Palestina: a Il Cairo in corso "colloqui tra Hamas e Al Fatah sul futuro della Striscia"
Bologna: duplice sfratto violento in via Michelino I Brescia: "autisti in appalto costretti a turni di 16 ore" I Milano: secondo femminicidio in poche ore, camminata solidale a Bruzzano
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PALESTINA - Delegazioni di Hamas e Al Fatah, il partito del presidente dell’Anp Abu Mazen, si stanno incontrando in questi minuti a Il Cairo per discutere del dopo guerra a Gaza. Lo rende noto la tv egiziana, pochi istanti fa. In attesa di ulteriori novità su questo incontro, piuttosto inusuale, andiamo dentro la Striscia. “L’Unrwa non metterà più piede a Gaza. Ha fallito la sua missione…o si è lasciata controllare da Hamas”. Sono le parole – anonime – di un alto funzionario del governo occupante israeliano, affidate alla tv amica Kan, in risposta alla decisione della Corte internazionale di giustizia, che ha stabilito in un parere legale chiesto dall’Assemblea generale dell’Onu che non vi siano prove (com’era chiaro da due anni…) in merito alle strumentali accuse di terrorismo che Tel Aviv aveva rivolto all’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi. Non solo: la Corte dell’Aia ha stabilito pure che Israele è legalmente obbligato a consentire all’Agenzia Onu per il soccorso dei profughi palestinesi di fornire aiuti a Gaza, smettendo di usare la fame come arma di guerra.
Cosa che, in realtà, succede ancora, nonostante siano passate quasi due settimane dall’inizio del (cosiddetto) cessate il fuoco. A certificarlo oggi è l’Oms, a cui è stata consentita una prima evacuazione di feriti gravi palestinesi (41, su un totale di….15mila): “da inizio tregua – spiega l’Oms non c’è stato alcun miglioramento sul fronte della carestia”, a causa dei pochissimi camion di aiuti fatti entrare da Tel Aviv, con una media di circa 750 tonnellate di aiuti al giorno, a fronte dell’ “obiettivo minimo” fissato dal Pam dell’Onu in 2.000 tonnellate.
Ancora Gaza. Un civile è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco da un drone israeliano nella città di Bani Suhaila, a est di Gaza City, dove ci sono stati diversi raid. Dall’entrata in vigore del cessate il fuoco, l’11 ottobre, almeno 89 palestinesi sono stati uccisi e 315 feriti, mentre le squadre di soccorso hanno recuperato 449 corpi da sotto le macerie. Il bilancio complessivo delle vittime palestinesi, dal 7 ottobre, è salito a 68.280, con migliaia e migliaia di persone che restano intrappolate sotto le macerie.
Dentro Israele, intanto, la Corte Suprema ha rinviato ancora una volta la discussione della petizione presentata da diversi media internazionali, per l’accesso indipendente a Gaza, come richiesto ancora una volta oggi dalle fazioni palestinesi. Il Procuratore di Stato ha riconosciuto che “la situazione e’ cambiata” ma ha chiesto altri 30 giorni per esaminare le circostanze.
Gli occhi sono poi puntati sulla Cisgiordania Occupata: oggi nuovi raid con arresti dell’esercito e attacchi impuniti dei coloni, contro la raccolta delle olive. Sullo sfondo ancora la decisione della Knesset di approvare in prima lettura l’annessione formale della West Bank, grazie a coloni e a un pezzo della sedicente opposizione. Per questo Netanyahu è stato bacchettato dal segretario di Stato Usa, Rubio, ennesimo alto funzionario di Trump spedito a Tel Aviv per impedire che l’alleato coloniale e suprematista riprenda la guerra aperta. Dopo la strigliata di Rubio, Netanyahu ha dovuto ordinare al suo governo di non fare avanzare i progetti di legge per l’annessione parziale o totale della Cisgiordania fino a nuovo avviso. Replica, indiretta, del ministro fascista e colono Ben Gvir; oggi nuova visita nelle carceri in cui marciscono migliaia di prigionieri palestinesi. Contro di loro evocato l’utilizzo della pena di morte in aggiunta al mostruoso regime detentivo di Tel Aviv.
