Palestina: Israele bombarda una clinica Unrwa e divide Rafah da Khan Younis
Torino: 8 misure cautelari contro studenti e studentesse | Femminicidi: 23 donne uccise in 3 mesi | Ddl "sicurezza": il 15 aprile calendarizzato in Senato l'ex 1660 (ora 1236) |
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PALESTINA - Orrore nell’orrore a Gaza: una clinica dell’Unrwa - Onu nel campo profughi di Jabalya, nel nord, è stata colpita da un raid israeliano. Al momento il bilancio - parziale - è di 22 persone uccise, tra cui 9 bambini, e decine quelle ferite.
Su Radio Onda d’Urto la traduzione, in italiano, della testimonianza di Mahmoud Abusalama, palestinese di Jabalya, dall’interno di quel che resta della clinica Unrwa:
Non solo Jabalya: altri raid nella Striscia hanno fatto altre 35 vittime tra Gaza City, Nuseirat, Khan Younis e Rafah, a sud. Qui Tel Aviv fa sapere che il proprio esercito sta “dividendo la zona meridionale" prendendo il controllo dell'asse Morag, la strada che separa proprio Khan Yunis da Rafah. Per il ministro della Difesa Katz l'esercito sta espandendo le operazioni per conquistare "vaste aree". Già oggi le truppe occupanti controllano il 17% del territorio, mentre da un mese esatto Tel Aviv non fa entrare un singolo aiuto umanitario – cibo, acqua, elettricità, farmaci – a Gaza.
Da oggi quindi tutti i panifici della Striscia, compresi i 25 gestiti dal World Food Programme, hanno chiuso per mancanza di farina, mentre Medici Senza Frontiere denuncia come negli ospedali della Striscia – i pochi ancora aperti e funzionanti – stiano per esaurirsi le scorte di materiale sanitario.
Da Gaza alla Cisgiordania: un 16enne è stato ammazzato a Jenin, un 33enne a Nablus nelle incursioni dei soldati, tese a terrorizzare la popolazione palestinese e a proteggere le aggressioni terroristiche dei coloni fascisti. Un’alleanza ribadita oggi anche ai livelli più alti: in una dichiarazione congiunta, i ministri della Difesa Katz e quello delle finanze, il colono fascista Smotrich, mettono nero su bianco “l'intenzione del governo di acquisire, colonizzare e annettere in modo permanente l'intera Giudea e Samaria”, come la destra sionista israeliana chiama la Cisgiordania occupata.
A Gerusalemme ennesima provocazione da parte del ministro della Sicurezza Nazionale Ben Gvir, che ha visitato – scortato fino ai denti - la spianata delle Moschee: le realtà palestinesi parlano di “ennesima, ulteriore escalation da parte dei coloni di estrema destra”. Sempre a Gerusalemme 12 arresti durante le proteste conto il governo: in piazza migliaia di persone, compresi molti parenti degli ostaggi rapiti, per chiedere di riprendere la tregua e le trattative, mentre Netanyahu vola in Ungheria per abbracciare Orban, nonostante il mandato d’arresto internazionale della CPI per gli innumerevoli crimini di guerra di cui si è macchiato in un anno e mezzo.
Infine l’Italia. Prima udienza a L’Aquila nel processo contro Anan, Ali e Mansour, cittadini palestinesi da anni nel nostro Paese, al centro di un’ampia operazione repressiva partita da Tel Aviv che li ritiene “terroristi”, perchè avrebbero raccolto soldi da destinare – secondo l’accusa – a un gruppo della Resistenza a Tulkarem, città da due mesi assediata e devastata, impunemente, da soldati israeliani e coloni fascisti. Fuori dal tribunale de L’Aquila presidio solidale “La resistenza non si processa”.
TORINO - “…La controparte evidentemente non ha preso bene la sconfitta e non ha tardato a rispondere con un’operazione costruita su misura per l’occorrenza, con l’esplicita volontà di intimidire ancora una volta i più giovani. Siamo ben consapevoli che non si tratti di un attacco contro le singole condotte, ma contro un movimento capace di coinvolgere i giovani, dimostrando la propria potenza in più occasioni”.
