Palestina: Israele cerca di radere al suolo Khan Younis. Scricchiola il sostegno occidentale a Tel Aviv, non quello della Meloni
"No dl Sicurezza": corteo e scontri a Venezia I Referendum: focus sul quesito cittadinanza I Oms: l'Italia si chiama fuori dal primo "Accordo globale sulle pandemie I
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Le trasmissioni, intanto, proseguono: alle ore 20 Il disagio nella civiltà; alle ore 21 Blues Metal Jacket; alle ore 22 Bande distorte; alle ore 23 Settantasette; a mezzanotte, la replica di Casa Titta.
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PALESTINA - Prosegue e, se possibile, si intensifica il genocidio impunito per mano israeliana nella Striscia di Gaza; dove gran parte del territorio (in rosso, nella mappa) è ormai una "zona di annientamento", come la chiama l'esercito israeliano, consentendo ai propri militari di sparare (e bombardare) a qualsiasi cosa si muova.
In questo scenario, le forze dell’occupazione sionista hanno fatto entrare 5 (di numero) camion di aiuti, destinati a…2 milioni di persone, quelle ridotte alla fame da oltre due mesi di blocco totale israeliano. Altri 100 camion, fa sapere l’Onu, sono stati autorizzati ma non ancora entrati. Sempre le Nazioni Unite denunciano nel contempo il “rischio concreto di morte per 14mila neonati in assenza di un flusso massiccio di aiuti nelle prossime 48 ore”, stimati in (almeno) 500 camion al giorno.
Sul terreno intanto gli occupanti israeliani da 24 ore hanno scatenato "un'offensiva senza precedenti" contro Khan Younis, parte del progetto di occupazione totale della Striscia, il piano “Carri di Gedeone”. Al momento i morti, solo oggi, sono 87, 400 i feriti. Dal 7 ottobre 2023 i morti accertati a Gaza per mano israeliana sfiorano ormai 54mila, un bilancio comunque parziale; i raid sono senza sosta e colpiscono anche i pochi sanitari rimasti, impossibilitati a raggiungere feriti e dispersi. L’agenzia Onu Un Women, stima che “oltre 28.000 donne e ragazze siano state uccise a Gaza, in media una donna e una ragazza ogni ora negli attacchi per mano sionista”.
Lato negoziale; nulla da segnalare da Qatar ed Egitto, teorici mediatori, mentre gli Usa - dopo aver appoggiato e armato per quasi 20 mesi il genocidio in mondovisione - avrebbe ora comunicato un ultimatum all'alleato sionista: "se non ponete fine alla guerra, vi abbandoneremo". Agli Usa si accodano Francia, Germania, Spagna, Canada e - novità odierna - la Gran Bretagna, che ha convocato l’ambasciatore israeliano a Londra, sanzionato alcuni coloni e sospeso i negoziati per l’accordo post Brexit con Tel Aviv, chiedendo di "fermare le operazioni militari a Gaza".
Addirittura la Ue, storica complice di Netanyahu, parla di “condurre una revisione dell'articolo 2 dell'accordo di associazione con Israele". Così l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas al termine del consiglio Esteri-Difesa. La richiesta era partita dall'Olanda e - a quanto si apprende - 17 Stati membri si sono detti a favore.
Niente da dire ha invece il governo italiano, che a parte qualche critica “umanitaria” di Tajani è più interessato agli affari, che continuano, imperterriti, con Israele. Di questo si è discusso oggi in commissione difesa alla Camera con un programma di acquisto di strumenti tecnologici da aziende israeliane. L'opposizione ha chiesto la sospensione del provvedimento che invece la maggioranza ha approvato, provocando caos e scontri verbali, in particolare tra Fdi e Marco Grimaldi, deputato Avs, rientrato dalla Carovana italiana solidale per Rafah, giunta al border con la Striscia.
Diverse le voci raccolte da Radio Onda d’Urto sulla Palestina:
VENEZIA - Scontri, cariche e resistenza a Venezia tra polizia e manifestanti chiamati in piazza dal nodo lagunare della rete “A pieno regime – no dl sicurezza” contro la presenza in città di Meloni (poi assente per febbre) e del ministro Piantedosi. A meno di una settimana dall’inizio dell’iter per la conversione definitiva in legge del dl sicurezza, la Rete veneziana – con delegazioni di tutto il Veneto – si è ritrovata in Campo S. Angelo, dietro lo slogan "La vera sicurezza la fa chi vive e attraversa i territori!". Poi il corteo verso il Teatro La Fenice, dove Piantedosi stava per iniziare il suo intervento. In calle dei Frati un imponente blocco della polizia in assetto antisommossa, prodigo di manganellate verso i manifestanti, che a quel punto hanno dato vita a un corteo spontaneo fino al ponte di Rialto. Srotolato uno striscione che rilancia la mobilitazione nazionale contro il "decreto sicurezza", con un chiaro riferimento agli appuntamenti previsti a Roma il 26 e il 31 maggio.
