Palestina: primo giorno pieno di cessate il fuoco. Libera Khalida Jarrar, compagna FPLP
Usa: Trump giura, Biden concede i domiciliari a Leonard Peltier | Siria: ancora resistenza popolare e militare in Rojava | Lotte operaie: i padroni a Firenze chiedono il Daspo...antisindacale.
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Le trasmissioni comunque proseguono sulle nostre frequenze: come ogni lunedì si parte alle ore 20 All that jazz, trasmissione sulla musica jazz con Paolo Bruno; alle 21 Punk rock city, il punk-rock di ieri, oggi e domani con Luciano ”Cianotik” Taffurelli; alle 22 Desert Caravan, musica e culture psichedeliche; alle 23 Revolution Rock, musica, storie e lotte. Infine, a mezzanotte, la replica di Rebeldias – Musica, sogni e resistenze al colonialismo.
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PALESTINA - Prima notte e primo giorno intero, a Gaza, di cessate il fuoco. 122 palestinesi sono stati uccisi prima che entrasse in vigore la tregua, domenica pomeriggio. Altre 2 vittime oggi, a Rafah, per alcuni spari degli occupanti. Il bilancio ufficiale dei morti per mano israeliana a Gaza dal 7 ottobre 2023 è salito così a quota 47.035, mentre i feriti sono 111.091. Cifre sottostimate: sono migliaia i cadaveri sepolti sotto le macerie. 3 edifici su 4 nella Striscia sono infatti stati distrutti dai raid israeliani e il 90% della popolazione è sfollata. Un rapporto delle Nazioni Unite sostiene che bisognerà “aspettare almeno il 2040 prima di vedere ricostruita la Striscia di Gaza”, al costo di decine e decine di miliardi di dollari.
Nell’attesa di un - al momento - decisamente ipotetica ricostruzione, colonne di persone, a piedi o con qualsiasi mezzo di fortuna, tornano verso quel che resta delle loro case e delle loro città martoriate, mentre dal valico di Rafah, sono entrati i primissimi camion con aiuti umanitari. 630 in 24 ore, la metà dei quali diretti nel nord devastato, dove secondo l’Onu continua a incombere la carestia, nonostante la tregua.
Nonostante lutti e distruzione, è festa nelle strade della Striscia con canti, slogan e bandiere, per riabbracciate i primi 90 prigionieri rilasciati, dopo l’arrivo a Tel Aviv di 3 prigioniere. Sul fronte palestinese i primi rilasciati sono stati 21 minorenni, tra i 14 e i 17 anni; poi, 69 donne. Tra loro Khalida Jarrar, deputata FPLP - la sinistra marxista palestinese - ricercatrice e attivista anticarceraria, nell’ultimo decennio arrestata e rilasciata senza nemmeno uno straccio di processo con una qualche accusa formale. La Jarrar era stata rapita l’ultima volta a fine 2023, con mesi in isolamento in una cella piccolissima, in condizioni feroci. Libera anche Abla Abdelrasoul, moglie del segretario Fplp, Saadat, sindacalista e attivista dei Comitati delle donne palestinesi.
Il cessate il fuoco in Palestina dovrebbe prevedere sabato un altro scambio di prigionieri, anche se la situazione resta molto fragile, dato che sono sempre più forti le tensioni nella coalizione di ultradestra che sostiene Netanyahu, mentre l’esercito occupante minaccia la Cisgiordania: il capo di stato maggiore Halevi ha detto, agli alti ufficiali, di “prepararsi per operazioni significative" in West Bank, dove oggi – a Ramallah – c’è il ministro italiano Tajani, in visita anche a Tel Aviv.
Ascolta qui le diverse voci raccolte da Radio Onda d’Urto sulla tregua in Palestina.
SIRIA - Ancora Medio Oriente. La Turchia continua a bombardare il presidio di civili sulla diga di Tishreen, sotto attacco da oltre un mese da parte del sedicente Esercito nazionale siriano e da Ankara. Gli ultimi attacchi hanno ucciso almeno 10 civili e ne hanno feriti a decine, ma la resistenza supportata dalle Forze democratiche siriane continua, rafforzandosi giorno dopo giorno.
La diga garantisce acqua a milioni di persone nell’Amministrazione autonoma della Siria del nord-est ed è una linea del fronte strategica nella difesa dell’esperienza del confederalismo democratico dai tentativi di avanzata turco-jihadista. Finora, la resistenza delle Sdf sta impedendo l’accerchiamento della città-icona di Kobane, primo obiettivo di Erdogan. Tutto questo mentre, ad Aleppo, riapre il consolato turco.
Dalla diga di Tishreen, la corrispondenza di una giovane internazionalista:
L’audio completo lo puoi ascoltare qui.
