Palestina: dopo l'oceanico "week end lungo" solidale, come proseguire la lotta?
In Radio voci e analisi dopo il milione di sabato a Roma I Intanto in Egitto si tratta, a Gaza si muore I Francia: Lecornu, dimissioni record I Calabria: vincono astensione...e destre
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GAZA - Genocidio a Gaza. Alla vigilia del 7 ottobre - e mentre in Egitto si tratta - Tel Aviv bombarda e ammazza. Due giorni dopo il sì di Hamas agli accordi e nonostante Trump abbia annunciato lo stop immediato ai bombardamenti israeliani su Gaza, Tel Aviv continua indisturbata ad assediare via terra, via aria e via mare la Striscia. Particolarmente intensi gli attacchi su Gaza City, dove sono stati presi di mira diversi edifici residenziali, ad Tal al-Hawa, nel campo profughi di Shati, a Nassr.
Ieri 63 morti, tra cui Abed El Hameed, 15esimo membro dello staff di Medici Senza Frontiere, il terzo in meno di 20 giorni. Nelle ultime 24 ore altri 21 morti, a cui aggiungerne altri 7 solo dall’alba, il che porta il bilancio ufficiale – ma parziale – delle vittime negli ultimi 2 anni sopra quota 67mila. 170mila i feriti. Migliaia i dispersi sotto i raid, mentre il 40% dei palestinesi di Gaza, denuncia l’Unrwa, “vivono tra i rifiuti e le macerie di quel che resta” di case, scuole, edifici di ogni sorta.
In questo scenario, Sharm El Sheikh ospita da oggi i colloqui tra Hamas e israeliani mediati da Egitto, Qatar e pure da emissari diretti degli Usa. A capo dei negoziatori palestinesi Khalil al-Hayya, il capo del team negoziale del gruppo, preso di mira in un tentativo di assassinio da Israele in Qatar il mese scorso, fallito. Sul piatto il cosiddetto piano Trump, ma soprattutto la possibilità di arrivare a uno stop dei raid indiscriminati israeliani, con il ritorno all’ingresso degli aiuti, bloccati in maniera criminale da Tel Aviv fin da ottobre, con l’intera popolazione ridotta alla fame.
Proprio dalla Striscia di Gaza l’aggiornamento odierno con Sami Abu Omar, cooperante di numerose realtà solidali italiane e nostro collaboratore:
FLOTILL(E) - Capitolo Flotille. Una nuova flotta umanitaria si avvicina a Gaza: a guidarla la Conscience, ex traghetto trasformato in nave-ospedale della Freedom Flotilla Coalition e di 1000 Madleens To Gaza con 120 persone, fra cui 92 tra medici, infermieri e soccoritori. Sono 9 in totale le imbarcazioni in mare, attualmente in acque internazionali, all’altezza della città egiziana di Alessandria, 200 miglia da Gaza. Il momento critico sarà nella notte tra il 7 e l’8 ottobre.
Con noi Laura, dalla Leila Khaled, imbarcazione della 1000 Madleens To Gaza.
C’è poi la vicenda Global Sumud Flotilla, sequestrata la scorsa settimana. Netanyahu ha approvato direttamente l’attacco militare con droni, avvenuto in Tunisia, contro la GSF; la conferma arriva da Cbs News in esclusiva, citando due funzionari dell’intelligence Usa informati. L’8 e il 9 settembre le forze occupanti israeliane hanno lanciato droni da un sottomarino e sganciato ordigni incendiari sulle imbarcazioni ormeggiate al largo del porto tunisino di Sidi Bou Said, provocando un incendio.
