Sciopero generale della Cgil contro la Manovra. Venerdì diversi cortei
Sabato a Brescia manifestazione antifascista contro la calata razzista della "Remigrazione e riconquista" | A Gaza la tempesta Byron si abbatte sulle tende degli sfollati
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PALESTINA - Italia e Germania sarebbero tra i Paesi che il governo Usa di Trump invita ad aderire al cosiddetto “Consiglio di pace” previsto dal piano per l’occupazione de facto della Striscia di Gaza che Stati Uniti e Israele chiamano “fase 2”. Lo riferisce Axios.
La “fase 1”, cioè il teorico cessate il fuoco, nessuno l’ha mai vista a Gaza, dove l’esercito di occupazione israeliano continua a bombardare e uccidere. Dalla firma dell’accordo, l’11 ottobre scorso, sono almeno 384. Chi non muore per le bombe, in Palestina, muore per le condizioni di vita provocate da due anni di genocidio per mano israeliana. La notte scorsa a Khan Yunis, nel sud della Striscia, una bambina di soli otto mesi è morta per il freddo, che è accompagnato in queste settimane da piogge torrenziali e allagamenti a causa della tempesta Byron, che ha tirato giù un edificio di tre piani nei quartieri occidentali di Gaza city. Il tutto in un territorio in cui due milioni di persone sono sfollate e vivono in tende allagate perché le loro case sono state distrutte dagli attacchi israeliani.
Per quanto riguarda la Cisgiordania oggi le forze di occupazione israeliane hanno fatto irruzione nel quartiere Sheikh Jarrah nella Gerusalemme Est occupata, allestendo un posto di blocco in mezzo alle strade e di fatto paralizzando l’intera vita del quartiere, che Tel Aviv da anni vuole sgomberare per fare posto ai coloni fascisti; gli stessi che - scortati dall’esercito - hanno preso d’assalto la zona di Qizoun a Hebron, costringendo gli abitanti a chiudersi in casa. In azione decine di coloni, che hanno lanciato pietre e oggetti scandendo slogan razzisti come “Morte agli arabi”.
Radio Onda d’Urto si è collegata con la Striscia di Gaza, da dove ha raccolto la testimonianza di Sami Abu Omar, storico collaboratore dell’emittente così come di molti progetti sociali e umanitari sul campo. Di seguito un passaggio della sua corrispondenza:
Per quanto riguarda il piano diplomatico e il piano per la Striscia di Gaza spinto da Usa e Israele, abbiamo intervistato Romana Rubeo, caporedattrice di The Palestine Chronicle
BRESCIA - Sabato 13 dicembre, a Brescia, manifestazione antifascista e antirazzista contro la calata di gruppi neofascisti che, sotto il motto “Remigrazione e riconquista”, hanno annunciato un’iniziativa in città.
“Brescia schifa i fascisti – Remigrazione dei fascisti nelle fogne della storia”.
Con queste parole, sabato 13 dicembre 2025 a Brescia realtà politiche e dal basso, centri sociali, collettivi, associazioni, comunità migranti e realtà antirazziste scenderanno in piazza per una grande manifestazione antifascista e antirazzista.
L’appuntamento è fissato per le 15.30 in Piazza della Loggia, luogo simbolo della memoria antifascista cittadina, per ribadire insieme il rifiuto alla presenza e alle provocazioni dei gruppi nazisti e xenofobi.
Nel primo pomeriggio di oggi alcune delle organizzazioni che hanno promosso la manifestazione hanno tenuto una conferenza stampa in Piazza della Loggia. Qui gli audio degli interventi registrati dalla redazione di Radio Onda d’Urto.
LAVORO - Domani sciopero generale indetto dalla Cgil contro la manovra economica del governo Meloni, con manifestazioni in molte città.
Si parte con le manifestazioni di carattere regionale, come in Toscana, con Landini che sarà a Firenze, in piazza Santa Maria Novella, o nel Lazio, a Roma, con corteo da piazza Vittorio Emanuele II ai Fori Imperiali; poi Napoli per la Campania, Bari per la Puglia, Crotone per la Calabria, Palermo per la Sicilia. In altre Regioni le manifestazioni saranno invece provinciali. È il caso di Emilia-Romagna, Piemonte, Veneto e Lombardia, dove ci saranno cortei a Milano (da Porta Genova a piazza della Scala) e a Brescia, dove sarà presente la segretaria confederale Cgil Francesca Re David (si parte alle ore 9 dalla metro San Faustino, direzione piazza Paolo VI).
Su Radio Onda d’Urto, oggi, è intervenuto Michele de Palma, della segreteria nazionale della Fiom-Cgil. Di seguito un estratto del suo intervento:
BULGARIA - Il primo ministro bulgaro, Rosen Zhelyazkov, ha annunciato le dimissioni del suo governo dopo meno di un anno di mandato, a seguito delle proteste di massa delle ultime settimane contro la corruzione.
Ieri sera almeno 150mila persone erano scese in Piazza Indipendenza, nella capitale Sofia, davanti ai palazzi di Parlamento, Governo e Presidenza, intonando slogan come “Il governo della mafia è finito!” e “questa volta non ci fregano”.
È stata “la più grande protesta dal 1990”, fa sapere in collegamento da Sofia Francesco Martino, giornalista dell’Osservatorio Balcani Caucaso raggiunto telefonicamente da Radio Onda d’Urto.
La mobilitazione è arrivata anche in altre città come Plovdiv, Varna e Burgas. Nel mirino anche il continuo rincaro dei generi alimentari e l’inflazione alla vigilia dell’ingresso della Bulgaria nella zona euro, previsto per il 1 gennaio 2026. In piazza anche molti giovani che chiedono maggiore attenzione dalla politica per le loro istanze. Le forti proteste dello scorso novembre avevano già costretto il governo conservatore ad abbandonare il suo controverso piano di bilancio, che includeva aumenti delle tasse.
Oggi sulle frequenze di Radio Onda d’Urto anche:
A chiudere, l’appuntamento con Storia di Classe:
Pochi minuti, ogni giorno, per ripercorrere la storia (la “nostra” storia). Un evento storico, una mobilitazione politica, una rivolta, una lotta, tornando indietro nel tempo per conoscere la storia dei movimenti operai, di classe e rivoluzionari.
11 Dicembre 1964 - Il discorso di Ernesto ‘Che’ Guevara all’Onu, a New York








