Palestina: Tel Aviv vuole "occupare il 75% della Striscia di Gaza"
Dl "Sicurezza": in Parlamento il governo pone la fiducia, fuori cariche di polizia I Elezioni comunali: Genova subito al centrosinistra I Usa: 5 anni fa l'omicidio poliziesco di George Floyd
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PALESTINA - “Conquistare il 75% della Striscia di Gaza”, relegando così 2 milioni di palestinesi in qualche riserva, invivibile e militarizzata, per obbligare la popolazione ad andarsene. E’ il nuovo obiettivo del genocidio in corso in Palestina, secondo quanto dichiarato oggi da Tel Aviv, che parla anche di “offensiva senza precedenti” contro Khan Younis, la grande città palestinese del centrosud, che prima del 7 ottobre contava circa 350mila residenti. Oggi l'Idf ha ordinato l'evacuazione immediata di migliaia e migliaia di persone dai quartieri di al-Qarara, Bani Suheila e Abasan verso la zona di al-Mawasi, a ovest, la tendopoli già stipata da decine di migliaia di sfollati. In mezzo alle aree da sgomberare ci sono pure gli ospedali Nasser e al-Amal.
La fanteria occupante è poi entrata nell’area di Deir al-Balah, al centro della Striscia, spazzata dal fuoco dell'artiglieria. Due nuovi raid hanno poi colpito una scuola a Gaza City (36 morti) e Jabalia, nel nord (19). Sono almeno 60 le vittime ufficiali solo oggi, 54mila dal 7 ottobre 2023. Tra le vittime delle ultime ore anche Yaqeen Hammad, 11 anni soltanto, molto nota per avere raccontato su Instagram la vita sotto le bombe con lo sguardo di una bambina. E’ stata ammazzata a Deir El Balah.
Nel frattempo in Europa la politica istituzionale pare accorgersi, con quasi due anni di ritardo, del genocidio in corso. Il commissario Ue allo Sport, Glenn Micallef, pur senza citare Israele apre alla possibilità di congelare la presenza di Tel Aviv nelle competizioni: “non dovrebbe esserci spazio negli eventi sportivi per chi non condivide i valori universali della pace e dei diritti umani”, ha detto. Pure Merz, cancelliere della Germania – il paese più schierato con Tel Aviv – fa sapere di “non riuscire più a comprendere l’obiettivo reale di Israele a Gaza”, pur specificando che Berlino “continuerà comunque a vendere armi” all’esercito occupante sionista.
A Roma Tajani, ministro degli esteri di un Governo anch’esso da sempre pro-occupazione sopratutto sul lato degli affari, ha dichiarato che “è il momento di una tregua. Israele ha vinto la guerra contro Hamas, ora la popolazione di Gaza sta soffrendo troppo. Israele comprenda che c’è un diritto umanitario internazionale che va sempre rispettato”. Per un altro ministro, Crosetto, “Netanyahu sbaglia tutto, ha superato il limite”. Di gesti concreti, però, Roma al momento non ne fa.
Sempre dall’Italia, attivisti di “Palestina Libera” hanno interrotto oggi l’assemblea pubblica degli azionisti della Leonardo, colpendo l’ingresso della sede di Roma Prati con vernice rossa, “simbolo del sangue versato dalle vittime palestinesi nel genocidio”. La loro azione ha portato alla chiusura dell’ingresso principale, fino a quando in sei sono stati portati, di peso, in Questura, per essere denunciati.
Sentiamo l’audio diffuso da attiviste-i, tra parole d’ordine e slogan, sotto Leonardo:
Da Gaza alla Cisgiordania, e in particolare a Gerusalemme Occupata, dove centinaia di giovani israeliani, coloni fascisti di estrema destra , hanno aggredito impuniti commercianti e residenti palestinesi nella Città Vecchia in occasione del cosiddetto Giorno di Gerusalemme, tra insulti razzisti, sputi, calci e pugni ai passanti, sia musulmani che cristiani, mentre un altro fascista, il ministro colonico Ben Gvir, si è recata alla Spianata delle Moschee – scortato da diversi suoi sodali e, soprattutto, da un nugolo di poliziotti – sventolando la bandiera israeliana. Il tutto mentre Netanyahu sostiene di avere “un annuncio importante sugli ostaggi” da comunicare nelle prossime ore. Quale sia, al momento, nessuno lo sa, dopo che gli Usa hanno smentito il via libera di Hamas - e citato da diversi media arabi - alla proposta di Washington: 70 giorni di cessate il fuoco in cambio di 10 israeliani (vivi) ancora nella Striscia.
DL SICUREZZA – Alla Camera sbarca l’ultraliberticida decreto legge “Sicurezza” e il governo ha subito posto la fiducia, tra le proteste delle opposizioni. Sempre a Roma la rete “A Pieno Regime – no Dl Sicurezza” oggi pomeriggio si è ritrovata in Piazza Barberini. L’obiettivo era portare la protesta direttamente sotto il Parlamento, ma le diverse centinaia di attiviste e attivisti hanno subito avuto il passo sbarrato da un notevole dispositivo poliziesco, su via del Tritone, che ha impedito per due volte, tra scudi e manganellate, l’avanzamento. Diversi i contusi, mentre il corteo ha deciso di prendere la via che porta all’Università La Sapienza.
