Morta Licia Pinelli. Da mezzo secolo chiedeva verità per il marito Pino, "volato" dalla Questura di Milano nel 1969
In Italia i migranti deportati in Albania| Medio Oriente: Palestina e Libano, decine di vittime | Manovra: Governo - sindacati, nessuna intesa | Baku: via a Cop29 | Brescia: assemblea no ddl 1660
Buonasera,
qui è FuoriOnda, la newsletter quotidiana nei giorni feriali di Radio Onda d’Urto.
A cura della redazione informativa, viene pubblicata non appena chiudiamo la porta della redazione alle 20: come tutte le email, tu la puoi leggere quando vuoi!
Una volta chiusa la redazione informativa, proseguono le trasmissioni sulle nostre frequenze: alle 20 All that jazz (di e con Paolo Bruno); alle 21 Punk rock city (con Luciano “Cianotik” Taffurelli); alle 22 Desert Caravan (musica e culture psichedeliche); alle 23 Revolution Rock; alla mezzanotte la replica di Rebeldias.
LICIA PINELLI - “Licia Pinelli è stata una bandiera, un simbolo. Oltre che ad essere vittima, è stata una donna che con il suo silenzio ha saputo dare la più preziosa delle testimonianze”. Inizia così il ricordo di Licia Pinelli che Mauro De Cortes, del Circolo anarchico Ponte della Ghisolfa, ha tracciato per Radio Onda d’Urto.
Licia, morta oggi a 96 anni, era moglie del ferroviere anarchico Giuseppe “Pino” Pinelli, fatto volare dalla questura di Milano il 15 dicembre 1969 mentre polizia e apparati dello stato costruivano la montatura per accreditare le responsabilità degli anarchici nella strage di Piazza Fontana, avvenuta il 12 dicembre di quell’anno.
Il ricordo di Mauro De Cortes, del Circolo anarchico Ponte della Ghisolfa di Milano e amico personale di Licia Pinelli: ascoltalo qui.
Di seguito, invece, l’audio da un minuto del Giornale Radio, con la stessa Licia Pinelli che ricorda come le fu comunicata dalla Questura la morte del marito:
MIGRANTI - Il Tribunale di Roma ha rimesso il caso dei 7 migranti deportati nel Cpr italiano di Gjader in Albania alla Corte di giustizia europea, sospendendo la convalida del trattenimento. I cittadini egiziani e bengalesi, da venerdì nel lager italiano costruito in Albania, saranno riportati già nella notte a Brindisi. Ascolta Francesco Ferri, di Action Aid, in Albania con il Tavolo Asilo e Immigrazione.
L’intervista completa è qui.
SCIOPERO! - Sono state 6 le ore di incontro a Palazzo Chigi fra governo e sindacati sulla manovra economica. Cgil e Uil confermano lo sciopero generale del 29 novembre, quando - con parole d’ordine proprie - si fermeranno anche diversi sindacati di base come Cub, Cobas, Adl Cobas, Clap, Sial Cobas, Sgb.
Al tavolo romano, oltre a confederali e qualche sigla autonoma, c’era l’Unione sindacale di base, che si fermerà il 13 dicembre. L’intervista fuori da palazzo Chigi a Cristiano Fiorentini, esecutivo nazionale Usb. Ascolta o scarica.
MEDIO ORIENTE - Stragi continue tra Palestina e Libano per mano israeliana. A Gaza siamo al 402esimo giorno di genocidio, con quasi 44mila vittime (in 24 ore stragi a Jabalia e Deir El Balah), mentre in Libano una cinquantina le vittime di oggi, compresi numerosi bambini colpiti nei dintorni di Beirut e nel sud, dove però Tel Aviv non riesce comunque ad avanzare, bloccato sul terreno da Hezbollah.
In Europa invece 50 fermi ad Amsterdam domenica, durante una manifestazione proPalestina, vietata dal Comune dopo gli scontri post gara con il Maccabi Tel Aviv.
Dal Libano ascolta il giornalista Pasquale Porciello, nostro collaboratore.
Su Amsterdam, invece, ricostruiamo l’ultima settimana con una compagna italiana
BOLOGNA – Radio Onda d’Urto è tornata poi a Bologna, dopo il sabato antifascista, con migliaia di persone in piazza contro la sfilata dei neofascisti di Casapound e Rete dei Patrioti a due passi dalla stazione ferroviaria, teatro della strage del 2 agosto 1980. Oggi proseguono le polemiche politiche tra Comune e Governo, con lo sguardo già rivolto alle elezioni regionali di domenica 17 e lunedì 18 novembre. Abbiamo sentito Federico della redazione emiliano-romagnola di Radio Onda d’Urto.
BRESCIA - “Le lotte sociali e la solidarietà non si processano”. In continuità con l’assemblea pubblica del 9 ottobre al csa Magazzino 47, nuovo incontro per discutere delle modalità e dei contenuti di un’iniziativa di piazza contro il ddl 1660, cosìdetto “sicurezza”, e delle prospettive della mobilitazione. L’appuntamento pubblico è per domani martedì 12 novembre 2024, in via Industriale 10, alle ore 20.
All’appello lanciato da Diritti per Tutti, Csa Magazzino 47, Collettivo Onda Studentesca e Collettivo Gardesano Autonomo hanno risposto decine di realtà come spiega Umberto Gobbi, di Diritti per Tutti. L’intervista completa è qui, di seguito invece l’estratto da un minuto del Giornale Radio:
Ascolta anche:
A chiudere la newsletter…Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia) e i suoi anniversari. Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere il mondo e poi… trasformarlo.
11 novembre 2007: un poliziotto uccide l’ultras laziale Gabriele Sandri:
Se hai letto fin qua…
… è perché consideri Radio Onda d’Urto uno strumento di informazione importante! La newsletter Fuorionda nasce per dare ancora più visibilità a lotte, iniziative, commenti. Radio Onda d’Urto da sempre vive senza pubblicità, sostenendosi solo con il vostro aiuto e le iniziative di autofinanziamento.
Se pensi che sia importante continuare a tenere viva la radio e aumentare gli spazi di informazione utili a chi ci ascolta, come questa newsletter, considera di abbonarti e di inserire il codice fiscale 02084620174 nella tua dichiarazione dei redditi nello spazio apposito dedicato al 5X1000. Se sei già tra chi ci sostiene, aiutaci diffondendo questa newsletter e la conoscenza della nostra radio!