Regionali in Liguria: (stra)vince l'astensione.
Gaza: Hamas (e Israele) confermano ipotesi di tregua-lampo. Bastonate a chi protesta: denuncia Sudd Cobas. A Montichiari (Brescia) sospensione per rsu Usb contrario al materiale bellico in aeroporto
Buonasera,
qui è FuoriOnda, la newsletter quotidiana nei giorni feriali di Radio Onda d’Urto.
A cura della redazione informativa, viene pubblicata non appena chiudiamo la porta della redazione alle 20: come tutte le email, tu la puoi leggere quando vuoi!
Una volta chiusa la redazione informativa, proseguono le trasmissioni sulle nostre frequenze: alle 20 All that jazz (di e con Paolo Bruno); alle 21 Punk rock city (con Luciano “Cianotik” Taffurelli); alle 22 Desert Caravan (musica e culture psichedeliche); alle 23 Revolution Rock; alla mezzanotte la replica di Rebeldias.
LIGURIA - Elezioni regionali in Liguria. Quasi 1,4 milioni al voto dopo le dimissioni di Toti per l’inchiesta sugli appalti al porto, chiusa – per il governatore di destra – con un patteggiamento. A scrutinio ancora in corso, le proiezioni danno il sindaco di Genova, Bucci, di destra, al 48,4%, contro il 47,6% di Orlando, del Campo largo progressista, che ha ridotto lo scarto sul 2020 –Toti vinse sul centrosinistra con 16 punti – ma senza pare colmare del tutto la distanza con il blocco di potere della destra ligure. Sotto l’1% gli altri candidati. A livello di liste, le stime danno il Pd al 27,4%, Fdi 14%, Lega 9%, AVS al 6,8%, FI e M5S di poco sopra il 5%.
Quel che è certo è che crolla, in tutta la Liguria, l’affluenza, mai così bassa, sotto il 46%, 7,5% in meno sul 2020. In nessuna delle 4 province si arriva al 50%, tra il 48% di Genova e il 38% di Imperia. Ne abbiamo parlato, a più voci, qui.
Uno stralcio dell’intervento di Josè Nivoi, camallo e del Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali da Genova:
MEDIO ORIENTE - Palestina e Libano: l’aggressione militare, un genocidio conclamato a Gaza, non conosce alcuna sosta. Tel Aviv martella ancora Jabalia, il più grande dei campi profughi del nord della Striscia. 20 i morti solo oggi ma il bilancio è parziale nel nord di Gaza, dove sono oltre 100mila le persone intrappolate, a rischio di morte per i colpi israeliani, per fame, sete, malattia, freddo. Vittime pure tra Al Bureji e Al Maghazi, dove sono migliaia gli sfollati in tenda. Un raid ha colpito anche l’ennesima scuola rifugio, al campo di Shati a Gaza City. 9 le vittime, 20 i feriti gravi. Dal 7 ottobre 2023 il numero dei morti ufficiali ha sfondato quota 43mila – per l’esattezza, 43.020 – e 101mila feriti. Migliaia, e migliaia, i dispersi.
Un po’ a sorpresa, viste le stragi quotidiane, alti funzionari di Hamas hanno affermato che “un accordo può essere raggiunto se Tel Aviv si impegna per il cessate il fuoco”. Il movimento islamico palestinese si dice aperto alla proposta egiziana, con 2 giorni di tregua in cambio di 4 ostaggi. “Stiamo lavorando a un accordo per il rilascio di "alcuni" ostaggi in cambio di diversi giorni di tregua”, ha confermato Netanhyau, che ha però già i coloni fascisti – essenziali per la tenuta del suo governo di ultradestra – sulle barricate contro qualsiasi opzione non militare.
L’intervista al sociologo Iain Chambers, già docente di Studi culturali e postcoloniali all’Università Orientale di Napoli.