Da Roma su Radio Onda d’Urto Raja, compagna milanese e della rete nazionale “A Pieno Regime – no Dl Sicurezza”:
28 MAGGIO 1974 – Proprio il no al decreto legge “Sicurezza”, oltre a guerre e genocidio, sono i temi al centro del corteo autonomo del 28 Maggio 1974 - ore 9 da piazzale Battisti (uscita metro San Faustino) - per andare collettivamente in corteo in Piazza Loggia, indetto da Csa Magazzino 47, Associazione Diritti per Tutti, Collettivo Onda Studentesca, Collettivo Gardesano Autonomo, Cobas e Cub,
Tra poche ore, infatti sarà il 51esimo anniversario della Strage fascista, di Stato e della Nato di Piazza della Loggia, con 8 morti e oltre un centinaio di feriti causati dall’esplosione di un ordigno durante una manifestazione antifascista.
Su Radio Onda d’Urto si trovano (clicca qui) le decine di puntate speciali realizzate nel 2024, in occasione dei 50 anni.
In vista invece del corteo di mercoledì, Radio Onda d’Urto oggi l’intervento di Michele Borra, compagno del Csa Magazzino 47. Clicca qui.
ELEZIONI - Chiuse nel pomeriggio le elezioni amministrative in 128 Comuni, tra cui 1 capoluogo di Regione, Genova, e 3 di provincia, Ravenna, Taranto e Matera. Passando ai dati della tornata elettorale, l’ultima prima dei referendum dell’8 e 9 giugno, in primo piano l’affluenza, sopra il 56%, in linea con il voto precedente e senza invece il calo di diversi punti che si registrava fino a ieri sera. Ad alzare la media Genova, che passa dal 44% al 52% e dove il centrosinistra extralarge genovese, con Ilaria Salis, vince al primo turno; al momento è al 54%.
Lo scrutinio, comunque, è ancora in corso un po’ ovunque.
Già certa la vittoria al primo turno del centrosinistra vincente anche a Ravenna; Barattoni è al 57%. Nelle altre due città sarà invece necessario il secondo turno. Centrosinistra pure qui in testa: a Taranto Bitetti (37%) di Pd, Avs e centristi (ma non M5S) è avanti sul candidato civico (ma in realtà leghista) Tacente al 27%, davanti al centrodestra ufficiale di Lazzaro. A Matera avanti Cifarelli (centrosinistra, senza M5S), al 42%, con il centrodestra di Nicoletti al 39%.
Sul voto più significativo, quello di Genova, che torna al centrosinistra dopo 8 anni, su Radio Onda d’Urto la corrispondenza con Domenico Megu Chionetti, consigliere nazionale del Cnca e storico volto della Comunità ligure di San Benedetto al Porto, quella guidata per decenni da don Andrea Gallo.
Ancora elezioni: tra la trentina di Comuni non capoluogo ma comunque sopra i 15mila abitanti dove si stanno scrutinando le schede ci sono, in Lombardia, Saronno, Cernusco sul Naviglio, Desio e Rozzano. Al centro Italia Assisi, Osimo, Ortona e Sulmona; più a sud Giugliano, Capaccio, Nola, Rende, Lamezia Terme.
Nel Bresciano votava invece solo a San Felice del Benaco, 3.500 residenti. Qui Marzia Manovali è la nuova sindaca. L’affluenza al 59%, in netto calo rispetto al 68,5% di un anno fa, con la sindacatura di Lorenza Baccolo durata solo pochi mesi per problemi di eleggibilità della stessa sindaca e conseguenti dimissioni di massa nella maggioranza
USA - A Minneapolis, Minnesota, 5 anni fa l’omicidio razzista e di Stato di George Floyd, soffocato dal ginocchio di un poliziotto. Domenica 25 maggio la morte del 46enne afroamericano è stata commemorata in piazza George Floyd, tra opere d’arte di protesta, rose gialle e un murales con la scritta “Hai cambiato il mondo, George”.
L’omicida, il poliziotto bianco Derek Chauvin, condannato nel 2022 a 21 anni di reclusione, potrebbe però vedersi concedere la grazia se Trump, come probabile, accogliesse le crescenti pressioni degli alleati più razzisti.
Nel frattempo negli Usa stanno arrivando i primi cosiddetti rifugiati dal Sudafrica che fuggirebbero dal sedicente “razzismo contro i bianchi”. I discendenti dei coloni europei, gli Afrikaner, che imposero la segregazione razziale fino al 1991, possono ottenere l’asilo: diritto negato a chi scappa da povertà, guerre e persecuzioni, come i rifugiati sudanesi e congolesi, a cui Trump ha bloccato le procedure d’asilo.
…e ancora, su Radio Onda d’Urto:
La nuova puntata di “Curami – prima di tutto la salute” su Radio Onda d’Urto, dedicata all’aborto e ai 47 anni della Legge 194, con Luana Zanella, capogruppo AVS alla Camera e Giorgia Landolfo, autrice del libro “Senza spegnere la voce. Il potere sul corpo delle donne da Valentina Milluzzo a tutte noi”.
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia). Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere la storia dei movimenti operai, di classe e rivoluzionari.
26 maggio 2014 - Lo sgombero dello spazio sociale Can Vies, a Barcellona.