Così i collettivi universitari e studenteschi di Torino denunciano la “risposta” di Questura a Procura a nemmeno 48 ore da quando il tribunale piemontese ha smontato la tesi dell’associazione a delinquere nei confronti di una ventina di militanti del centro sociale Askatasuna (oltre a No Tav e Spazio Popolare Neruda) nel maxi-processo “Sovrano”, arrivato a sentenza di primo grado lunedì 31 marzo.
All’alba di mercoledì 2 aprile, 8 misure cautelari (4 domiciliari e 4 obblighi di firma) sono state notificate all’alba ad attivisti-e di collettivi studenteschi e universitari (legati con la propria attività politica all’Askatasuna) per le proteste di piazza del 9 gennaio, in solidarietà a Ramy Elgaml e Farez Bouzidi, i giovani inseguiti per chilometri dai carabinieri a Milano, con la morte del primo e il grave ferimento del secondo all’angolo tra viale Ripamonti e via Quaranta.
L’intervista a un giovane compagno di Torino, colpito dalle misure cautelari.
VIOLENZA DI GENERE - A Brescia il consigliere comunale Balwinder Singh, eletto nella lista civica di destra “Fabio Rolfi Sindaco”, ha presentato le dimissioni dopo l'inchiesta su di lui, sulla moglie e sul figlio maschio per maltrattamenti in famiglia. Con minacce, botte e insulti, avrebbero vessato le figlie, intenzionate a decidere in autonomia sulle proprie vite. Per questo Singh ha il divieto di avvicinamento alle figlie e il braccialetto elettronico, mentre il figlio si trova in carcere, a seguito di una seconda e ulteriore accusa - violenza sessuale - proprio sulle due sorelle, ora lontano da casa: una - grazie ai Centri antiviolenza - convive con il fidanzato, l'altra invece è in una comunità protetta da circa una settimana.
Più a nord, a Verona, arrestato un 77enne di Peschiera del Garda dopo avere cercato di strangolare la moglie 72enne, ora ricoverata in pericolo di vita.
Infine Roma e Messina. Ha confessato l’ex fidanzato 23enne di Ilaria Sula, la 22enne trovata in una valigia in una scarpata nella Capitale dove era scomparsa il 25 marzo. Anche a Messina ha confessato il femminicidio il 27enne che ha ucciso Sara Campanella, 22enne pugnalata in strada e che da due anni subiva molestie continue, stalking, appostamenti e pedinamenti da parte del collega di università.
Ieri sera, in centinaia (ascolta qui Olga, NUDM Messina) alla mobilitazione “per Sara e per tutte” ripetuta questa sera a Roma da collettivi e realtà autorganizzate, pronte a denunciare che sono già 23 le persone vittime di femminicidio in Italia nell’arco di soli tre mesi, 5 solo dall’8 marzo – giornata di lotta delle donne – a oggi.
“SICUREZZA” - Il liberticida ddl Sicurezza, ex 1660 e ora 1236, calendarizzato in Senato: discussione martedì 15 aprile, votazione probabilmente già mercoledì 16 aprile, secondo - e ultimo - passaggio parlamentare prima dell’ok definitivo, atteso alla Camera. L’annuncio arriva dalla rete nazionale No ddl sicurezza – A Pieno Regime, che chiama “tutta la società civile, i movimenti, le associazioni, le forze politiche e sindacali alla convergenza nazionale nei giorni del voto a Roma”.
Su Radio Onda d’Urto trovi anche:
Il 25 aprile 2025 sarà l’ottantesimo anniversario della Liberazione d’Italia dall’occupazione nazista e dalla dittatura fascista. Radio Onda d’Urto dedica a questa data la programmazione del suo palinsesto, mandando in onda ogni giorno due trasmissioni speciali (qui tutte le puntate).
Le trasmissioni di mercoledì 2 aprile:
Intervista allo storico Matteo Mazzoni, direttore dell’Istituto storico toscano della Resistenza, sull’esperienza fiorentina di Radio Cora
Intervista a Mirco Carrattieri, storico della Resistenza, ricercatore all’ateneo di Bergamo e già direttore dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri di Milano sull’esperienza delle Repubbliche partigiane, o zone libere.
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia). Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere la storia dei movimenti operai, di classe e rivoluzionari.
2 aprile 1973: blocco operaio alla Fiat di Mirafiori (Torino)