicottero e i vigili del fuoco - oltre a un nugolo di blindati e agenti in tenuta antisommossa - per abbattere gli alberi del bosco di via Curtatone, difeso dalla resistenza di attiviste e attivisti, iniziata all’alba con un presidio e proseguita poi direttamente sopra gli alberi, per rallentare l’ennesima cementificazione del territorio lombardo.
Le corrispondenze di Radio Onda d’Urto da Gallarate sono qui.
LAVORO - Un operaio 39enne è in gravissime condizioni a Genova: è precipitato da un ponteggio, a dieci metri d’altezza, nel cantiere della nuova ludoteca di Rivarolo.
A Brescia invece rinviata al 13 febbraio 2024 l’udienza preliminare per chiarire le responsabilità per la morte sul lavoro di Mirko Serpelloni, operaio 27enne avvenuta l’11 settembre 2023, dopo un’altra caduta, stavolta da un capannone, quello della Errepi Interni di Manerbio. Fuori dal Tribunale il presidio per chiedere verità e giustizia, per Mirko e tutti i morti di e sul lavoro, con famigliari e amici.
Di seguito, invece, un minuto di collage di voci di familiari e amici:
A chiudere la newsletter, Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia) e i suoi anniversari. Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere il mondo e poi… trasformarlo.
3 ottobre 1968: il massacro studentesco di Tlatelolco, in Messico.
Se hai letto fin qua…
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