Salvo (per ora) il bosco di Vicenza minacciato dai cantieri del TAV
Resistenza allo sgombero poliziesco per difendere gli alberi a Ca' Alte (VI) | Ampia adesione allo sciopero dei treni indetto dai sindacati di base | Gaza nei piani coloniali di Trump e Netanyahu
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AMBIENTE - Giornata di lotta per la salvaguardia del polmone verde della città di Vicenza. Iniziato stamane lo sgombero del presidio a difesa del bosco urbano di Ca' Alte, nel quartiere Ferrovieri. Agenti in antisommossa e idranti sul posto.
Durante la giornata sono stati portati via con (nientemeno) un pullman di polizia almeno 30 attiviste e attivisti incatenati davanti ai cancelli di accesso del bosco, che dovrebbe essere spazzato via per fare posto al maxi-cantiere del Tav. Decine le persone solidali dentro e fuori all’area verde, alcune abbarbicate sugli alberi.
La giornata di oggi si è conclusa, al momento, senza l’abbattimento degli alberi: gli agenti si sono fermati all’argine del fiume all’interno del bosco urbano vicentino, che copre un’area boschiva di 14mila mq.
Su Radio Onda d’Urto gli aggiornamenti.
Ancora ambiente, maxi-infrastrutture, speculazione e lotte ambientali.
La Procura di Firenze ha aperto un fascicolo, senza indagati, con le ipotesi di danneggiamento, rapina e minaccia aggravati dalla finalità eversiva per l’iniziativa di protesta portata avanti nel weekend nel cantiere del progetto di impianti eolici a Villore, sul monte Giogo, in Mugello (Firenze).
A seguito delle denunce depositate da un anno a questa parte dagli ambientalisti, la Procura farà anche accertamenti su come sono partiti i lavori e quale estensione abbiano, visto che i mezzi utilizzati per la realizzazione del parco sono disseminati sulla montagna toscana e non circoscritti in un luogo limitato.
Cosa prevede il progetto? Risponde un attivista del Mugello contro il parco eolico industriale:
LAVORO - Ampia adesione in tutta Italia per lo sciopero dei treni proclamato dai sindacati di base, Cub, Usb, Sgb, Assemblea nazionale personale di macchina/personale di bordo, contro il Ccnl firmato a maggio dalle sigle confederali.
La protesta, iniziata ieri alle 21, è proseguita fino alle 18 di questa sera.
Alla base dello sciopero c’è il mancato accordo con i sindacati autonomi, che contestano l’intesa sottoscritta da Filt-Cgil, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Fast-Confsal e Orsa Ferrovie. Nonostante il 68% dei votanti si sia espresso a favore dell’accordo, l’affluenza si è fermata al 53%, alimentando il malcontento tra una parte significativa del personale.
I sindacati di base chiedono una revisione dell’accordo, sottolineando la necessità di maggiore rappresentanza e coinvolgimento dei lavoratori nelle decisioni che li riguardano direttamente.
Ai microfoni di Radio Onda d’Urto:
l’intervento di David Leoni, ferroviere della CUB Trasporti - ascolta o scarica
una lavoratrice dell’Assemblea nazionale personale di macchina/personale di bordo - ascolta o scarica
PALESTINA - Mentre andava in scena a Washington il grottesco teatrino tra Netanyahu e Trump, in Palestina l’Idf proseguiva lo sterminio del popolo palestinese.
Sale ad almeno 90 il numero delle persone uccise nella Striscia di Gaza dall’alba di questa mattina, oltre 300 quelle ferite. 57.575 i morti per mano di Israele a Gaza dal 7 ottobre 2023, numeri aggiornati questa mattina dal ministero della salute della Striscia che continuano impunemente a crescere, e che fanno da sfondo ai colloqui indiretti che proseguono a Doha tra Hamas e Israele.
Trump preme affinchè si firmi, motivo per cui Netanyahu – su cui pende un mandato di cattura internazionale – lo ha raggiunto baldanzoso ieri negli Stati Uniti, attraversando prima lo spazio aereo italiano e atterrando poi nel paese americano senza alcuna difficoltà. Stasera il secondo incontro tra i due leader.
Proprio a Washington Netanyahu, nel tentativo di riscrivere storia, ha annunciato di aver candidando Trump al premio Nobel per la pace. “Stiamo cercando Paesi in cui i palestinesi sfollati possano vivere”, ha aggiunto, confermando la volontà israelo-statunitense di pulizia etnica e deportazione di 2.5 milioni di palestinesi dalla Striscia, verso un qualche deserto arabo, per compiere una gigantesca speculazione edilizia, legata all’occupazione colonica di tutta Gaza.
Sul fronte Palestina, le notizie affrontate oggi dalla nostra emittente:
“Altro che Food for Gaza”. L’inchiesta di Altreconomia presentata oggi in Senato sulle armi che l’Italia continua a vendere a Israele spacciandole come materiali civili;
“Brescia sa da che parte stare”. Ieri sera, al csa Magazzino 47, la cerimonia di consegna di 3.070 euro a Palmed Italia, associazione di medici e sanitari palestinesi, molti dei quali da anni a Brescia, che opera quotidianamente con progetti medici nella Striscia.
Oggi, sul nostro sito, trovi anche
Dazi, Brics, debito pubblico Usa e strategia trumpiana: l’intervista ad Alessandro Volpi, docente all’Università di Pisa;
In Serbia le proteste contro Vucic ed il governo proseguono senza sosta: le riflessioni di Aida Kapetanovic, ex ricercatrice dell’università di Fiume e Belgrado.
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia). Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere la storia dei movimenti operai, di classe e rivoluzionari.
8 luglio 1962 - Rivolta in Piazza Statuto a Torino tra Metalmeccanici e polizia:
È tempo di 730 e dichiarazione dei redditi!
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