Tacciono invece gli Usa, e tutta la comunità internazionale, sulle violazioni quotidiane israeliane del cessate il fuoco in vigore da 11 mesi in Libano. Oggi Tel Aviv ha ammazzato altre 2 persone a Chmistar e Janta, nella regione orientale della Bekaa. Aerei da guerra israeliani hanno lanciato diversi attacchi aerei su tutto il distretto di Baalbek. Un aereo da ricognizione senza pilota israeliano ha sorvolato a bassa quota la capitale libanese Beirut e i suoi sobborghi, segnando una nuova violazione dello spazio aereo libanese in concomitanza con gli attacchi aerei nel Libano orientale.
Infine, la solidarietà: oggi pomeriggio a Bari corteo dall’università fino al porto, dove sono arrivate diverse navi cargo da e per Israele, che trasportano, almeno in parte, trivelle utili per gli scavi orizzontali, che vengono usate per erigere muri”. A Genova presidio in corso fuori dal Festival della Scienza, contro le collaborazioni “dual use” con l’occupazione sionista. A Roma invece occupato un altro storico liceo, il Righi, in protesta dopo l’annullamento dell’incontro ‘Prospettive di pace per Gaza’, con u portavoce della Global Sumud Flotilla, dopo le minacce del deputato della Lega, Sasso. La risposta è stata l’occupazione di questa mattina, nel liceo di Roma, dove sabato ci sarà un nuovo corteo, dall’Ambasciata israeliana alla Festa del Cinema: già domani, per l’apertura, indetto un presidio all’Auditorium contro le collaborazioni culturali con Tel Aviv e contro la scelta della Rai di cancellare dalla propria programmazione “No Other Land”, documentario sulle violenze dei coloni israeliani in Cisgiordania, vincitore dell’Oscar 2025 come miglior documentario. Su quest’ultima decisione della tv pubblica su Radio Onda d’Urto Marino Bisso, giornalista della Rete No Bavaglio.
CASA- Sul fronte manovra economica, attesa a breve in Parlamento, Unione Sindacale di Base e Cub hanno proclamato per venerdì 28 novembre un nuovo sciopero generale. Il testo, intanto, continua a generare fibrillazioni a destra: Forza Italia continua a dire no a qualsiasi tassazione sugli affitti brevi, AirBnb e simili, sostenuta dai padroni immobiliari: ‘non essendo in sostanza cambiato nulla rispetto alla bozza, ci aspettiamo che i due vicepremier confermino il loro impegno all’eliminazione della norma’, batte cassa oggi da Tajani e Salvini Confedilizia.
Dalle nuove tassazioni sugli affitti brevi ai continui sfratti proprio per promuovere la turistificazione. Ultimo caso è il doppio e violento sfratto di oggi in via Michelino 41, Bologna. 2 famiglie con bambini piccoli sono state cacciate di casa a suon di manganelli di polizia. Secondo Plat si tratta di nuclei con contratti in essere e affitti sempre pagati, che si sono visti recapitare un provvedimento di sfratto per finita locazione dopo la vendita dello stabile a una multiproprietà, la Altavista Dimore Bologna Fiera, che vuole trasformare tutto in un B&B di lusso, data la vicinanza con la Fiera. I reparti della Polizia sono intervenuti per forzare gli ingressi e buttare fuori di casa i nuclei familiari, facendo contusi e feriti; abbattuto pure un muro, a mazzate, per potere cacciare anche la seconda famiglia.
Così stamattina, mentre nel pomeriggio famiglie e attiviste-i sono entrate in Municipio di Bologna, portando…in omaggio al sindaco Lepore la porta sfondata della propria abitazione e chiedendo ancora una volta “soluzioni immediate per il diritto alla casa, in una città dove la politica è stata mangiata dal profitto”.
Su Radio Onda d’Urto ascolta le varie corrispondenze da Bologna.
BRESCIA - Dalla casa…al lavoro. A Brescia città, una decina di autisti di una ditta che ha in appalto da Brescia Trasporti le linee 6, 8 e 14 a Brescia denunciano condizioni di ipersfruttamento sul lavoro. L’azienda, la Cbn Italia di Bari, fornisce autisti in mezza Italia. I lavoratori denunciano turni di 16 ore continuative, con stipendi decurtari se rifiutano gli straordinari obbligatori. Inoltre sono costretti a pulire i mezzi che gli vengono affidati. Hanno deciso quindi di rivolgersi all’Ispettorato del lavoro e ai Cobas Trasporti, che chiedono a “Brescia Trasporti, società di Brescia Mobilità, a sua volta controllata interamente dal Comune di Brescia, di vigilare sull’operato di questa azienda in appalto e di intervenire”. Su Radio Onda d’Urto la denuncia dei lavoratori e l’intervento di Maurizio Murari, Cobas Trasporti e autista di Brescia Trasporti.
