Palestina: 2mila morti dal 18 marzo, seconda ondata del genocidio
25 Aprile: piazze mobilitate per la Liberazione nonostante i "sobri" paletti tra le ruote del Governo | Usa: proteste e repressione, l'istruzione primo obiettivo di Trump |
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PALESTINA - Arrivano a 2mila le vittime ufficiali a Gaza da quando - il 18 marzo - Israele ha ripreso il genocidio su larga scala. In 24 ore molte decine le vittime – il numero ufficiale è fermo a 52, ma è parziale - tra Nuseirat e il mercato di Jabalia (solo qui 18 morti), entrambe nel nord, dove è arrivato oggi pomeriggio l’ennesimo ordine di sgombero per le migliaia di persone delle aree di Beit Hanoun e Sheikh Zayed.
Altri raid nel centro della Striscia e in particolare a est di Gaza City. Qui tra le vittime (10) anche due gemelle di 4 anni, Saba e Sana Abu Saif. La loro famiglia era accampata dentro le macerie della propria casa, a poca distanza dall'ospedale pediatrico al-Durrah, chiuso per le bombe israeliane che hanno messo fuori uso il reparto di terapia intensiva e i pannelli per la produzione di energia dell'ospedale.
Sempre sul fronte sanitario, la famiglia del paramedico palestinese Asaad al-Nassasra, sopravvissuto alla strage di Rafah, nel sud di Gaza, in cui l'Idf ha ucciso 15 operatori umanitari a marzo, ha presentato una petizione all'Alta Corte di giustizia chiedendo informazioni su dove si trovi davvero e perchè. Solo domenica i militari occupanti hanno confermato che al-Nassasra è detenuto in Israele. Da qui la petizione depositata da HaMoked, organizzazione israeliana per i diritti umani.
Oltre agli ospedali a Gaza prese di mira, ancora una volta, le tende degli sfollati vicino Khan Younis, cioè l'intera popolazione di Gaza, dal momento che in un anno e mezzo Tel Aviv ha raso al suolo la Striscia, cancellando dalla faccia della terra intere città, come Rafah, grande – prima del 7 ottobre – come Brescia.
Da Gaza alla Cisgiordania Occupata: qui i coloni hanno incendiato case e campi di palestinesi sia nella Valle del Giordano che a Betlemme, con 5 feriti, mentre l’esercito occupante continua ormai da oltre 3 mesi l’assedio contro le città di Tulkarem e Jenin. Raid oggi pure a Nablus, con l’arresto di 2 esponenti della Resistenza. La popolazione locale ha cercato di impedire i rapimenti, ricevendo in cambio gli spari sulla folla dei soldati occupanti; almeno 4 i feriti, ricoverati negli ospedali della zona.
Lato internazionale: in Spagna il governo del socialista Sanchez è stato costretto a rescindere il contratto per 15 milioni di proiettili da un'azienda israeliana, la Imi System per 6,6 milioni di euro, dopo le minacce della sinistra di Sumar di far venire meno la maggioranza e le proteste arrivate dai principali sindacati iberici.
Poco più a sud, in Marocco, da giorni migliaia di persone a Casablanca e Tangeri contro l’arrivo di due navi Maersk cariche di componenti destinati ai caccia F-35 utilizzati da Tel Aviv nel genocidio in corso a Gaza. La mobilitazione, guidata dall'UMT e dal CDT, i principali sindacati dei portuali marocchini, ha raccolto la chiamata del Palestinian Youth Movement al boicottaggio di questa compagnia.
Infine l’Italia. Approderà alla Camera dei Deputati il 19 maggio la mozione unitaria di M5s, Pd e Avs su Gaza, mentre è già arrivato vicino a quota 1300 firme di lavoratori e lavoratrici dell’università l’appello a Farnesina e Crui affinchè sospendano il bando Maeci 2025, rivolto a progetti congiunti di ricerca sulla e cooperazione industriale, scientifica e tecnologica tra Italia e Israele.
Partigiani in strada a Brescia il 25 aprile 1945, lungo via Pusterla
25 APRILE - In Italia tra poche ore sarà l’80esimo anniversario dalla Liberazione dal nazifascismo. Innumerevoli le iniziative di piazza, nonostante il tentativo bieco del governo più a destra di sempre, in Italia, di nascondere la Festa della Liberazione sotto il manto della morte di Bergoglio e dei giorni di lutto nazionale, ben 5, cosa mai accaduta, di fatto fino a sabato, quando dopo i funerali ci sarà un corte funebre lungo 6 chilometri fino alla Basilica di Santa Maria Maggiore, dove si terrà la tumulazione in formata “privata e riservata”, comunica il Vaticano.
Sempre a Roma, ma dentro i palazzi del potere, oggi celebrazioni ufficiali del 25 Aprile tra Senato e Camera. Polemiche e botte e risposta per la decisone di annullare le iniziative del 25 Aprile in diverse località. Le ultime, in ordine di tempo, sono Genazzano, vicino Roma, e due Comuni del Bresciano, Ono San Pietro e Cividate Camuno, in Vallecamonica.
