Palestina: a Gaza verso la riapertura del valico di Rafah. L'Onu: "2.500 bambini rischiano la morte"
In Germania bocciata la legge antimigranti | La Montagna non si arrende: iniziative a Edolo e Milano | Siria: 41 civili uccisi in Rojava dai turcojihadisti |
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Le trasmissioni, intanto, proseguono sulle nostre frequenze: alle ore 20 al via Jailhouse Rock: suoni, suonatori e suonati dal mondo delle prigioni, a cura di Antigone Onlus; alle 21 Lupo Ululi…musica strana; alle 22 Rasta Reggae Radio, trasmissione di musica reggae e dub; alle 23 Brain Splatters, musica e culture elettroniche.
Qui tutti i modi in cui potete ascoltare in diretta Radio Onda d’Urto!
PALESTINA - Ai microfoni di Radio Onda d’Urto venerdì 31 gennaio la corrispondenza da Deir El Balah, Gaza, con Diego Regosa, coordinatore per l’emergenza a Gaza dell’ong Cesvi, per descrivere la situazione post-cessate il fuoco. “Le percentuali di distruzione del nord della Striscia è del 90%; percentuali variabili tra il 75 e il 90% nel centro e nel sud. Questo significa che molte persone stanno tornando a… nulla”, dice Regosa ai nostri microfoni. Ascoltalo qui
Sul terreno intanto si attende, sabato, il quarto scambio di prigionieri; 3 coloni israeliani del kibbutz di Nir Oz (uno è un cittadino Usa) in cambio di 90 prigionieri politici palestinesi, mentre oggi navi da guerra israeliane hanno sparato e ucciso un pescatore di soli 19 anni, Saher al-Qaran, nelle acque costiere di Gaza.
In Egitto continuano i negoziati per la seconda parte dell’intesa, mentre da oggi inizia la missione Ue (previsto anche un contingente di carabinieri italiani) al valico di Rafah, in procinto di riaprire, seppur parzialmente, ai pedoni. La Ue dovrebbe consentire i trasferimenti fuori dalla Striscia, in particolare dei feriti più gravi; su questo l’Onu ha chiesto l’immediato trasferimento di almeno 2.500 bambini, definiti “a rischio immediato di morte” per ferite o malattie croniche. 14mila invece le persone che, per l’Oms, andrebbe evacuate quanto prima per problemi sanitari di ogni genere.
Da Gaza alla Cisgiordania, dove Tel Aviv continua l’assalto a Jenin, Tulkarem e Tubas. Più a sud, non lontano da Hebron, nella tarda serata di giovedì è stata finalmente rilasciata Luisa Morgantini, 84 anni, già vicepresidente del Parlamento Europeo (europarlamentare eletta come indipendente con Rifondazione Comuista) e oggi a capo di AssoPace Palestina, fermata dagli israeliani con il giornalista del Sole 24 Ore Roberto Bongiorni, Mohammed Barakat, guida palestinese di Gerusalemme e Sami Hureini, attivista palestinese di Youth of Sumud, ultimo dei rilasciati, nella tarda serata, senza alcuna accusa specifica, se non quella di avere genericamente violata una (presunta, non segnalata nè identificata) “zona militare”, ossia terra palestinese arbitrariamente sottratta da Tel Aviv e in particolare dalla colonia illegale di Kyrat Arba, una delle più estremiste, dove risiede Ben Gvir, leader del partito fascista dei coloni, il cosiddetto “Potere ebraico”.Ai microfoni di Radio Onda d’Urto la testimonianza della stessa Luisa Morgantini dopo il rilascio: ascoltala qui.
Sempre sulla Palestina, ma passando dall’Italia: sabato 1 febbraio manifestazione nazionale a Roma dei Sanitari per Gaza, che abbiamo presentato con Francesca, tra le portavoci nazionali dei Sanitari per Gaza:
Sabato corteo solidale con la Palestina pure a Milano, come ogni sabato da ottobre 2023. A Bergamo, invece, la Rete Bergamo per la Palestina ha preso pubblicamente parola dopo la sospensione del Consiglio comunale per chiedere all’Amministrazione di prendere posizione sul genocidio in corso: ascolta qui.
LA MONTAGNA NON SI ARRENDE - Restiamo (anche) in Lombardia con le iniziative di avvicinamento alla mobilitazione nazionale diffusa su Alpi e Appennini “La Montagna non si arrende” di domenica 9 febbraio (c’è anche Ponte di Legno tra le località in lotta), a un anno dalla cerimonia inaugurale delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 i cui cantieri avanzano divorando territori e risorse pubbliche. Tra le tante assemblee stasera, venerdì, appuntamento a Edolo, domenica a Milano. Qui il nostro approfondimento con voci, analisi e info logistiche.
