Morte sul lavoro di Mirko Serpelloni. Condannato per omicidio colposo il padrone della ditta
La madre di Mirko: "giustizia è stata fatta" | Palestina: corrispondenza da Ramallah con Luisa Morgantini | Ucraina: Trump e Putin trattano senza Kiev e Ue, l'analisi di Alberto Negri
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BRESCIA - Condannato a 3 anni e 4 mesi per omicidio colposo il padrone della ditta Bettinelli Group di Robecco d’Oglio per la quale lavorava Mirko “Sick” Serpelloni, 27enne musicista e illustratore, deceduto nel settembre 2023 dopo una caduta da 6 metri nel crollo di un lucernario all’interno della Errepi Interni di Manerbio.
L’accusa chiedeva 2 anni e 4 mesi, ma il giudice non ha concesso attenuanti. Rinviato a giudizio il prossimo 28 marzo invece il proprietario della Errepi Interni, stabile che aveva commissionato i lavori, dopo che il giudice ha deciso di rigettare la richiesta di non luogo a procedere.
“Il datore di lavoro Bettinelli è stato condannato. Giustizia per Mirko è stata fatta”,
fa sapere ai microfoni di Radio Onda d’Urto Maruska, madre di Mirko Serpelloni.
“La soddisfazione è tanta da parte mia, di mia figlia e degli amici. Uscire dal tribunale e sapere che una persona è stata condannata per tutte le negligenze che ha avuto è stata una soddisfazione, perchè comunque sai che il tuo caro non è morto per nulla”.
La famiglia e gli amici di Mirko non si sono limitati ad attendere l’esito dell’udienza, hanno organizzato diverse iniziative per tenere viva la sua memoria e sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della sicurezza sul lavoro. E anche oggi, durante la seconda udienza, amici e famigliari, hanno organizzato un presidio fuori dal tribunale (in foto).
Qui le interviste complete a Maruska, madre di Mirko, e a Eva, la sorella.
Sempre in tema di omicidi sul lavoro e tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro domenica 16 febbraio verrà ricordato l’anniversario della strage nel cantiere Esselunga a Firenze che costò la vita a 5 operai lo scorso anno.
“Un anno senza giustizia per i cinque operai uccisi dal peso del profitto a tutti costi” denuncia l’Assemblea 16 Febbraio, promossa da residenti, movimenti e sindacati di base (Cub, Cobas e USB). L’intervista a Dmijtri Palagi Sinistra Progetto Comune che aderisce all’Assemblea 16 febbraio.
PALESTINA - Hamas ha annunciato di volere implementare l'accordo di cessate il fuoco a Gaza e quindi procedere con il rilascio di 3 israeliani sabato, in cambio di un centinaio di prigionieri politici palestinesi.
Hamas aggiunge che i mediatori egiziani e qatarini hanno promesso di “rimuovere gli ostacoli che impediscono il flusso di aiuti umanitari a Gaza”. Su questo fronte, ieri sera per la prima volta Israele ha consentito a un numero significativo di camion umanitari di raggiungere il devastato nord della Striscia, dove migliaia e migliaia di palestinesi sono letteralmente accampati in mezzo alle macerie provocate da 15mesi di genocidio.
Permane invece il divieto israeliano sui macchinari pesanti, fondamentali proprio per rimuovere le macerie e cercare così i resti dei 12-15mila dispersi.
In Cisgiordania, intanto, non si ferma l’operazione israeliana Muro di Ferro: raid e assedi si segnalano a Jenin, Tulkarem, Tubas, ma le violenze sono più o meno ovunque. Nelle ultime ore arresti a Ramallah, un ferito grave a Nablus, attacchi di droni su Jenin, solo per segnalare gli episodi principali legati all’esercito occupante.
Il fragile accordo è messo sotto pressione anche dalle dichiarazioni di Trump che minaccia di riprendere il fuoco se gli ostaggi non verranno liberati entro sabato. La situazione è aggravata dalle affermazioni del ministro della Difesa israeliano Israel Katz che ha nuovamente minacciato di riprendere la guerra a Gaza, mettendo a repentaglio il rilascio di tre prigionieri israeliani previsto per sabato.
La Turchia ha ribadito l’indisponibilità - al pari degli stati arabi nei giorni giorni – di fronte alle mire Usa di deportare 2 milioni di palestinesi da Gaza nei paesi confinanti, per lasciare spazio alla folle speculazione immobiliare di Trump, la cosiddetta “Riviera del Mediterraneo”.
A opporsi al piano Trump oggi anche diverse realtà solidali con la popolazione palestinese che hanno protestato nei pressi del consolato USA di Milano. Il collegamento con Elio, del cs Vittoria:
UCRAINA - Donald Trump ha fatto sapere di aver avuto un lungo confronto telefonico con il presidente russo Vladimir Putin. Il presidente Usa ha riferito che a breve ci sarà un incontro in presenza tra i due, in Arabia Saudita, per avviare colloqui sulla guerra in Ucraina.
Per ora, i due sostengono di voler “iniziare immediatamente dei negoziati” per impostare un accordo di pace alla soglia dei 3 anni dall’inizio dell’invasione su larga scala del paese da parte dell’esercito russo alla fine di febbraio 2022. Stavolta anche dal Cremlino è arrivata la conferma. Putin ha affermato di essere pronto a ospitare Trump a Mosca.
Fuori dai giochi sia Zelensky, aggiornato a cose fatte dalla Casa Bianca, che l’Unione Europea, costretta a chiedere di potere sedere al tavolo. Trump, per un futuro accordo, scarica Bruxelles e dà l’ok a lasciare l’Ucraina fuori dalla Nato, mentre Zelensky e la Ue vorrebbero l’ingresso di Kiev nell’Alleanza atlantica. “È prematuro parlare di un ruolo di Bruxelles nei negoziati”, ha detto il portavoce del Cremlino, Peskov, per chiarire come Mosca non voglia i paesi europei al tavolo delle trattative.
Ai microfoni di Radio Onda d’Urto l’analisi del giornalista Alberto Negri, editorialista de Il Manifesto. Di seguito un estratto dell’intervista:
Su Radio Onda d’Urto abbiamo approfondito:
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia). Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere la storia dei movimenti operai, di classe e rivoluzionari.
13 Febbraio 1921 - Funerali a Mosca dell'anarchico Kropotkin:
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