Palestina: stragi, fame e occupazione senza fine
Stati Uniti: ennesimo scontro tra giudici e presidenza | “Giù le mani dalla città”: le corrispondenze dall'assemblea pubblica promossa dal Leoncavallo | Striscioni fascisti contro il Brescia Pride
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PALESTINA - A Gaza ancora bombe, morte, terrore e fame strutturale, strumenti attraverso cui Israele continua a spianare il terreno all’invasione via terra e all’occupazione definitiva di Gaza City, dove i tank israeliani, seppur lentamente, avanzano anche oggi. Richiamati per questo nuovo step genocidiario 60mila riservisti, una piccola parte dei quali – 365 – hanno firmato una lettera in cui si rifiutano di combattere a Gaza.
Qui, in mattinata, un’altra strage contro civili in fila per qualcosa da mangiare, a nord di Rafah. Il bilancio, ancora molto parziale, è di 3 morti e 50 feriti. A loro si aggiungono altre 6 vittime, tra cui un bambino, morte nelle ultime 24 ore a causa della fame e della malnutrizione. Questo porta il numero totale delle vittime legate alla fame dal 2 marzo, a 367, inclusi 131 bambini, mentre sale a 70.000 il numero dei palestinesi in fuga da Gaza negli ultimi 3 giorni.
Secondo il Comitato Onu sui diritti delle persone con disabilità (Crpd), inoltre, dal 7 ottobre sono 40.500 i bambini palestinesi che hanno subito "ferite legate alla guerra": 21.000 di essi ne porteranno i segni in modo permanente, costringendoli a vivere il resto della loro esistenza con le disabilità causate dall’aggressione israeliana.
Sulla drammatica situazione nella Striscia, Alberto Negri, giornalista ed editorialista de Il Manifesto per anni inviato di guerra.
A Tel Aviv, intanto, proseguono le proteste dei famigliari degli ostaggi e di parte della società civile, con cassonetti e auto in fiamme attorno alla casa ufficiale di Netanyahu per far pressione sul premier e spingerlo alla tregua con scambio di ostaggi, approvata da Hamas, ma che il premier sionista rifiuta di firmare e contrattacca dando loro dei fascisti.
Peggiora la situazione anche nella Cisgiordania Occupata, dove le forze speciali israeliane si sono nuovamente infiltrate nel campo profughi di Balata, a est di Nablus, uccidendo un 25enne e rapendo un altro giovane. Il tutto mentre il ministero della Difesa israeliano ha dichiarato 'terra statale' 45 ettari di territorio adiacente all'avamposto illegale di Havat Gilad, nel nord della Cisgiordania, che sarà quindi disponibile per l’ulteriore sviluppo di insediamenti e infrastrutture israeliane. In precedenza, il terreno faceva parte delle terre amministrative dei villaggi palestinesi vicini di Jit, Tell e Fara'ata. Sui progetti sionisti in Cisgiordania, sentiamo ancora il giornalista Alberto Negri.
Sul fronte della diplomazia internazionale, intanto, fonti interne all’europarlamento hanno fatto sapere che la plenaria dell'Eurocamera, in programma la prossima settimana a Strasburgo, dovrebbe calendarizzare, per la prima volta dall'inizio delle operazioni militari dell'Idf, un voto su una risoluzione relativa alla situazione a Gaza. I principali gruppi della maggioranza Ue - Socialisti, Liberali e Popolari - avrebbero trovato un accordo su un titolo di massima che richiama la "crisi umanitaria", "il rilascio degli ostaggi" e l'obiettivo dei "due popoli e due Stati".
Non si ferma però la solidarietà internazionale.
Maria Elena Delia, portavoce della delegazione italiana di Global Movement to Gaza ha dichiarato - nel corso di una conferenza al Senato promossa dal M5s – che con la Global Sumud Flottilla partiranno anche 4 deputati: l'eurodeputata di Avs Benedetta Scuderi il deputato Arturo Scotto del Pd, l'europarlamentare del Pd Annalisa Corrado, il senatore del M5s Marco Croatti. “Hanno deciso di mettere i loro corpi. Immaginate quanto questo sia importante" - ha dichiarato Delia.
In tema di solidarietà con il popolo palestinese, oggi su Radio Onda d’Urto anche:
La presentazione del corteo per l’autodeterminazione del popolo palestinese in programma a Bergamo sabato 6 settembre. Ai microfoni di Radio Onda d’Urto, Laila dei Giovani Palestinesi d’Italia.
