Processo ad Askatasuna: non è associazione a delinquere
Le manifestazioni dello scorso fine settimana, in Italia e nel mondo | Il terremoto in Myanmar | Il podcast "Quattroventi. Dialoghi sull’antifascismo"
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Le trasmissioni, intanto, proseguono sulle nostre frequenze: alle ore 20 All That Jazz; alle 21 Punk Rock City; alle 22 Desert Caravan; alle 23 Revolution Rock; alla mezzanotte, infine, la replica di Rebeldias.
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TORINO - Alle 15.15 di lunedì 31 marzo 2025 è arrivata la sentenza di primo grado nel processo “Sovrano” contro 28 compagne-i di centro sociale Askatasuna, Movimento No Tav e spazio popolare Neruda, per i quali l’accusa aveva chiesto 88 anni di carcere.
Caduta per tutti 16 gli imputati l’accusa di associazione a delinquere “perché il fatto non sussiste”. Condanne invece per le singole condotte e ipotesi di reato: sono 18 su 28 imputati in totale, tra i 5 mesi e i 4 anni e 9 mesi.
All’esterno del tribunale il presidio, in corso fin dal mattino a Torino, ha accolto la notizia e poi i compagni e le compagne processati con applausi e slogan. Numerosi gli interventi raccolti da Radio Onda d’Urto prima e dopo la sentenza.
Un estratto dell’intervento dell’avvocato Novaro
Un estratto dell’intervento di Dana
MYANMAR - L’Oms ha lanciato un appello urgente per la raccolta di 8 milioni di dollari in Myanmar dopo il devastante terremoto che ha ucciso oltre 2.000 persone secondo i dati ufficiali, ancora parziali. La giunta militare golpista birmana, tradizionalmente isolazionista, ha chiesto anch’essa al mondo “ogni tipo possibile di aiuto”, oltre a proclamare una settimana di lutto nazionale. Sabato Radio Onda d’Urto aveva raggiunto Giorgio, cooperante di Asia Ong che si trova a Yangoon. Oggi ai nostri microfoni, il giornalista di Lettera 22 Emanuele Giordana ha spiegato che “esiste un rischio concreto di utilizzo politico degli aiuti da parte dei militari al potere”. Alcune delle zone colpite dal sisma, infatti, sono interessate dai combattimenti tra l’esercito ufficiale e le milizie della resistenza nell’ambito di una guerra civile che infuria nel paese asiatico da quattro anni. In sostanza, il regime potrebbe bloccare l’arrivo degli aiuti umanitari nelle aree controllate dagli insorti.
STATI UNITI - La casa automobilistica Tesla, di proprietà di Elon Musk, è da settimane al centro di diverse proteste, di varia natura, con epicentro negli Usa. Al riguardo nel fine settimana in tutti gli States (e in alcune città europee) c’è stata una giornata di mobilitazione nazionale, “Tesla Takedown”, rivolta esplicitamente contro le proprietà e gli affari del miliardario alleato di Trump.
Centinaia i sit in, all’esterno di altrettanti punti vendita Tesla, piuttosto variegati nella partecipazione e nella composizione, ma tutti convinti che “fermare Musk aiuterà a salvare vite umane e a proteggere la nostra democrazia. Musk sta tagliando i dipendenti federali per arricchirsi, non per aiutare le persone”. Da New York il nostro collaboratore Nicola Montagna
MANIFESTAZIONI - Questo fine settimana ci sono state numerose manifestazioni sia in Italia che all’estero. A Milano il corteo per la Palestina, che ha visto anche una partecipata assemblea in vista del corteo nazionale del prossimo 12 aprile. A Reggio Emilia in migliaia contro le provocazioni dell’estrema destra. A Ravenna contro il transito delle armi per Israele nel porto cittadino.
E all’estero, in Turchia una delle manifestazioni più imponenti della storia: 2 milioni per chiedere la liberazione del sindaco di Istanbul Imamoglu. Ne abbiamo parlato con il giornalista Murat Cinar
…e ancora sulle frequenze di Radio Onda d’Urto…
Il gruppo tedesco Hatz interessato alla Stanadyne, da quattro mesi lavoratori e lavoratrici lottano contro la chiusura
Lo sciopero nel comparto delle telecomunicazioni
A Milano lunedì la manifestazione per chiedere un cambio all’amministrazione comunale e contro il Salva Milano
Il 25 aprile 2025 sarà l’ottantesimo anniversario della Liberazione d’Italia dall’occupazione nazista e dalla dittatura fascista. Radio Onda d’Urto dedica a questa data la programmazione del suo palinsesto, mandando in onda ogni giorno due trasmissioni speciali [qui tutte le puntate].
Le trasmissioni di lunedì 31 marzo: la prima parte dell’intervista allo storico Marino Ruzzenenti, collaboratore della Fondazione Luigi Micheletti e autore di diversi libri sulla Resistenza. Tra questi La 122esima Brigata Garibaldi e la Resistenza nella Valle Trompia, Il movimento operaio bresciano nella Resistenza e Bruno, ragazzo partigiano – Giuseppe Gheda 1925-1945. La prima parte dell’intervista a Marino Ruzzenenti è dedicata al contributo della classe operaia alla lotta di Liberazione e alla Resistenza in Valle Trompia (BS). Ascolta la prima parte dell'intervista
Oggi è stata pubblicata anche la prima puntata di “Quattroventi. Dialoghi sull’antifascismo”, una serie podcast di Luca Casarotti, realizzata per Radio Onda d’Urto. È disponibile qua.
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia). Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere la storia dei movimenti operai, di classe e rivoluzionari.
31 Marzo 1921 Giornate Rosse Allistine, le lotte contadine In Puglia