Piano Trump: deportazioni e pulizia etnica per fare di Gaza "la riviera del Medio oriente"
Maysoon Majidi assolta | Morti sul lavoro: in Italia mai così tanti da 17 anni | Un anno dalle Olpimpiadi di Milano-Cortina: "La montagna non si arrende" | Congo: donne stuprate e arse vive a Goma
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Le trasmissioni, comunque, proseguono sulle nostre frequenze: alle ore 20 C’è Crisi; alle 21 Lo Scaffale di Primo; alle 22 Radio Fango FM; alle 23 FeatBeat; infine, alla mezzanotte, la replica di Undersound.
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PALESTINA - “Via due milioni di palestinesi in Egitto e Giordania, Gaza sarà una nuova Riviera. Prenderemo il controllo della Striscia, non escludo l'invio di truppe Usa”. Sono le parole pronunciate da Donald Trump al termine del suo incontro, a Washington, con Netanyahu: benzina sul fuoco apprezzata soltanto dalla destra israeliana e dal premieri israeliano, che ha definito “straordinario” il piano dell’alleato. Il ministro della difesa israeliano Katz, infatti, ha già ordinato all’Idf di elaborare un piano per “lo sfollamento volontario” – si fa per dire – dei palestinesi.
La mossa di Trump solleva le contrarietà di tutto il resto del mondo, innanzitutto tra gli stessi palestinesi, che in coro rifiutano di cancellare la loro lotta in cambio di una specie di Las Vegas sul Mediterraneo. Contrarietà anche da tutti i Paesi della regione, anche quelli filo-Usa come i sauditi, oltre che da Onu, Cina, Russia e pure dalla timida Unione Europea. Hamas ha invocato una riunione urgente dei paesi arabi per discuterne, mentre l’Egitto ha messo in guardia sul rischio che le parole di Trump danneggino i negoziati sulla già fragile tregua nella Striscia.
A Gaza intanto il numero delle vittime del genocidio sale a 47.583. 31 nelle ultime 24 ore. 28 sono cadaveri recuperati sotto le macerie, le altre 3 sono vittime dei cecchini israeliani tra Rafah e Khan Younis, nelle ennesime violazioni del cessate il fuoco. Morti, nel nord, anche 2 soldati occupanti, un terzo ferito. Tel Aviv però non ha fornito però informazioni su data e modalità dei decessi.
Anche in Libano, dove si avvicina la data termine del cessate il fuoco ora in vigore, Tel Aviv continua a far esplodere abitazioni nel sud, vicino alla linea blu. In Cisgiordania continua l’assedio delle truppe di occupazione israeliane a Jenin, Tulkarem, Tammoun e Tubas. Oggi altri 30 prigionieri palestinesi. Da inizio anno sono almeno 70 le vittime palestinesi in West Bank. Noi abbiamo commentato le dichiarazioni di Trump e fatto il punto della situazione con Alberto Negri, editorialista de Il Manifesto. Di seguito un estratto del suo intervento, sulla situazione in Cisgiordania:
MIGRANTI - In Italia tiene banco il caso Elmasri. Dall’informativa dei ministri Nordio e Piantedosi al Parlamento emerge una certa confusione nel governo Meloni. Il Guardasigilli si è scagliato contro Corte penale internazionale e magistrati italiani, attaccandosi a presunti cavilli procedurali e legali. Piantedosi, però, l’ha smentito, sostenendo che “Elmasri è stato espulso dall’Italia per salvaguardare la sicurezza dello stato”. La decisione, dunque, avrebbe seguito una logica politica, non legale. Meloni si è guardata bene dal presentarsi in Aula. Il suo scranno è rimasto vuoto e le opposizioni parlamentari le han chiesto di nuovo di “metterci la faccia” intervenendo in prima persona a nome di tutto il suo esecutivo.