MIGRANTI - In Germania non è passata la proposta di legge per rendere ancora più difficile ottenere l’asilo per i migranti; norma voluta dalla Cdu, con i neonazisti di Afd. Decine di migliaia di persone fuori dalle sedi dei cristiano-democratici; alcune – come ad Hannover – occupate con striscioni come "Prigione invece di aiuti, manganello invece di protezione. Siete voi il problema, non i rifugiati'". Oggi il voto, con la proposta cassata un po’ a sorpresa, visti i precedenti voti favorevoli dei giorni scorsi. 338 i sì, 350 i no, 5 gli astenuti. A mancare all’appello 12 voti tra i deputati Cdu.
Nel servizio GR Nicola Carella, compagno italiano e nostro collaboratore da Berlino:
Ancora migranti, andando più a ovest: un’imbarcazione diretta alle Canarie è finita nei Caraibi, con 19 cadaveri. Il natante è stato intercettato alla deriva nelle isole Saint Kitts; le vittime sono del Mali, partite dalle coste dell’Africa occidentale diretti verso le Canarie spagnole ma finiti a migliaia di chilometri di distanza.
Nel Mediterraneo invece è approdata al porto di Ancona la nave Ocean Viking della ong Sos Mediterranée con 111 migranti tra cui 11 minori non accompagnati. Nei giorni scorsi era invece morta la bimba di 7 anni, soccorsa con altri naufraghi dalla nave, rianimata e portata d'urgenza a Malta dov'era deceduta.
Intanto c’è ancora attesa per la decisione delle Corti d’appello sui 43 migranti deportati dalla Marina militare italiana nel Cpr italiano di Gjader in Albania. All’inizio erano 49, ma 6 sono stati fatti rientrare in Italia per via delle condizioni di vulnerabilità. Numerosi, tra quelli rimasti, sono in sciopero della fame.
Sempre migranti: Governo ancora sulle spine per il caso Almasri, il torturatore libico fermato a Torino con un mandato di cattura della Cpi ma caricato su un volo dei Servizi segreti e riportato in tutta fretta in Libia. A Palazzo Chigi oggi è arrivata Giulia Bongiorno, avvocata e senatrice della Lega che ha l'incarico di rappresentare la premier e i ministri indagati. A proposito del caso Almasri, l'Ue invita i 27 a collaborare con la Cpi: 'I mandati d'arresto vanno rispettati', dice Bruxelles.
SIRIA - In Siria Ahmad Sharaa, l’autoproclamato “presidente della Repubblica siriana”, anche noto come al-Jolani, ha tenutoil suo primo discorso alla nazione in diretta tv. In pochi minuti, al Jolani ha ribadito la volontà di coinvolgere “tutti i siriani” nella “costruzione della nuova Siria, nella ristrutturazione delle istituzioni statali, riscrittura della costituzione e ripristino della sovranità territoriale del paese”.
Nella Siria ipotizzata da Al Jolani sembra però non esserci spazio per l’Amministrazione Autonoma del nord-est, che si è invece proposta di partecipare al processo costituente. Il veto viene dalla Turchia che, sul terreno, preme assieme alle bande jihadiste per l’invasione su larga scala del Rojava ma incontrano la resistenza, finora efficace, delle Sdf. Jet e droni turchi hanno colpito aree popolate di civili nelle vicinanze della diga di Tishreen, a sud di Manbij, e nell’area intorno Kobane. Dall’8 gennaio a oggi 41 civili sono rimasti uccisi nei raid di Ankara.
Su Radio Onda d’Urto abbiamo parlato anche di:
Alla Camera del Lavoro di Milano, decine di persone hanno partecipato all’assemblea “Salviamo (davvero) Milano. I professori, i comitati, i lavoratori e le lavoratrici, i cittadini e le cittadine, contro il super-condono che non salva la città, ma condanna Milano e l’Italia”.
THERE IS POWER IN THE UNION! - Prima di chiudere, ricordiamo che sabato 1 febbraio al Csa Magazzino di Brescia ci sarà un incontro con lavoratori e compagni Sudd Cobas, sindacato di base e conflittuale al centro di una lunga serie di vertenze in Toscana nei distretti del lusso, del tessile ma non solo. Incontro alle ore 18.30. Dalle ore 20.30, per sostenere le lotte sindacali di Sudd Cobas, è prevista una cena sociale. Tutte le informazioni sono qui.
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia) e i suoi anniversari. Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere il mondo e poi… trasformarlo.
31 gennaio 1912: l’arresto in Francia del rivoluzionario Victor Serge.
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