Sempre a Brescia ci sarà invece il tradizionale appuntamento nel quartiere Carmine, in centro storico del capoluogo. Si parte a mezzogiorno, nel piazzale delle scuole Calini, con stand enogastronomici, banchetti politici e musica dal vivo, mentre gli organizzatori dell’Anpi Caduti di piazza Rovetta hanno deciso di sospendere i djset. Sempre da “Carmine Resistente”, alle 16.30, partirà il corteo antifascista verso Piazza della Loggia. All’interno del corteo ci sarà anche lo spezzone “Resistenza contro le guerre, il genocidio e il dl sicurezza”, con Magazzino 47, Diritti per tutti, Collettivo onda studentesca, Collettivo gardesano autonomo, Cobas e Cub Brescia.
Sempre a Brescia, nel corteo del 25 Aprile, ci sarà anche uno spezzone del Coordinamento Palestina, cartello di realtà che da un anno e mezzo si mobilita, a cadenza di fatto settimanale, contro l’occupazione coloniale sionista, il genocidio in corso a Gaza e le complicità internazionali con la destra israeliana.
Ancora in ambito 25 Aprile, su Radio Onda d’Urto abbiamo presentato la tre giorni organizzata da realtà antifasciste e antirazziste di Como. Appuntamento clou domenica 27 aprile a Dongo, luogo in cui terminò, pochi giorni dopo la Liberazione, la fuga di Mussolini, fermato e giustiziato dai partigiani mentre scappava verso la Svizzera, nascosto in un camion militare nazista, travestito da…soldato tedesco.
USA - Oltre 200 ex funzionari della sicurezza nazionale e diplomatici Usa chiedono di opporsi a quello che definiscono “l’attacco” alla democrazia da parte di Trump. In una lettera aperta, i funzionari affermano che il “fondamento morale” della (presunta) “leadership globale americana è a rischio”.
Sempre contro Trump, l’American Association of University ha chiesto ad un giudice federale del Massachusetts di bloccare la revoca dei visti e la detenzione di studenti e studiosi non cittadini. La causa arriva dopo che oltre 1.000 studenti e accademici hanno visto i loro visti cancellati nelle ultime settimane, a volte per banali violazioni del codice della strada o senza alcuna causa evidente, secondo i documenti depositati in tribunale. Ciò ha prodotto decine di cause legali individuali con gli studenti che si affannano per mantenere il loro status legale.
Il tutto mentre il grosso delle principali università Usa si è già schierata, tra cause legali e appelli, contro i maxitagli imposti dal tycoon. Sono infatti 150 gli atenei – tra cui Harvard, Princeton, Brown, Mit e Yale – che hanno condannato “l’eccesso di potere” e l'”ingerenza politica” del governo negli affari accademici, in una lettera diffusa subito dopo l’annuncio della causa legale al Governo intentata da Harvard.
Causa per i miliardi di fondi congelati in nome di una presunta campagna contro l’antisemitismo nei campus. Dietro le mosse della Casa Bianca, che ha minacciato Harvard di revocare lo status esentasse e di negare la possibilità di ammettere studenti stranieri, c’é il tentativo di portare sotto il controllo ideologico dell’amministrazione le facoltà accademiche.
Intanto negli Usa il Ministero dell’Istruzione comincerà il mese prossimo a riscuotere prestiti studenteschi in default anche attraverso la trattenuta forzata dei salari. La misura riguarda potenzialmente circa 5,3 milioni di ex studenti rimasti indietro con la restituzione dei debiti contratti con lo stato per poter frequentare l’università.
Su Radio Onda d’Urto puoi anche ascoltare:
Il 25 aprile 2025 sarà l’ottantesimo anniversario della Liberazione d’Italia dall’occupazione nazista e dalla dittatura fascista. Radio Onda d’Urto dedica a questa data la programmazione del suo palinsesto, mandando in onda ogni giorno due trasmissioni speciali [qui tutte le puntate].
Le trasmissioni di giovedì 24 aprile:
Terza e ultima puntata dell’ inchiesta realizzata nelle scuole bresciane sul 25 aprile e la Resistenza. Queste interviste a studenti e studentesse, principalmente delle scuole Leonardo, Gambara, Sraffa, sono commentate dal professor Angelo D’Orsi che ha insegnato Storia del pensiero politico all’ Università di Torino, studioso di Gramsci e autore di numerosi saggi.
Quinta puntata dedicata ai Sentieri Partigiani e ai luoghi della Memoria della Resistenza. Intervista a Paolo Calvino, autore delle guide Il cammino nella Resistenza. Dalla Valle Varaita alla Valle Belbo, trenta tappe di cammino attraverso i luoghi che hanno segnato la storia della ribellione al nazifascismo nel cuneese e In cammino nella prima zona Liguria. Itinerari alla scoperta dei luoghi della Resistenza.
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia). Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere la storia dei movimenti operai, di classe e rivoluzionari.
24 aprile 1954: nasce Mumia Abu Jamal, prigioniero politico Usa.