Nel frattempo le politiche della destra al governo contro le persone migranti escono ancora sconfitte da un tribunale. Si è conclusa con l’assoluzione “per non aver commesso il fatto” la vicenda giudiziaria di Maysoon Majidi, l’attivista curdo-iraniana ventinovenne arrestata il 31 dicembre 2023 con l’accusa di essere una scafista. La giovane aveva dovuto sopportare la detenzione in carcere per 10 mesi prima che lo stesso tribunale che ora l’ha assolta disponesse, a ottobre, la scarcerazione sulla base delle testimonianze rese da numerosi altri migranti giunti a Crotone quell’ultimo giorno del 2023. Ai microfoni di Radio Onda d’Urto è intervenuto il suo avvocato, Giancarlo Liberati.
LAVORO - Prosegue la strage di lavoratori e lavoratrici. Nelle ultime 24 ore si sono registrate 8 vittime: 2 camionisti, uno ad Alessandria e l’altro nel Trevigiano; un muratore, nel Casertano; 2 agricoltori, tra Marche e Sardegna; 2 piloti di elicottero, nel Parmense, mentre portavano a Milano Lorenzo Rovagnati, erede del colosso di salumi e insaccati. L’ottava vittima è l’operaio di 36anni colpito e ucciso ieri da un’elica rotante al porto di Genova. I sindacati hanno indetto sciopero ieri e oggi, con un corteo arrivato stamattina davanti alla Prefettura. Noi ci siamo collegati con Stefano Bonazzi, segretario generale Fiom Cgil di Genova.
In questo primo scorcio di 2025, già sfondata quota 100 morti (102, per l’esattezza) di e sul lavoro. Il tutto dopo un anno, il 2024, dove gli infortuni mortali sono cresciuti del 5%, portando il totale a 1090 vittime, secondo i dati ufficiali Inail. Dati ancora più drammatici arrivano dallo storico Osservatorio Indipendente “Morti sul lavoro” di Bologna, che calcola 1482 lavoratori-trici morti, + 7,5%. Oggi ne ha parlato su Radio Onda d’Urto Carlo Soricelli, dell’Osservatorio nazionale Morti sul lavoro di Bologna.
OLIMPIADI 2026 - Secondo il servizio meteo dell’Ue, gennaio 2025 è stato il più caldo di sempre e lo stesso è stato stabilito per tutti i 12 mesi che lo hanno preceduto. A un anno dall’inizio delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina, domenica 9 febbraio 2025 sarà una giornata di mobilitazione proprio in difesa del clima, dell’ambiente e dei territori: 14 mobilitazioni simultanee dalle Alpi agli Appennini, 31 realtà tra associazioni, collettivi e comunità territoriali. Sarà la più grande mobilitazione nazionale mai organizzata per il futuro delle terre alte. Qui tutte le informazioni, il comunicato stampa di indizione e l’intervento ai nostri microfoni di Elio Catania, del Comitato insostenibili olimpiadi.
CONGO - Paul Kagame, presidente del Ruanda – sponsor dei miliziani dell’M23 che da settimane assaltano l’est del Congo – ha concordato con il presidente del Consiglio europeo Costa la necessità di una “de-escalation”, rinviando il tutto però all’incontro previsto per sabato in Tanzania con l’omologo congolese Tshisekedi.
Sul terreno M23 e truppe ruandesi hanno lanciato una nuova offensiva in direzione Kivu, dopo aver preso il controllo totale della città di Goma. Secondo l’Onu qui le vittime sono quasi tremila. Tra loro centinaia di donne, prima stuprate e poi bruciate vive nel rogo del carcere locale. A questo link trovate l’aggiornamento che abbiamo chiesto a Cornelia Toeylges, vicedirettrice di africa-express.info.
Sulle frequenze di Radio Onda d’Urto oggi anche:
Bologna: sabato e domenica assemblea nazionale delle reti precarie della ricerca universitaria
Lavoro: a Brescia Trasporti 5 sindacati boicottano le elezioni delle RSU
Milano: sabato 8 febbraio passeggiata queer, trans*, antirazzista e antifascista
Rifondazione Comunista a congresso divisa sulla strategia da adottare
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia) e i suoi anniversari. Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere la storia dei movimenti operai, di classe e rivoluzionari.
6 febbraio 1976 - Sciopero generale e occupazione della Stazione a Milano
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