Per ora Tel Aviv su questo tace, mentre sono arrivate ad Atene 171 persone a bordo della Global Sumudu Flottila Tra loro 15 italiani - in serata a Milano, Roma, Bologna - 28 francesi, 27 greci e 9 svedesi, compresa Greta Thunberg, contro cui i carcerieri si sono particolarmente accaniti. Il rilascio degli altri cittadini internazionali – 138 - in custodia israeliana, cioè rapiti, non è calendarizzato; restano nelle grinfie di Tel Aviv. Tra loro anche Reyes Rigo Cerviella, attivista spagnola di cui non si avevano più notizie da ore. I carcerieri israeliani le hanno affibbiato altri 7 giorni di galera accusandola di avere...morso un’aguzzina alla mano durante l’ennesima vessazione.
La Cerviella sarà quindi, presumibilmente, l’ultima attivista a lasciare le galere israeliane, dove invece sono costretti – in condizioni di rapimento ancora più terrificanti - oltre 10mila palestinesi, quelli sbattuti nelle carceri israeliane solo conteggiando le persone catturate dopo il 7 ottobre di 2 anni fa. Tra loro anche centinaia di persone anziane e addirittura decine e decine di minorenni.
Sulla Flotilla diversi gli interventi oggi su Radio Onda d’Urto: ascoltali qui.
ITALIA, PALESTINA - Chiudiamo questa pagina tornando in Italia, che ha anch’essa i suoi prigionieri; sono i 3 compagni palestinesi – Anan, Ali e Mansour – in carcere dal febbraio 2024 con la surreale accusa di terrorismo. Da sabato 4 ottobre Anan è in sciopero della fame, per protestare contro le condizioni detentive – è stato recentemente deportato a Melfi - e in solidarietà con i prigionieri palestinesi e quelli internazionali della Global Sumud Flottilla.
Sempre dall’Italia, con il “weekend lungo” - come lo ha definito la Meloni - che ha visto milioni di persone in strada per la Palestina. Venerdì lo sciopero generale, sabato la marcia da un milione di Roma, al termine del quale, in serata, ci sono state cariche, scontri (anche sotto la sede dei fascisti di Casapound), lacrimogeni, identificazioni di massa (250 manifestanti) e 2 arresti. Oggi la direttissima, al Tribunale di Roma, con un presidio solidale. Le 2 persone sono state scarcerate nel corso del primo pomeriggio. Il processo si terrà la prossima primavera.
Restiamo a Roma, con il governo Meloni denunciato alla CPI per complicità con Israele nel genocidio a Gaza. La denuncia, promossa da associazioni e giuristi internazionali, accusa Meloni, Tajani, Crosetto e Cingolani (ceo di Leonardo), di aver fornito sostegno politico e militare alle forze di occupazione israeliane, in violazione del diritto internazionale e delle norme italiane sull’export di armi verso paesi coinvolti in crimini di guerra. L’atto, che dovrebbe essere depositato entro metà ottobre, si fonda sull’assunto che “l’occupazione israeliana di Gaza non sarebbe stata possibile senza l’appoggio degli Stati occidentali, tra cui l’Italia”.
Sempre in Italia continuano le mobilitazioni in scuole e università con nuovi istituti che vengono occupati. “Torino, Genova, Roma, Pisa, Napoli: oggi 6 ottobre decine di scuole occupano in una sola giornata, è partito lo tsunami delle studentesco… blocchiamo tutto!”, affermano Osa e Cambiare rotta.
In Lombardia, infine, presidio a Milano sotto Palazzo Marino per lo stop del gemellaggio Milano-Tel Aviv, come richiesto in aula dal consigliere verde Monguzzi. A Brescia invece dentro l’Università Statale, oggi assemblea con Udu e Associazione Studenti Musulmani; occupata l’Aula 2 di Giurisprudenza, dove da domani pomeriggio si terranno iniziative solidali; la prima, un incontro con Sanitari per Gaza.
Sempre a Brescia, sabato 11 e domenica 12 ottobre al Csa Magazzino 47 la due giorni “Insieme per la Palestina”. Qui il programma.
Altre notizie su Radio Onda d’Urto:
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia). Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere la storia dei movimenti operai, di classe e rivoluzionari.
6 Ottobre 1978: a Napoli i fascisti uccidono Claudio Miccoli