Da Venezia su Radio Onda d’Urto di Federica, Laboratorio Occupato Morion.
BRESCIA - Verso la manifestazione nazionale “No dl Sicurezza”, anche da Brescia partirà un pullman diretto nella Capitale. Ritrovo ore 6.30 di sabato 31 maggio al piazzale Iveco, costo, andata e ritorno: 25 euro. Necessaria la prenotazione, fino esaurimento posti, allo 030.45670. Per informazioni clicca qui.
LAVORO - Lotte operaie. Sciopero a oltranza e picchetto ai magazzini Mondo Convenienza di Pisa con il sindacato di base Sudd Cobas. A due anni dai 160 giorni di Campi Bisenzio, continua quindi la lotta nella filiera del gigante dei mobili contro i carichi di lavoro disumani. Appuntamento da oggi, martedì, al presidio permanente in via Bellatalla a Pisa: su Radio Onda d’Urto Riccardo, compagno del Sudd Cobas.
Dalla Toscana al Veneto, con l’omicidio sul e di lavoro, sabato scorso, di Anna Chiti, studentessa trevigiana 17enne morta cadendo da un catamarano turistico alla Marina di Sant’Elena. La giovane stava lavorando senza alcun contratto. Da qualche giorno era stata ingaggiata per una prova dallo skipper, sulla base di un mero accordo verbale in relazione a un impiego come traduttrice e non certo con impieghi marinareschi. Oggi presidio in Stazione a Venezia, dalle ore 18 con Rete degli studenti medi, Udu, Cgil e altre realtà, dietro lo slogan “Per Anna e per tutt3: non si può morire di lavoro”.
Clicca qui per le corrispondenze da Venezia sull’omicidio di Anna Chiti.
REFERENDUM - Domenica 8 e lunedì 9 giugno previsti 5 referendum: 4 su temi del lavoro (di cui ci siamo già occupati nei giorni scorsi con diversi approfondimenti), 1 sul dimezzamento del requisito della residenza per avere la cittadinanza italiana per le persone migranti. Questo referendum prevede che, in caso di vittoria del sì e del raggiungimento del quorum previsto del 50% + 1 degli aventi diritto al voto, si torni al requisito di residenza previsto fino al 1992: non più 10 anni ma 5. Su Radio Onda d’Urto abbiamo approfondito oggi questo referendum intervistando Daniela Ionita, di Italiani Senza cittadinanza, una delle realtà promotrici del testo.
PANDEMIE - Gli Stati membri dell’Organizzazione mondiale della sanità hanno oggi adottato per consenso il primo “Accordo sulle pandemie a livello mondiale”. Una “storica decisione” quella della 78esima Assemblea mondiale della sanità in corso a Ginevra, osserva l’Oms, che parla di “oltre tre anni di intensi negoziati avviati dai governi in risposta agli impatti devastanti della pandemia di Covid”.
L’adozione ha seguito l’approvazione di ieri da parte delle delegazioni degli Stati membri, con 124 voti a favore, 0 obiezioni, 11 astensioni. Tra loro…l’Italia.
Su Radio Onda d’Urto tante altre notizie e corrispondenze:
Ucraina: Raffaele Crocco, direttore di www.atlanteguerre.it, sulle trattative in corso sull’asse Trump - Putin - Zelensky
Bologna: la denuncia di 9 richiedenti asilo, “sbattuti in strada in poche ore”.
28 MAGGIO IN PIAZZA LOGGIA, 51 ANNI DOPO - Sempre da Brescia, segnaliamo il lancio del corteo antagonista e antifascista della mattinata di mercoledì 28 Maggio, a 51 anni esatti dalla strage fascista, di Stato e della Nato di piazza della Loggia a Brescia. Numerose realtà bresciane - Magazzino 47, Diritti per Tutti, Collettivo Onda Studentesca, Collettivo Gardesano Autonomo, Cobas e Cub - danno appuntamento mercoledì 28 maggio, alle ore 9 del mattino, in piazzale Cesare Battisti. Obiettivo: “raggiungere collettivamente piazza Loggia”, dove alle ore 10.12 del 28 Maggio 1974 esplose la bomba che uccise 8 compagne-i, ferendo oltre un centinaio, durante una manifestazione antifascista. Per informazioni: clicca qui.
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia). Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere la storia dei movimenti operai, di classe e rivoluzionari.
20 maggio 1968 - Occupato il porto di Marsiglia durante il “Maggio francese”.