Migranti: riprende la deportazione di migranti nei centri-lager in Albania voluti dal Governo Meloni
La premier indagata sul caso Almasri | Testimonianza da Jenin sui raid israeliani in corso | Proteste in Serbia, si dimette il premier Vučević | Barcellona e Bologna, lotta contro la gentrificazione
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MIGRANTI - E’ ripresa la deportazione dei migranti in Albania, nei centri-lager italiani costruiti a Shengjin e Gjader. Il Governo italiano tenta per la terza volta di far ripartire l’accordo sottoscritto un anno fa dai premier Giorgia Meloni ed Edi Rama.
Al porto di Shengjin, in Albania, sul pattugliatore Cassiopea della Marina Militare, sono arrivati i 49 migranti bloccati nel weekend a sud di Lampedusa e ora in fase di deportazione nei Cpr offshore voluto dal governo Meloni. A bordo si trovano cittadini bengalesi (in maggioranza), egiziani, ivoriani e gambiani.
Nell'hotspot verranno sottoposti alla "procedura accelerata di frontiera" per la presentazione richiesta di asilo. Tutto potrebbe saltare se, come accaduto ad ottobre e novembre scorsi, il giudice non convaliderà il trattenimento nel vicino centro di Gjader.
Nell’attesa la Meloni riapre politicamente il fronte albanese, per nascondere l’aumento degli sbarchi, soprattutto dalla Libia, dove il governo italiano ha riportato – con tanto di volo di Stato – il torturatore di migranti Almasri. In meno di un mese sbarcate oltre 3mila persone, il 136% in più del 2024, con Lampedusa resta il principale punto d’approdo.
Proprio sul caso Almasri è indagata la premier Meloni, come denunciato dalla stessa nel pomeriggio di oggi tramite social. I reati ipotizzati: favoreggiamento e peculato in relazione alla vicenda del rimpatrio del torturatore libico. Avviso di garanzia inviato anche al ministro Nordio, Piantedosi e al sottosegretario Mantovano.
PALESTINA - Da otto giorni, la città di Jenin e il suo campo profughi nei territori palestinesi della Cisgiordania occupata sono al centro di un violento attacco da parte delle forze israeliane e le devastazioni sono visibili in ogni angolo della città.
Le truppe di Tel Aviv hanno preso d’assalto il quartiere di al-Zahra, trasformando le case delle famiglie Abu Hazim e al-Daher in fortini militari.
Ogni giorno che passa, la situazione peggiora. Le forze israeliane continuano a bombardare e distruggere le case, separando le zone di Jenin con strade smantellate e abitazioni rase al suolo. A causa di questo assalto, 17 civili sono stati uccisi, mentre decine sono rimasti feriti o arrestati.
“Quello che succede nella città di Jenin è un incoraggiamento all’estrema destra israeliana. Ci aspettiamo attacchi contro civili palestinesi da parte dei coloni che hanno avuto la luce verde da parte del governo”
Khalid, abitante di Jenin, ai microfoni di Radio Onda d’Urto, ascoltalo qui.
SERBIA - Si dimette, dopo mesi di proteste, il primo ministro Miloš Vučević.
Da novembre 2024 in Serbia si sono susseguite ampie manifestazioni studentesche, sostenute tra gli altri dai lavoratori del settore agricolo. Ieri, lunedì, a Belgrado una nuova, grande protesta antigovernativa da parte di studenti e studentesse, che da settimane bloccavano l’attività didattica in varie università scendendo in piazza pressocchè quotidianamente.
I giovani serbi chiedevano al Governo di assumersi le responsabilità del crollo – il primo novembre scorso – di una tettoia alla stazione ferroviaria di Novi Sad, il cui bilancio è stato di 15 morti.
Proseguiamo FuoriOnda con le lotte sociali, andando in due città simbolo della gentrificazione. Barcellona e Bologna.
BARCELLONA - Scontri, cariche e resistenza al Raval, quartiere popolare nel centro di Barcellona, investito da anni da un violento processo di gentrificazione turistica.
La Guardia urbana e i Mossos d’Esquadra sono arrivati a sorpresa all’alba di martedì 28 gennaio per sgomberare l’Antiga Massana, uno dei più grandi spazi sociali catalani, dal 2020 “Espai sota control popular”, “spazio sotto il controllo popolare”.
Si tratta di un punto di riferimento per tutto il centro della capitale catalana per quanto riguarda, in particolare, le reti di mutuo aiuto nate nel periodo pandemico e la lotta per il diritto all’abitare.
BOLOGNA - Un comunicato e un presidio. È questa la risposta che gli/le ex militanti dello storico spazio sociale XM24 hanno organizzato per oggi, martedì 28 gennaio, in concomitanza della presentazione di Fioravanti 24, il “progetto di abitare collaborativo” che il comune di Bologna ha deciso di far sorgere negli spazi sgomberati nel 2019 di XM24.
Per i/le militanti dell’ex Spazio Pubblico Autogestito è “l’ennesima presa in giro”: per loro il maxiprogetto di gentrificazione voluto dal Comune non farà altro che creare una “comunità di serie A, di persone e lavanderie selezionate per i loro meriti attivistici, meritevole di un investimento di più di 5 milioni di euro, mentre la stessa amministrazione strozza l’associazionismo ospite nelle proprietà comunali e Acer abbandona e svende il proprio patrimonio a fronte dell’emergenza abitativa”.
CONGO - Miliziani dell’M23 avanzano nei territori a est della Repubblica Democratica del Congo.
Il gruppo armato, insieme ai soldati ruandesi, controllerebbero l'aeroporto di Goma, capitale della regione orientale della RdC: lo afferma una fonte della sicurezza. Il bilancio – parziale – delle vittime è di 17 morti e 400 feriti, con decine di migliaia di persone in fuga dall’est del Congo.
A chiudere la FuoriOnda la pagina locale, con le notizie su Brescia affrontate questo martedì sulle frequenze e sul portale di Radio Onda d’Urto:
Non un malore ma un omicidio sul lavoro quello sulle piste da sci in Val Palot;
Dopo l’incendio pulizia collettiva della Torre Cimabue a San Polo.
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia) e i suoi anniversari. Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere la storia dei movimenti operai, di classe e rivoluzionari.
28 gennaio 1917 - Stati Uniti, Carmelita Torres accende la rivolta di Bath:
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