Maxi-processo contro Askatasuna. Chiesti 88 anni di carcere a compagni e compagne di Torino
Brescia, venerdì la risposta di piazza alla marcia fascista | Siria, la Turchia ammassa truppe sul confine e bombarda Kobane | Palestina, il genocidio e l'invasione israeliana continua senza freni
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LOTTE SOCIALI - A Torino si è chiusa nel pomeriggio di oggi, martedì, l’udienza del maxi-processo che vede alla sbarra 28 compagne e compagni del centro sociale Askatasuna. Per 16 di loro l’accusa – gravissima – è associazione per delinquere.
Oggi la requisitoria dei pm con l’elmetto Emilio Gatti e Manuela Pedrotta, che ha posticipato il proprio pensionamento per portare a termine questo processo. La Procura ha avanzato richieste di condanna pesantissime, da 1 fino a 7 anni di carcere. Un totale di 88 anni complessivi distribuiti tra le 28 compagne e compagni a processo. L’aggiornamento con Martina, del centro sociale Askatasuna.
Il commento, a fine udienza, di Martina del centro sociale Askatasuna di Torino:
Inizialmente, l’accusa era stata definita come ‘sovversiva’, ma è stata successivamente modificata in ‘associazione a delinquere’.
La prima risposta di compagne e compagni è stata la campagna Associazione a Resistere, per supportare e sostenere la lotta collettiva. Qui il sito internet della campagna, qui l’articolo completo sul nostro sito.
Ancora processi alle lotte sociali. Mercoledì 18 dicembre ci sarà una nuova udienza per l’estradizione dalla Francia in Ungheria di Gino, compagno milanese che attualmente si trova in carcere a Parigi, accusato di aver preso parte alle contestazioni antifasciste che hanno avuto luogo a Budapest nel febbraio del 2023.
E’ ancora in carcere in Ungheria con le stesse accuse di Maja, estradata dalla Germania, “in condizioni indegne” come aveva denunciato a suo tempo Ilaria Salis.
In occasione dell’udienza mercoledì, 18 dicembre, di fronte al Consolato francese a Milano in piazza Stati Uniti d’America è stato organizzato un presidio. Tutte le informazioni qui.
Ancora iniziative di piazza antifasciste, ma da Budapest ci spostiamo a Brescia.
Si svolgerà venerdì 20 dicembre il presidio antifascista e antirazzista in risposta alla marcia dei gruppuscoli neofascisti bresciani della sigla “Brescia identitaria” che hanno sfilato da parco Gallo alla stazione venerdì 13 dicembre.
L’iniziativa lanciata da CGIL e Anpi sta avendo tantissime adesioni e prevede il concentramento alle ore 17,30 in Largo Formentone sotto la lapide dei caduti dell’eccidio di Piazza Rovetta e della Resistenza per poi spostarsi in Piazza Loggia per la deposizione di una corona alla stele delle vittime della Strage del 28 maggio 1974.
Le interviste a:
Il contributo di Francesco Bertoli, segretario generale della Camera del Lavoro di Brescia;
Umberto della nostra redazione e Giorgio Cremaschi del Coordinamento Nazionale di Potere al Popolo
MEDIO ORIENTE - Continuiamo la newsletter di quest martedì tornando a parlare di quanto sta accadendo in Siria a seguito della caduta del regime di Assad.
La Turchia continua ad ammassare truppe al confine per invadere con le sue milizie jihadiste la città di Kobane, simbolo della lotta anti-Isis e della rivoluzione confederale del nord-est siriano. Da questo martedì 17 dicembre in corso anche bombardamenti di artiglieria sulla città.
Un estratto dell’intervista a Murat Cinar, giornalista turco e nostro collaboratore:
Qui l’intervista e articolo completi.
Su quanto sta accadendo in Siria giovedì 19 dicembre, alle ore 18.30, si svolgerà a Brescia, presso il CSA Magazzino 47 (via Industriale, 10), un incontro informativo su quanto sta accadendo in Siria (di seguito la locandina), con l’avanzata di Hayat Tahrir al Sham e le altre milizie islamiste verso Damasco e la caduta del regime di Assad, meno di due settimane dopo. Qui tutte le informazioni.
Israele intanto prosegue il genocidio in Palestina. Mentre si rincorrono sempre più frequenti le voci su una tregua imminente a Gaza, per ora l'unica realtà resta quelle delle bombe.
Dal 7 ottobre 2023 a oggi sono più di 45mila i morti ammazzati ufficiali, di cui 31 nelle ultime 24 ore: bombardate Daraj, Shati, Jabalia e Beit Lahia, nel nord assediato da quasi 3 mesi. Qui sono quotidiani anche gli attacchi sull’ospedale Kamal Adwan.
Da oltre un anno la furia genocida di Israele mette nel mirino gli operatori sanitari palestinesi e le ong internazionali che operano a Gaza. Sulla situazione sanitaria interviene l’Oms che è tornata a chiedere la "tutela dell'assistenza sanitaria", aggiungendo poi l’ennesimo appello: “questo inferno deve finire, serve il cessate il fuoco subito”.
Replica del ministro israeliano della Difesa, Katz, secondo il quale “Israele manterrà il controllo militare della Striscia per molto, molto tempo”, mentre il suo collega, il colono fascista Smotrich, torna a rilanciare l’idea di annettere tout court anche la Cisgiordania. Su quest’aspetto abbiamo intervistato oggi Fabian Odeh, compagno italopalestinese da anni a Brescia, rientrato da poco proprio dalla Cisgiordania.
Solidarietà internazionale alla Palestina. L’Irlanda interviene formalmente nella causa del Sudafrica contro Israele aperta alla Corte Internazionale di Giustizia, che accusa Tel Aviv per il genocidio in corso a Gaza da oltre 14 mesi.
Nello specifico Dublino, con il ministro degli Esteri (e probabile, futuro premier) Michael Martin, ha detto di essere preoccupata “che un’interpretazione molto ristretta di ciò che costituisce genocidio porti a una cultura dell’impunità in cui la protezione dei civili è ridotta al minimo”.
Oggi, sulle nostre frequenze, anche:
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia) e i suoi anniversari. Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere il mondo e poi… trasformarlo.
17 Dicembre 1819 - Proclamata la Repubblica di Colombia:
Se hai letto fin qua…
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