Dal Medio Oriente alla Lombardia. Dopo un fine settimana di nuove mobilitazioni, in Italia e nel mondo, per Palestina e Libano, oggi tre attiviste della rete di azione diretta non violenta Palestina Libera sono arrivate davanti alla Leonardo spa - Divisione elicotteri di Vergiate (Varese), lanciando vernice rossa contro l’elicottero posizionato all’ingresso. Prima di essere fermate, sono riuscite a denunciare come “dalle sedi Leonardo di Varese, solo nel primo semestre 2024 sono stati inviati ad Israele 9.2 milioni di euro in aereomobili, veicoli spaziali e relativi dispositivi”.
Sentiamo la voce delle tre attiviste, fino all’arrivo di vigilantes e carabinieri:
LAVORO - Ancora morti, quotidiani. Oggi è toccato a un operaio di 44 anni, morto nel Palermitano mentre stava eseguendo dei lavori di bonifica su di un terreno. Un altro operaio è stato invece colpito da un traliccio, caduto sulla cabina dell’escavatore che stava utilizzando a Martina Franca, nel Tarantino. Per l’operaio, caduto al suolo da un’altezza di circa 4 metri, diverse fratture, ma non è in pericolo di vita.
In Toscana invece un operaio pakistano di 22 anni è stato invece preso a bastonate in un'azienda di Quarrata (Pistoia); poche ore prima si era rivolto al sindacato Sudd Cobas, denuncia lo stesso sindacato di base, che ha indetto uno sciopero a oltranza da oggi. Il 22enne è stato medicato al pronto soccorso di Prato con 7 giorni di prognosi. Tahla – questo il nome dell’operaio – è stato preso a bastonate in faccia e alle braccia dentro la fabbrica Vot International, per avere chiesto aiuto al sindacato di base contro turni di 12-14 ore al giorno ed abusi di ogni tipo da parte dell'azienda e in particolare del caporale che gestisce la forza lavoro in fabbrica.
A Brescia, dopo le denunce e le iniziative sindacal-politiche intraprese dai lavoratori dell’aeroporto civile di Montichiari contro la movimentazione di materiale bellico, la direzione della GDA Handling ha disposto sei giorni di sospensione contro Luigi Borrelli, rsu e rsl di Usb, “colpevole” – tra le altre cose – di avere spiegato a Radio Onda d’Urto i motivi delle proteste dei lavoratori.
L’intervista a Dario Filippini, responsabile Usb Lavoro Privato di Brescia.
SALO’ - Ancora dal Bresciano. Oltre 200 persone in piazza della Vittoria, adiacente al lungolago del centro storico di Salò, hanno partecipato al presidio “Non fare di tutta Salò un fascio” indetto da un gruppo di giovani della cittadina.
L’iniziativa era stata organizzata con l’intenzione di interrompere il (falso) binomio tra la città di Salò e il fascismo, anche ricordando quanto il territorio abbia contribuito alla Resistenza. Una manifestazione per “affermare l’importanza del valore positivo e trasversale dell’antifascismo che, ancora oggi, si coniuga con la difesa attiva e quotidiana dei diritti e delle libertà sociali ed individuali”.
Radio Onda d’Urto era al presidio di Salò. Qui le voci che abbiamo raccolto.
Su Radio Onda d’Urto trovi anche:
A chiudere la newsletter…Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia) e i suoi anniversari. Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere il mondo e poi… trasformarlo.
28 ottobre 1922: il quartiere di San Lorenzo combatte la marcia fascista su Roma
Se hai letto fin qua…
… è perché consideri Radio Onda d’Urto uno strumento di informazione importante! La newsletter Fuorionda nasce per dare ancora più visibilità a lotte, iniziative, commenti. Radio Onda d’Urto da sempre vive senza pubblicità, sostenendosi solo con il vostro aiuto e le iniziative di autofinanziamento.
Se pensi che sia importante continuare a tenere viva la radio e aumentare gli spazi di informazione utili a chi ci ascolta, come questa newsletter, considera di abbonarti e di inserire il codice fiscale 02084620174 nella tua dichiarazione dei redditi nello spazio apposito dedicato al 5X1000. Se sei già tra chi ci sostiene, aiutaci diffondendo questa newsletter e la conoscenza della nostra radio!