Riaperte le indagini sull'omicidio di Fausto e Iaio
Ucciso dai fascisti nel 1978 a Milano | Brescia: tenda solidale Sanitari per Gaza | Piani di espansione israeliani in Medioriente | Morto il giornalista Lucio Manisco | Iniziative contro dl sicurezza
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FAUSTO E IAIO - Sono state riaperte le indagini sull'omicidio di Fausto e Iaio, i due giovani compagni uccisi da un gruppo di fascisti il 18 marzo del 1978 vicino al centro sociale Leoncavallo, a Milano, per via della loro attività di controinchiesta sullo spaccio di eroina, nel capoluogo lombardo legato a doppio filo agli ambienti neofascisti. La perizia dattilografica sul volantino di rivendicazione del duplice omicidio sarebbe uno degli elementi al centro della riapertura del fascicolo di indagine. Ne abbiamo parlato con Saverio Ferrari, dell’Osservatorio democratico sulle nuove destre, e Rosario Pantaleo, consigliere comunale milanese del Partito Democratico. Di seguito un estratto dell’intervento di Saverio Ferrari:
MEDIO ORIENTE - Netanyahu aspetta solo il “via libera” di Trump per attuare il piano annunciato per l’occupazione militare totale della Striscia di Gaza a tempo indeterminato con la deportazione nel sud di oltre 2 milioni di palestinesi. Intanto l’esercito israeliano prosegue il genocidio del popolo palestinese. Oggi pomeriggio un bombardamento ha colpito una scuola-rifugio ad al-Bureji uccidendo 16 persone.
Da inizio marzo, poi, non entra un solo aiuto umanitario a Gaza, con gli ospedali nuovamente al collasso. Proprio per gli operatori sanitari e la popolazione civile massacrata in diretta globale, stamattina è stata montata la Tenda di solidarietà dei Sanitari per Gaza di Brescia davanti agli Spedali civili. La tenda sarà attiva, per sensibilizzare le migliaia di persone che ogni giorno entrano nel nosocomio bresciano, fino a venerdì 9 maggio, 24 ore su 24. Qui corrispondenze, interviste e la registrazione della conferenza stampa del pomeriggio.
Nella Cisgiordania occupata i coloni sono scatenati e impuniti, con nuove provocazioni anche a Gerusalemme, mentre l’esercito israeliano lancia un’ondata di demolizioni a Tulkarem, assediata da 100 giorni esatti. A Nablus scontri nella notte, ferito un giovane. Poco più a sud, l'esercito israeliano ha raso al suolo il villaggio di Khalet a-Duqayqa, a Masafer Yatta, a Hebron. Intanto il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (Fplp) ha rilasciato un comunicato nel quale dichiara di ritenere lo stato di Israele responsabile della vita del segretario generale Ahmat Saadat, detenuto nelle carcerei israeliane da vent’anni e ora in gravi condizioni di salute. Il Fplp, nel comunicato, rinnova il suo impegno per i prigionieri politici e rilancia la campagna per la loro liberazione.
Le bombe israeliane, infine, sono state lanciate di nuovo anche sullo Yemen. Stavolta sull’aeroporto internazionale della capitale Sanaa, dopo che nella notte era stato distrutto lo scalo di Hodeida in una serie di raid che avevano fatto 4 morti e 39 feriti in tutto il paese. "Le operazioni militari continueranno, il sostegno dello Yemen alla Palestina non si fermerà fino alla fine dell'aggressione e dell'assedio di Gaza”, risponde il governo guidato dal movimento Ansar Allah, cioè gli Houthi, in un comunicato ufficiale. Nei giorni scorsi l'Idf era tornato a bombardare la Siria con il pretesto di difendere la minoranza drusa dagli attacchi delle milizie jihadiste ora al potere a Damasco. Sui piani di guerra ed espansione israeliana in tutto il Medio oriente Radio Onda d'Urto ha intervistato Alberto Negri, giornalista ed editorialista de Il Manifesto.
LUCIO MANISCO - Ѐ morto, a 97 anni, il giornalista Lucio Manisco, dal 1955 al 1992 corrispondente Usa per numerosi media, dal Messaggero al Tg3; deputato ed eurodeputato, in Italia, tra i ‘90 e i 2000, come indipendente nelle liste di Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani. Manisco è stato, tra le tante cose, direttore del quotidiano del Prc, Liberazione, e prezioso collaboratore anche di Radio Onda d’Urto. Qui una raccolta di suoi interventi ai nostri microfoni dal nostro archivio.
NO DL SICUREZZA - La rete “No ddl - A Pieno regime” ha annunciato due giornate di mobilitazione nazionale, il 26 e 31 maggio, per fermare il DL Sicurezza. Contro il pacchetto liberticida varato dal Governo Meloni, rinominato “paura” o “repressione”, la rete “A pieno regime” sta organizzando un corteo nazionale a Roma per sabato 31 maggio. Domenica scorsa, 4 maggio, un’assemblea che si è svolta alla sede dell’Arci della Capitale ha confermato l’appuntamento. Il 26 maggio, invece, il provvedimento arriverà in Aula alla Camera per la fiducia. In quel giorno la rete ha indetto una piazza fuori da Montecitorio. Ai nostri microfoni è intervenuto oggi Luca Blasi, della rete “A pieno regime”.
Oggi, sulle frequenze di Radio Onda d’Urto anche:
Brescia: incontro pubblico verso il referendum dell’8 e 9 giugno
Diritto all’abitare: picchetto antisfratto a Brescia, in via Milano
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia). Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere la storia dei movimenti operai, di classe e rivoluzionari.
6 maggio 1898 - I moti del pane a Milano e la repressione omicidia del generale Bava Beccaris.