Processo di pace del Pkk: 30 guerriglieri e guerrigliere bruciano simbolicamente le armi
"Abbiamo bisogno di una vita pacifica, libera, equa e democratica" | La Striscia di Gaza è il "cimitero dei bambini" | Analisi critica dei fatti economici del venerdì con l'economista Fumagalli
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MEDIO ORIENTE - Trenta militanti del Partito dei Lavoratori del Kurdistan, 15 donne e 15 uomini, tra i quali diversi comandanti ed esponenti storici dell’organizzazione, sono scesi dalle montagne curde dell’Iraq settentrionale e hanno distrutto simbolicamente le proprie armi alla presenza di una delegazione di deputati del Parlamento turco, giornalisti ed esponenti delle associazioni dei familiari dei detenuti.
Dopo la lettura di una dichiarazione, il gruppo di guerriglieri ha sfilato accanto a un grosso braciere nel quale ognuno ha depositato un’arma. Le armi sono poi state bruciate.
La cerimonia, che si è svolta vicino Sulaymaniyya, in Bașur (Kurdistan iracheno), si inserisce nel quadro del processo di pace in corso tra il movimento di liberazione curdo e la Repubblica di Turchia che era stato annunciato pubblicamente dall’Appello per la pace e una società democratica del 27 febbraio 2025.
L’iniziativa di oggi, venerdì 11 luglio 2025, era stata anticipata dallo storico video-messaggio del leader e cofondatore del Pkk Abdullah Öcalan dall’isola-carcere di Imrali, dov’è detenuto dallo stato turco dal 1999. Ora, il movimento di liberazione curdo chiede che il Parlamento turco faccia la propria parte nel processo.
Ancora notizie dal Medio Oriente, spostandoci in Palestina.
Gli attacchi israeliani si sono intensificati negli ultimi giorni a Gaza, colpendo scuole-rifugio ma anche tende causando nuove stragi terribili come quella di ieri dei bambini in fila con le loro mamme mentre erano in fila per avere cibo e medicine.
A Khan Younis questa mattina sono avanzati i carri armati dell’IDF: Medici Senza Frontiere ha comunicato che è stata evacuata una clinica colpita dai carri israeliani e altre persone sono state uccise a Rafah mentre cercavano di accedere ad un centro di distribuzione della famigerata Gaza Humanitarian Foundation (GHF) gestita da Israele insieme agli Usa. Netanyahu torna da Washington, ma cosa ha ottenuto?
“Sicuramente ha chiesto a Trump di riconoscere l’annessione di fatto di larghe parti della Cisgiordania. Secondo Hamas l’accordo non si trova perchè Israele sta mantenendo posizioni rigide, si sta discutendo sulle aree del ritiro delle truppe israeliane”
racconta Eliana Riva caporedattrice di Pagine Esteri ai microfoni di Radio Onda d’Urto,
[…] “alcune fonti sostengono che Tel Aviv acconsentirebbe a ritirarsi da una parte più ampia di territorio però si sta parlando con le mappe geografiche, si devono definire quali sono queste aree. Hamas è disponibile a rilasciare subito 10 ostaggi ma vuole la negoziazione sulla fine reale e totale dei combattimenti e su questo Netanyau non è stato chiaro e ha detto che ci si può arrivare solo alla condizioni israeliane. Poi c’è la questione della distribuzione degli aiuti umanitari gestiti dalla GHF mentre la fame ormai è dappertutto in ogni angolo della Striscia”.
Sul fronte propaganda, intanto, militari israeliani fanno attività di volontariato nelle scuole elementari del Chiapas: è quanto emerge del reportage del giornalista Temoris Greco e che ha portato alla luce la presenza di veterani di guerra israeliani all’interno di alcune scuole elementari a San Cristóbal de las Casas.
A segnalare l’accaduto è stato il Comité Acción Palestina Chiapas, attivo nella regione per sensibilizzare sulla situazione in Palestina e sul ruolo dello Stato israeliano nel genocidio a Gaza.
Lo ha racconta oggi, dal Chiapas, Giovanni di Nodo Solidale.
ECONOMIA - Consueto appuntamento del venerdì mattina con l’Analisi critica dei fatti economici della settimana con l’economista e collaboratore di Radio Onda d’Urto Andrea Fumagalli.
Nella puntata di venerdì 11 luglio viene approfondita la Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina a guerra ancora in corso e senza vedere all’orizzonte spiragli di tregua; un approfondimento anche sui dati economici, dai numeri Ocse sui salari reali in Italia – ancora fanalino di coda – e sui dati della produzione in calo a maggio, con il comparto auto in forte crisi; in ultimo un focus sulle riserve auree italiane nei caveau degli Stati Uniti che preoccupano gli economisti.
La puntata di venerdì 11 luglio 2025.
L’Adl Cobas, insieme al Comitato Difesa Professionale Educatrici Educatori (CDPE) di Reggio Emilia ha annunciato l’apertura di una percorso di mobilitazione
30 anni fa, a Srebrenica, cittadina bosniaca, il più grave massacro di civili in Europa dalla 2a Guerra mondiale, compiuto dai serbo-bosniaci al comando di Ratko Mladic con l’inazione complice dei Caschi Blu
Circa 150 persone del Movimento disoccupati 7 novembre, Laboratorio Iskra, Cantiere 167 Scampia, Si Cobas e altre realtà di base hanno tenuto un presidio sotto il Tribunale a Napoli, per il processo in direttissima ai danni di Mimì e Angelo
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia). Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere la storia dei movimenti operai, di classe e rivoluzionari.
11 luglio 1990 – Crisi di Oka. I nativi combattono il governo canadese:
È tempo di 730 e dichiarazione dei redditi!
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