Palestina: Usa contro tutti, veto alla risoluzione Onu per il cessate il fuoco immediato
Sciopero nella sanità: migliaia in piazza | A Trieste e Cagliari sgomberi di migranti e ambientalisti | Free Gino: oggi prima udienza, rinvio al 18 dicembre
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Le trasmissioni, comunque, proseguono sulle nostre frequenze: si parte alle ore 20 con Se non li conoscete…a cura di Osservatorio Democratico sulle Nuove Destre – Azione Antifa Brescia; alle 21 Tracce; alle 23 Rusty Cage; all’1 di notte la replica di Navdanya.
PALESTINA - Gli Usa hanno bloccato con il veto la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu preparata dai 10 membri non permanenti per “un cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente” a Gaza, “il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi” e “un ingresso sicuro e senza ostacoli di assistenza umanitaria su larga scala”, pure nella parte nord di Gaza, denunciando “qualsiasi tentativo di far morire di fame i palestinesi”.
14 voti a favore e 1 contrario, quello Usa: esaudite quindi le richieste di Israele, che ha definito il testo “vergognoso”, senza preoccuparsi di spiegare il perché. Hamas e le altre fazioni della Resistenza palestinese accusano Biden di essere “direttamente responsabile” di una “guerra genocida” a Gaza.
Genocidio che non si ferma: oggi una ventina le vittime, con il totale dal 7 ottobre arrivato a 43.985 morti, 104mila i feriti, 10mila o più dispersi. “La situazione sanitaria a Gaza è catastrofica e sta peggiorando ulteriormente“: queste le parole del dottor Raed Almajdalawi di Sanitari per Gaza ai nostri microfoni (ascoltalo qui), dove dipinge un quadro agghiacciante della realtà nella Striscia, con la popolazione è vittima di una continua aggressione da parte di Israele. A peggiorare le cose, il blocco imposto da Israele che impedisce l’ingresso di aiuti umanitari essenziali, lasciando gli ospedali a corto di farmaci, attrezzature e personale.
In mezzo a questo ci sono le bombe, oggi cadute ancora una volta pure sulle tende degli sfollati: 7 i morti accertati ad Al Mawasi, mentre anche i forni chiudono per mancanza di farina e il freddo inizia a farsi sentire con durezza, mentre a rischio la sopravvivenza di 2 milioni e mezzo di palestinesi, tutti profughi.
Da Gaza Sami Abu Omar, cooperante di numerose realtà italiane e nostro collaboratore, che è riuscito oggi a inviarci un audio di aggiornamento:
FREE GINO - Antifascismo. In Francia prima udienza per il 32enne Rexhino Abazaj, “Gino” per compagne-i di Milano che hanno aperto un profilo Instagram per sostenere l’antifascista fermato nei giorni scorsi a Parigi su richiesta dell’Ungheria, ancora a caccia in mezza Europa di chi si oppose, nel febbraio 2023, alla calata nazista su Budapest del cosiddetto “Giorno dell’Onore”.
Gino non ha dato consenso alla consegna e si è dichiarato innocente. In attesa del Mae, mandato d’arresto europeo, rinvio al 18 dicembre per la discussione. Nei prossimi giorni sarà inoltre valutata la richiesta di domiciliari per Gino, al cui fianco oggi si sono detti i deputati della sinistra di France Insoumise, che chiedono formalmente “l’archiviazione di ogni accusa, frutto di una vera e propria persecuzione politica”, quella dell’ungherese Orban.
L’intervista di Radio Onda d’Urto all’avvocato Eugenio Losco, legale che sta seguendo i fatti relativi al cosiddetto “Giorno dell’onore” neonazista del febbraio 2023 a Budapest, capitale dell’Ungheria. Ascoltalo qui.
SCIOPERO! - Inizia oggi una serie di scioperi contro la manovra economica del governo Meloni. Si parte dalla sanità: fernu per 24 ore medici, infermieri e dirigenti. Adesioni all’85% secondo Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up che hanno lanciato la mobilitazione. Tra le ragioni dello sciopero ci sono i 3,7 miliardi annunciati per la sanità pubblica, che nel 2025 saranno solo 1,3 e quindi insufficienti perfino a finanziare i rinnovi dei contratti del personale sanitario; la mancata depenalizzazione dell’atto medico e delle altre professioni sanitarie così come la defiscalizzazione al 15% dell’indennità di specificità medica e sanitaria ; i fondi del PNNR che non si vedono e i contratti dei dirigenti medici e sanitari bloccati.
A Roma manifestazione al ministero della Sanità, dove abbiamo raggiunto Giorgio Mena, referente provinciale per Brescia del sindacato infermieri Nursing Up:
Sempre sullo sciopero della sanità, trovi altre voci qui.
Restando in ambito di lotta sui luoghi di lavoro, a Brescia firmato un accordo tra autisti di Brescia Trasporti e azienda, che si impegna a aumentare le paghe e monitorare i pesantissimi carichi di lavoro. Ascolta qui le valutazioni di Cobas e Cgil
MIGRANTI - Sgombero dal Porto Vecchio di Trieste: vi trovavano rifugio oltre un centinaio di migranti in transito dalla Rotta Balcanica. Tra questi numerosi profili vulnerabili, “raddoppiati rispetto allo stesso periodo dello scorso anno” come ci ha raccontato Giulio Zeriali di Diaconia Valdese, una delle organizzazioni che si occupa delle persone in movimento lungo la Rotta Balcanica e che arrivano a Trieste per poi spesso continuare il viaggio per i paesi del centro e nord Europa. L’intervista a Giulio Zeriali, presente oggi allo sgombero, è qui.
SARDEGNA - Sgombero di polizia a Selargius, nel Cagliaritano, del presidio permanente “La rivolta degli ulivi” sorto per contestare il cavidotto elettrico “Tyrrhenian Link” tra Sardegna e Sicilia. Da mesi un gruppo di attivisti protesta contro gli espropri e in difesa degli ulivi che sorgono nell’area dove Terna vuole invece costruire la futura stazione di conversione elettrica legata a cavi sottomarini.
Il Tyrrhenian Link è un’infrastruttura considerata strategica dal Governo. Tuttavia, il progetto ha suscitato forti opposizioni in diverse aree, con accuse di scarsa trasparenza nei processi decisionali e mancanza di tutela ambientale. Questo cavidotto rappresenta una delle opere principali per la cosiddetta “transizione energetica italiana”, che permetterà alle multinazionali del fossile e delle rinnovabili di installare un numero enorme di impianti sull’isola: è questo il preludio alla devastazione del territorio sardo, dicono i manifestanti: ascoltali qui.
Su Radio Onda d’Urto oggi trovi anche:
A chiudere la newsletter… Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia) e i suoi anniversari. Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere il mondo e poi… trasformarlo.
20 novembre 1974: ondata di attacchi neofascisti impuniti a Savona.
Se hai letto fin qua…
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