STATI UNITI - Giornata no per Donald Trump: dopo la bocciatura dei dazi dei giorni scorsi, oggi con due voti a favore e uno contrario, una corte d’appello federale della capitale statunitense ha reintegrato Rebecca Slaughter, commissaria della Federal Trade Commission (FTC) nominata da Biden e licenziata dal Tycoon,
La Corte ha giudicato illegale il suo licenziamento, ma la Casa Bianca ha già dichiarato che presenterà ricorso alla Corte Suprema. Tuttavia, nell’ordinanza della Corte d’appello si legge che “è improbabile che il governo vinca in appello perché qualsiasi sentenza a suo favore da parte di questa Corte dovrebbe sfidare i precedenti vincolanti, pertinenti e ripetutamente preservati della Corte Suprema”.
Un’altra Corte d’appello federale ha inoltre stabilito che l’uso del contestato Alien Enemies Act – il decreto voluto da Trump per deportare più rapidamente presunti membri di gang venezuelane – è illegale e ne ha bloccato l’uso in diversi stati del sud degli Stati Uniti. Secondo il giudice, Trump non può utilizzare una legge di guerra del 1798, invocata per la prima volta a marzo, per portare avanti il proprio piano di espulsioni in Texas, Louisiana e Mississippi.
Infine l’ambasciatore americano Matthew Whitaker, presso la NATO, ha bocciato la contabilità creativa degli stati dell’Unione Europea e anche l’Italia: il ponte sullo stretto di Messina non potrà essere pagato con i fondi NATO, ha detto l’ambasciatore.
Ai microfoni di Radio Onda d’Urto, il giornalista e americanista Martino Mazzonis. Di seguito un estratto della sua analisi
MILANO - Camera del Lavoro di Milano gremita da almeno 500 persone, nella serata di martedì 2 settembre, per l’assemblea pubblica promossa dal Leoncavallo. Obiettivo: arrivare alla manifestazione nazionale di sabato 6 settembre (ore 14 in Porta Venezia), lanciata a seguito dello sgombero agostano dello spazio sociale, oltre che per un’altra idea di città e di Milano, lontana dal modello attuale, una sorta di Luna Park del cemento, a misura di ricchi, turisti e grandi (inutili) eventi, dall’Expo 2015 alle Olimpiadi invernali in calendario tra pochi mesi, nel 2026, senza dimenticare l’affaire San Siro.
“L’ingiustificata dimostrazione di forza muscolare con cui è stato eseguito lo sfratto ci ha spinto a lanciare le nostre idee al di là dei muri perimetrali di via Watteau – ha spiegato la presidente dell’associazione Mamme Antifasciste del Leoncavallo, Marina Boer, che ha preso la parola tra le prime durante l’assemblea meneghina -, a cercare un confronto con la città e un riscontro con le realtà al di fuori di noi. Questo è stato da sempre il nostro modo di operare”.
Presenti partiti, associazioni, sindacati, realtà sociali di vario genere, oltre a un’ampia rappresentanza della Milano antagonista e di movimento, che ha lanciato, alle ore 12 davanti alla stazione Centrale, un corteo con l’obiettivo di “puntare il dito contro i padroni della città”. Questo corteo arriverà poi al concentramento delle ore 14, indetto dal Leoncavallo, in Porta Venezia.
Per Radio Onda d’Urto, le corrispondenze, le voci e le testimonianze di compagne e compagni che hanno preso parola. Di seguito un estratto dell’intervento di Andrea Cegna
BRESCIA - Due striscioni fascisti di minaccia contro il Brescia Pride, in calendario sabato 6 settembre a Brescia, da mezzogiorno fino alla tarda serata.
Quest’anno il concentramento del Pride, prima del corteo per le vie della città, sarà a Campo Marte, uno dei punti – l’altro è la zona del Prealpino – dove sono stati affissi nel cuore della notte gli striscioni “No Gay Pride”, senza firma, ma rivendicati poi da “Trincea Urbana – Rete dei Patrioti”, uno dei tanti gruppuscoli in cui si è spappolata negli ultimi anni Forza Nuova.
Identica la firma anche su alcuni manifesti, affissi nelle medesime zone con toni di analoga minaccia.
Ai nostri microfoni le analisi di Luca Trentini, esponente di Arcigay Brescia e segretario provinciale di Sinistra Italiana – AVS Brescia e di Gresta Tosoni, presidente di Brescia Pride. Di seguito un estratto del suo intervento
Oggi sulle nostre frequenze anche:
GENERE E DIRITTI: La violenza corre (anche) sul web. Varie interviste
DIRITTO ALL’ABITARE: sfratto a sorpresa a Bologna. La corrispondenza di Fabio, compagno di Plat Bologna
CINEMA: le corrispondenze dall’82esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia). Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere la storia dei movimenti operai, di classe e rivoluzionari.
3 settembre 1969 - Muore Ho Chi Minh