Quarta giornata di rivolta a Los Angeles
La corrispondenza dal cuore delle proteste | Palestina: 4 attivisti su 12 della Freedom Flotilla già espulsi da Israele, nave sequestrata | Referendum: analisi e confronti sull'esito
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LOS ANGELES - Per il quarto giorno consecutivo la città californiana di Los Angeles è teatro di rivolte e scontri per le politiche anti-migratorie trumpiane, in particolare contro l’ICE - l’agenzia governativa che ha intensificato la caccia, casa per casa, ai migranti presenti nel Paese e deportarli.
Nelle ultime settimane le operazioni della polizia hanno portato all’arresto di centinaia di persone: all'origine delle retate di migranti, che hanno fatto esplodere la rabbia per le strade di Los Angeles, c'è un netto cambio di strategia imposto dalla Casa Bianca, insoddisfatta dei numeri ritenuti ancora troppo bassi di migranti arrestati e deportati da gennaio ad oggi.
Braccio di ferro tra Trump e il governatore della California Gavin Newsom, che ha annunciato una seconda causa contro la decisione dell'amministrazione Trump di dispiegare altri 2mila uomini della Guardia nazionale e ora 700 marines.
Da Los Angeles Luca Celada, giornalista de Il Manifesto.
Nel frattempo, le proteste si allargano.
Manifestazioni e scontri si sono verificati a San Francisco, con 150 arresti. Cortei anche in Texas (a Austin, dove sono state arrestate almeno 10 persone), Boston, New York, Atlanta, Seattle, Dallas, Louisville e in tante altre città degli Stati Uniti.
PALESTINA - Sono atterrati in diversi aeroporti europei i 4 attivisti internazionalisti che, insieme ad altri 8, erano stati sequestrati e arrestati dalle autorità israeliane mentre si trovavano a bordo della Madleen, la nave civile della Freedom Flotilla Coalition salpata da Catania con a bordo aiuti umanitari per Gaza e poi assaltata nella notte di domenica in acque internazionali da Israele.
Tel Aviv ha disposto l’espulsione di tutti gli internazionalisti. 4 – Greta Thunberg, il reporter di Al Jazeera Omar Faiada, lo spagnolo Sergio Toribio e il francese Baptiste Andre - hanno accettato il rimpatrio, mentre altri 8 – tra loro, l’europarlamentare francopalestinese Rima Hassan, di Lfi e The Left – lo hanno rifiutato e sono ora trattenuti presso il Centro detentivo Givon per 96 ore. Dopo questo periodo, saranno deportati con o senza il loro consenso.
Continuano le iniziative solidali con la Freedom Flottila, la cui nave è ora sotto il sequestro di Israele: a Roma indetto dal Movimento Studenti Palestinesi in Italia un presidio oggi pomeriggio davanti alla sede della Commissione Europea in Viale IV Novembre.
Da qui la corrispondenza con Maya, del Movimento Studenti Palestinesi in Italia.
Proseguono, inoltre, le iniziative per la Palestina in Italia e nel Mondo:
REFERENDUM - Niente quorum: affluenza per i 5 quesiti tra lavoro e cittadinanza al 30,6%, pari a poco più di 14milioni e 900 aventi diritto.
Per quanto riguarda lo scrutinio vero e proprio, netta prevalenza dei Sì, tra l’87% e l’89%, sul lavoro, mentre sulla cittadinanza il parere favorevole è al 65%.
Sul fronte analisi dei dati sui flussi al referendum realizzata dall’Istituto Cattaneo di Bologna rileva come una quota fra il 15 e il 20% degli elettori del Pd alle elezioni europee ha votato No al referendum sulla cittadinanza. Ovunque è stata registrata una quota significativa (oltre un elettore su cinque a Genova, Bologna e Firenze) del Partito democratico che al quinto quesito ha votato No.
Anche la maggioranza degli elettori del Movimento 5 Stelle ha votato no tranne che a Napoli e a Palermo (dove circa tre quarti si sono espressi per il sì) e a Roma dove la stima fra elettori 5 stelle che hanno votato sì e quelli che hanno votato no è paritaria.
L'Istituto ha messo in relazione le europee dell'anno scorso al referendum di domenica e lunedì. L'analisi è stata fatta su una decina di grandi città, grazie ai dati delle singole sezioni elettorali.
All’indomani della consultazione per cinque referendum, di cui quattro dedicati al tema del lavoro e uno al tema della cittadinanza, Radio Onda d’Urto ha realizzato
LAVORO - Vittoria operaia nel mondo della logistica. Siglato nella serata di lunedì 9 giugno - dopo due settimane di scioperi - l’accordo fra Si Cobas, Sol Cobas e GI BPO, nuovo datore di lavoro entrante nell’appalto GLS a Piacenza.
Il magazzino di GLS a Piacenza, così come l’intera filiera di GLS in Italia, è uno di quelli che storicamente è stato maggiormente interessato dal ciclo di lotta iniziato nel 2000.
Da Piacenza il commento di Carlo Pallavicini, sindacalista Si Cobas.
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia). Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere la storia dei movimenti operai, di classe e rivoluzionari.
10 Giugno 1924 - I Fascisti assassinano l'onorevole Giacomo Matteotti:
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