USA - Donald Trump ha giurato da 49esimo presidente Usa. Nel primo discorso annunciata un’ondata di provvedimenti di grazia (per i suoi fan, responsabili dell’assalto a Capitol Hill nel 2021) e di ordini esecutivi contro i migranti, le persone transessuali, la transizione energetica. Ne abbiamo parlato qui.
A pochi istanti dalla fine del proprio mandato alla Casa Bianca, Joe Biden ha invece commutato la condanna dall’ergastolo ai domiciliari dell’attivista nativo Leonard Peltier, condannato per l’omicidio di due agenti dell’FBI nel 1975, al termine però di un processo farsa, come riconosciuto negli anni successivi dalle stesse persone che parteciparono a quella montatura. A Peltier, 80 anni - di cui 49 in galera -, era stata negata la libertà condizionale solo a luglio.
LOTTE OPERAIE - La multinazionale del lusso Montblanc ha chiesto alla sezione civile del Tribunale di Firenze il “daspo antisindacale per mettere il bavaglio ai lavoratori”. Lo ha denunciato il sindacato di base Sudd Cobas. Se il Tribunale accogliesse la richiesta, a lavoratori e lavoratrici sarebbe vietato manifestare a 500 metri dal negozio di via Tornabuoni a Firenze, pena sanzioni da 5.000 euro.
Montblanc è un’azienda tedesca con sede ad Amburgo, nota in particolare per la produzione di penne, orologi, gioielli e pelletteria di lusso. In seguito alle denunce di Sudd Cobas, che ha evidenziato tra l’altro turni da 12 ore al giorno e salari da fame, l’azienda ha risposto “di non avere alcuna responsabilità, neppure indiretta”.
Ai microfoni di Radio Onda d’Urto Luca Toscano, coordinatore Sudd Cobas, che sabato 1 febbraio sarà con una delegazione di lavoratori al Csa Magazzino 47 di Brescia per l’incontro “There is power in the union”. Più info qui.
BRESCIA - Ancora da Brescia. In una nota ufficiale, il Consiglio di quartiere di Lamarmora, zona sud della città, prende posizione dopo il presidio di una serie di gruppuscoli neofascisti venerdì 17 gennaio in zona, ufficialmente “contro il degrado”.
“Il quartiere Lamarmora – scrive il Consiglio di quartiere – è di chi ci vive e di chi lo vive. Ma un quartiere vive anche di memoria, nel nome delle vie, dei parchi. Il quartiere Mario Bettinzoli e il quartiere Giacomo Perlasca – che fanno parte del cuore di Lamarmora – sono intitolati a due giovani bresciani, membri dell’esercito italiano e poi della Resistenza, fucilati nel 1944 in quanto partigiani.
Come pure ci sono le vie dedicate a Gheda, Ziliani, Longhi, Micheli, Omassi, Lunardi,il parco Nicoletto…Poi c’è via Tita Secchi, cresciuto a Brescia, fucilato nel 1944 nella caserma Ottaviani perché partigiano.
Venerdì sera, proprio tra via Secchi e via Lamarmora, si è tenuto un assembramento di individui che nulla condividono dei valori di persone come Perlasca, Bettinzoli e Secchi. Uno sfregio per il quartiere, del quale non è stato dato alcun preavviso, dato che nei giorni precedenti si è sempre parlato del parco Pescheto (che non rientra nel quartiere di Lamarmora). Chi lo ha autorizzato e chi lo ha permesso dovrebbe da oggi impegnarsi per non ripetere un simile errore. Chi si occupa dell’ordine pubblico di una città dovrebbe sapere che il nome di una via non è un semplice nome di una via, ma ha un signficato ed una storia. Che non può essere cancellata, nè calpestata”.
Su Radio Onda d’Urto l’intervista al presidente del Consiglio di quartiere Lamarmora di Brescia, Gianluca Vicini. Ascolta qui
Su Radio Onda d’Urto abbiamo parlato anche di:
LIBRO - Venerdì 17 gennaio alle 18.30 al Csa Magazzino 47 abbiamo presentato il libro “Piazza della Loggia: una storia militante”. Un salone pieno ha accolto la serata, impreziosita da testimonianze e reading. La puoi riascoltare qui
Il volume, pubblicato da DeriveApprodi, è curato dalla redazione di Radio Onda d’Urto e contiene i contributi di Gianfranco Bettin, Maurizio Dianese, Caterina Prever, Elia Rosati, Elio Catania, Paolo Pelizzari, Umberto Gobbi e Marica Tolomelli, oltre a estratti delle interviste inedite a testimoni diretti di quel 28 maggio 1974.
Il libro è disponibile sia in Radio che sul sito di DeriveApprodi.
Per organizzare una presentazione del libro nella tua città puoi scrivere a redazione@radiondadurto.org o via messaggio WhatsApp al 3351220759
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia) e i suoi anniversari. Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere il mondo e poi… trasformarlo.
20 gennaio 2009: in Islanda esplode la protesta di piazza dopo il crack finanziario
Se hai letto fin qua…
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