Sempre da Brescia, ma sul fronte ambiente:
RIETI - Il ventenne Kevin Pellecchia, fermato per l’assalto al bus dei tifosi del Pistoia nei pressi di Rieti domenica scorsa, intercettato negli uffici della Questura avrebbe ammesso di avere lanciato il sasso che ha ucciso uno dei due autisti, Raffaele Marianella. ‘Era quello più appuntito’, la frase nella captazione ambientale. In precedenza aveva negato di aver lanciato pietre, indicando negli altri due neofascisti fermati, Barberini e Fortuna, gli autori del lancio. Per i tre oggi confermata, nell’udienza di convalida, la custodia cautelare nel carcere reatino.
Su Radio Onda d’Urto una trasmissione a più voci da Rieti.
MILANO - Don Gino Rigoldi, per mezzo secolo cappellano del carcere penitenziario minorile Beccaria di Milano e il successore, don Claudio Burgio, sono nell’elenco dei 51 indagati della maxi inchiesta sui pestaggi ai danni dei minorenni reclusi: il reato ipotizzato è omessa denuncia. Tra gli indagati agenti accusati dei pestaggi, le ex direttrici del Beccaria, l’ex comandante, medici e infermieri che avrebbero visto, taciuto o coperto gli abusi. Su Radio Onda d’Urto Mirko Mazzali, avvocato e del direttivo delle Camere penali di Milano e di Valeria Verdolini, Antigone Lombardia.
BRUZZANO - Sempre da Milano; è in corso a Bruzzano camminata “per Luciana e per tutte”, dopo l’ennesimo femminicidio, poche ore fa; vittima questa volta è Luciana Ronchi, 62 anni, inseguita e infine colpita con decine di coltellate dall’ex marito da cui si era separata tre anni fa, ma che continuava a pedinarla. L’uomo, Luigi Morcaldi, 62 anni, è stato catturato dopo una fuga durata ore, ma per Luciana non c’è stato nulla da fare: trasportata in ospedale è morta a causa delle ferite riportate. Sulla camminata di Bruzzano Radio Onda d’Urto ha intervistato Elena, di Non Una Di Meno, scesa in strada a fianco di associazioni e della comunità di Bruzzano.
SRI LANKA - Ospite di Radio Onda d’Urto Kumar Gunaratnam, segretario generale dell’FLSP, il Partito Socialista Frontista dello Sri Lanka. Gunaratnam si trova in questi giorni in viaggio in Italia e in Europa con l’obiettivo di rafforzare i legami con i partiti di sinistra e comunisti internazionali. Gunaratnam ci ha descritto nel dettaglio la crisi politica ed economica in Sri Lanka, dove il nuovo governo ispirato dal presidente Amura Kumara Dissanayake, leader del Jvp (da cui è fuoriuscito, nel 2012, l’FLSP) pur essendo “nato sotto forti aspettative popolari, sta seguendo le stesse politiche neoliberiste e le raccomandazioni del Fmi dei suoi predecessori”, le stesse politiche che provocarono l’ondata di proteste popolari arrivata a cacciare a viva forza, nell’estate 2022, l’allora presidente Gotabaya Rajapaksa.
Il segretario del Partito Socialista Frontista dello Sri Lanka, ospite di Radio Onda d’Urto, sottolinea poi che “il partito, ora all’opposizione, si sta mobilitando con forza contro le nuove privatizzazioni previste e la crescente influenza di potenze straniere come l’India e gli Stati Uniti, promuovendo nel contempo i diritti delle minoranze”.
L’intervista a Kumar Gunaratnam, segretario FLSP, ospite di Radio Onda d’Urto.
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A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia). Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere la storia dei movimenti operai, di classe e rivoluzionari.
23 ottobre 1943: la ballerina Franzeska Mann ad Auschwitz uccide un SS








